27/8/2009
Don Achille, il suo desiderio si è avverato, contravvenendo al nostro crudele destino di mortali, Lei è riuscito a non morire, ad addormentarsi placidamente ed in sonno a raggiungere il cielo e divenire una stella, un astro da cui guardare benevolo la Sua città per l'eternità.
Un sogno che era condiviso anche da tanti napoletani che l'amavano e che imploravano ad ogni occasione: "Voi non dovete morire mai!".
Come spiega che i napoletani sembra si siano dimenticati di Lei, non una piazza, non una strada, neanche uno straccio di vicoletto Le è stato dedicato; come se Lei non fosse mai esistito e non avesse fatto niente per la Sua città?
La colpa non è dei napoletani, bensì di chi oggi li governa e non solo al Comune, ma nelle redazioni dei giornali e delle televisioni ed in tutti i centri di potere in cui si sono accampati.
Oggi comanda Berlusconi, lo ritiene un Suo erede o quanto meno uno dei Suoi tanti figli naturali?
Berlusconi non ha fatto che copiarmi: televisioni, giornali, una squadra di calcio e tanta, tanta pubblicità. A momenti credo addirittura che l'allievo abbia superato il maestro.
Ai Suoi tempi si considerava un emulo di Peron?
Non so nemmeno chi sia questo Peron!
E cosa pensa di Bossi?
Non posso risponderle, sulla stella dove abito sono vietate le cattive parole, senza le quali è impossibile descrivere il personaggio.
Il Napoli rischia di retrocedere in serie C, segue ancora le vicende della Sua squadra?
Non me ne parli, è una spina nel cuore. L'incapacità dei dirigenti, la strafottenza dei giocatori, dei veri brocchi, e la difficile situazione economica generale, hanno creato una miscela esplosiva, che può scoppiare da un momento all'altro. E' un vero e proprio tradimento verso i tifosi, che sono così numerosi e rappresentano la parte più verace e pulita della città.
Ed il "Roma"che con Lei era uno dei giornali più autorevoli e letti non solo a Napoli; ha visto che fine ha fatto?
Parte della colpa è anche mia, che alla fine mollai un po' il giornale, purtroppo i tradimenti e le delusioni erano stati tanti, chiunque si sarebbe scoraggiato.
Qual' è stato il segreto del Suo successo come imprenditore?
Molto semplice: dedicare alla propria attività le migliori energie e tutto l'entusiasmo, lavorare sodo dal mattino alla sera e rendere partecipi i propri dipendenti degli utili dell'azienda. Solo così il lavoratore s'impegna con dedizione.
E il successo come politico?
Ancora più semplice: credere fermamente in un'idea e lavorare con onestà per il benessere della nostra amata Napoli.
L'hanno accusata del "sacco della città". Si considera colpevole?
Non sono del tutto innocente, perché mi sono circondato di costruttori senza scrupoli, ma la vera speculazione è avvenuta durante i lunghi periodi di reggenza da parte dei commissari prefettizi, che il governo centrale c'inviava continuamente per punire la città che votava Lauro. Aspetto ancora che qualche scrittore o giornalista, onesto e di buona volontà, voglia indagare su questo periodo storico e raccogliere le sue conclusioni in un libro, che dovrebbe essere letto da tutti i napoletani i quali non mi conoscono o hanno un'idea sbagliata su di me.
E se questo libro fosse stato già scritto e stesse per uscire?
Farei di tutto per propagandarlo. Sarei disposto addirittura a scendere da quassù per accompagnare l'autore al Maurizio Costanzo show, pur di garantirgli il successo.
Ha seguito la gestione del fallimento della Sua flotta?
Uno scandalo che grida vendetta, oramai solo davanti a Dio, perché purtroppo davanti alla giustizia degli uomini è finita a tarallucci e vino.
Cosa farebbe per Napoli?
Vorrei avere una bacchetta magica, per convincere tutti i politici, anche quelli delle opposizioni, a non pensare più alle beghe di partito, ma a dedicarsi anima e corpo alla loro martoriata città. L'avvenire di Napoli si gioca sul turismo, sul terziario, sull'artigianato. Spero che ai napoletani venga la voglia di lavorare sul serio e finisca la corsa al posto sicuro, che oggi non esiste più.
Un ultimo pensiero, un messaggio da affidarmi?
Un auspicio: spero con tutto il cuore che Napoli possa ritornare al suo ruolo di antica capitale, ma le confesso che una cosa mi manca veramente molto, ora che sono privo di un corpo: sono le donne, che ho tanto amato per tutta la vita. Un pensiero ad Angelina, un abbraccio a Tania ed un bacio appassionato alla mia Eliana.
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