sabato 26 marzo 2022

Visita guidata mostra Van Gogh

 




Amici ed amici degli amici, dopo lo straordinario successo della visita al museo anatomico si avvicina un'altro appuntamento interessante:  

sabato 2 aprile alle ore 10:30 a Palazzo Fondi in via Medina, ammireremo la mostra su Van Gogh sotto la guida della professoressa Elvira Brunetti.
Per chi si qualificherà come mio amico sarà praticato un prezzo di favore di 10 euro. 

Bisogna dare un cenno di adesione via mail o telefonando 081 769 23 64.

Mostra su Van Gogh a Napoli

 

Mostra su Van Gogh a Napoli


La mostra multimediale di Palazzo Fondi a Napoli, in corso fino al 26 giugno 2022, è una piena immersione nell'inquietante e solare universo del pittore moderno forse più amato Vincent Van Gogh (1853 - 1890).
Nella prima sala il visitatore viene accolto da gigantesche proiezioni sulle pareti dei suoi quadri più famosi dagli straordinari effetti dei colori. Fra tutti primeggia il giallo. Era la luce del sole che inseguiva disperatamente. Per tale ragione il suo fiore preferito il Girasole, la cui serie di ben undici dipinti come un'ossessione esegue nell'ultimo anno della sua vita.
Le mostra segue in un altro ambiente, dove con vari pannelli consecutivi, scorrono dei video su piccolo schermo, che illustrano la sua opera, integrata da esaurienti spiegazioni.
Si giunge così nella "Stanza segreta", in cui Van Gogh incontra i "suoi amici". Dal pittore Anton Mauve, cugino e ispiratore iniziale, presente con un suo quadro, fino agli artisti dell'epoca a lui più vicini. Tre xilografie di Paul Gauguin, interessanti perchè evidenziano la passione del pittore di Tahiti per la cultura polinesiana. Tre litografie a colori eseguite da Henri Toulouse-Lautrec, più grandi delle precedenti, che esaltano la donna della Belle Epoque. Esse sono un esempio dell'influenza delle "Stampe giapponesi" così care a Vincent.
Ecco poi un notevole quadro "L'infermiera in preghiera", più grande di tutti, di Fernand Cormon, nel cui atelier Van Gogh lavorò insieme a Emile Bernard. Artista particolare quest'ultimo, in mostra con una sua opera, che inchioda e interroga l'osservatore sul volto di una giovane donna dall'espressione caratteristica. E' "La Veneziana". Bernard insieme a Gauguin fondarono una tecnica che chiudeva con una linea la forma in esame, contro le tante sfumature dei pittori precedenti. Tutti questi artisti, compreso l'importantissimo Cézanne, sebbene presente con una piccola e modesta acquaforte, s'interrogarono sulla crisi dell'Impressionismo, divenuto obsoleto. Si muovevano nella ricerca continua di nuove espressioni artistiche. Sono chiamati" Post-impressionisti". E van Gogh con i suoi celebri ritratti e autoritratti anticipa l'Espressionismo" . Infine l'unica opera di Vincent, così amava firmarsi, è una piccola ma suggestiva litografia del Dott. Gachet dai tratti riconoscibilissimi. Qui si nota lo sforzo dell'autore di rendere la personalità del medico suo amico.
Allestita bene è inoltre la ricostruzione fedele della "Stanza gialla" di Arles, località in Provenza, dove il Nostro visse un breve periodo di coabitazione con Gauguin. Amore e odio che si conclusero col rinomato taglio dell'orecchio sinistro.
Ci sono ancora una serie di abiti femminili lunghi, esposti su manichini, realizzati con tessuti rappresentanti i dipinti di Van Gogh.
Conclude la mostra un lungo ed esaustivo documentario filmato della vita e opera dell'artista.


Elvira Brunetti


I Girasoli - Van Gogh

 

La chiesa di Auvers sur Oise - Van Gogh
 

 

Il campo di grano con corvi - Van Gogh

 

La stanza gialla - Van Gogh

 

venerdì 25 marzo 2022

I miei primi 75 anni, un best seller


in copertina - Achille da bambino ad adulto  

PREFAZIONE

Prolegomeni per una futura autobiografia.
Dopo il successo planetario del libro sui miei primi 70 anni, trascorso un quinquennio è nato un nuovo libro, che celebra i miei primi 75 anni e che si è formato nel corso nel tempo, perché continuamente aggiungevo nuovi capitoli al testo.
Lo scopo di questo libro, oltre a fornire una traccia documentaria ai biografi del futuro, che dovranno occuparsi per i posteri di raccontare il mio percorso terreno, è quello di divertire, tra serio e faceto, i lettori, soprattutto quelli che hanno avuto l'onore di conoscermi, illustrando una serie di episodi, alcuni incredibili, che hanno movimentato la mia esistenza, la quale si avvicina a passi velocissimi al traguardo dei primi 75 anni.
Alla lettura del libro è necessario affiancare una consultazione del mio sito e del mio blog, ove si potranno leggere ed eventualmente stampare tutti i miei libri e 1500 articoli da me compilati fino ad oggi; ma soprattutto si potranno visionare foto, video, rassegne stampa, che avrebbero appesantito oltre misura la mole del libro.
www.achilledellaragione.it
www.dellaragione.eu
Il volume si divide in  40 capitoli, partendo dalla mia nascita senza per il momento arrivare alla mia morte.
Non mi resta che augurarvi buona lettura, soprattutto ai tanti amici che si riconosceranno nelle centinaia di foto che corredano il libro.

Napoli 1° giugno 2022

Achille della Ragione

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in 3^ di copertina
Achille partecipa a Rischiatutto



 INDICE

1.      Dalla nascita alla pubertà  
2.      Dalla pubertà alla giovinezza
3.      19 anni  
4.      La mia famiglia  
5.      Frasi d’amore di Achille ad Elvira
6.      Un prete scatenato  
7.      Carnevale a Venezia  
8.      Achille scacchista  
9.      Il vizio lucroso del poker
10.    Bravate a raffica  
11.    Achille ed i suoi cani  
12.    A tu per tu con Mike
13.    La carriera politica
14.    L’uomo che conosce ogni vicolo di Napoli
15.    Una collezione da favola  
16.    Antenati, parenti, collaterali ed affini
17.    Achille medico e scienziato  
18.    Una interminabile villeggiatura
19.    La dolce vita caprese del “pelide” Achille
20.    Una estate da favola  
21.    Il Carnevale della…Ragione  
22.    Maschere e lustrini a volontà  
23.    Le memorabili visite guidate ed il leggendario salotto culturale  
24.    Achille scrittore e giornalista  
25.    Problemi di salute. Incontri con la morte, ma anche con la vita  
26.    Casa dolce casa  
27.    La mia biblioteca  
28.    Due memorabili sedute spiritiche  
29.    La potenza del denaro  
30.    Stesso episodio, 7 giudici, 7 sentenze, tutte diverse  
31.    Rapine, estorsioni, cavalli di ritorno ed attentati terroristici
32.    Attila è morto: un dolore indescrivibile  
33.    Traversie giudiziarie
34.    Ricordi dimenticati ed aggiunte autobiografiche
35.    L’epopea dei grandi viaggi  
36.    Aggiunte alla mia autobiografia
37.    70 anni, compleanno, grandi feste  
38.    Nozze d'argento, festa leggendaria
39.    In volo sul Concorde   
40.    Cronistoria di una figura di m....escrementizia


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in 4^ di copertina
Achille vince la gara per il culo più bello
del Valtur delle Mauritius

 

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I Miei Primi 75 Anni by kurosp on Scribd







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Un dolce ritratto di Francesco De Mura

fig.1 - Francesco De Mura -
Ritratto di figura femminile -
Acerra, collezione Pepe


Il dipinto di cui parleremo in questo nostro articolo raffigura il ritratto di una dolce fanciulla (fig.1) ed appartiene alla collezione Pepe di Acerra.
Questa dolcissima figura, dipinta con estrema raffinatezza, presenta connotati stilistici e cromatici classici della pittura napoletana settecentesca. La sua particolare eleganza e la insolita leggerezza ci porta nella prolifica produzione di Francesco De Mura.
Le tinte calde e gli sfumati dosati con grande precisione sono prerogativa delle opere del celebre pittore Partenopeo, che si distinse per la sue realizzazioni decisamente innovative rispetto al Preti al Giordano ed al suo Maestro Solimena, con un continuo schiarimento della sua tavolozza verso cromie sempre più luminose.
Forniamo ora qualche notizia sull’artista, rinviando chi volesse approfondirne la conoscenza a consultare la mia monografia sul pittore digitando il link:
http://achillecontedilavian.blogspot.com/2017/06/francesco-de-mura-eccellentissimo.html  
Francesco De Mura nacque a Napoli nel 1698 e si formò, come informa De Dominici nelle sue Vite de’ pittori, scultori ed architetti napoletani, prima nella bottega di Domenico Viola poi da Francesco Solimena, del quale divenne allievo prediletto. Le pitture della gioventù evidenziano chiaramente la vicinanza stilistica con il maestro, si vedano gli affreschi del 1716 per la cupola di San Nicola alla Carità a Napoli. Attorno al 1730 la maniera del pittore napoletano ebbe una svolta: si allontanò infatti dai modi barocchi di Solimena e di Luca Giordano, verso una dialettica più dolce, pulita e morbida; del 1732 sono le decorazioni absidali per la chiesa della Nunziatella. Chiamato alla corte sabauda nel 1741, De Mura, soggiornò all’ombra della Mole per 2 anni, dove ebbe modo di conoscere il pittore Corrado Giaquinto, mutando profondamente il suo modo di dipingere. Il suo stile si mosse verso le recenti novità del roccocò europeo adottando colori pastellosi ma senza negare le tendenze di matrice solimenesca. Tornato in patria continuò a dipingere fino agli ultimi anni dove, sempre attento alle “mode”, la sua pittura si fece a tratti più accademica, dovuta forse a una precoce ricezione delle istanze proprie del razionalismo europeo, che di lì a pochi anni si sarebbero trasformate nelle prime esperienze neoclassiche. A Napoli fu accolto da un vasto consenso al punto da essere ricevuto alla corte spagnola e mantenne contatti sia con diversi artisti attivi soprattutto a Roma, in particolare con il pittore francese Pierre Subleyras. Con la sua tecnica cromatica influenzò i contenuti realistici tipici del classicismo-rococò il Settecento artistico napoletano. La scuola barocca, in particolare dei maestri Francesco Solimena e Luca Giordano, è evidente nelle sue opere laiche, quali gli affreschi dei palazzi reali di Torino e Napoli, ed ecclesiastiche, come l'Epifania nella Nunziatella a Napoli, la decorazione della Chiesa di Santa Chiara a Napoli e la Moltiplicazione dei pani nella cattedrale di Foggia.   
Alla sua morte lasciò tutte le opere e i bozzetti in suo possesso alla storica istituzione di carità del Pio Monte della Misericordia di Napoli.

Achille della Ragione

giovedì 24 marzo 2022

Mostra: Ritratti di donna

 

fig.1 -Andrea Vaccaro-
Giuseppe e la moglie di Putifarre
(Collezione privata)


Da pochi giorni si è aperta una interessante mostra: Ritratti di donna, ricca di una trentina di dipinti di famosi autori del Seicento e Settecento napoletano, che può essere visitata, gratuitamente, tutti i giorni, presso il centro commerciale Jambo, sito a Trentola Ducenta (CE).
Dobbiamo essere grati a Dante Caporali, già noto ingegnere e da tempo valente fotografo, che mi ha fornito le immagini dei quadri più interessanti, che in questo articolo illustrerò a studiosi ed appassionati. 

 

fig.2 -Andrea Vaccaro-
Lucrezia (Collezione privata)

fig.3 -Andrea Vaccaro-
Marta e Maria (Collezione privata)


Partiamo da tre opere di Andrea Vaccaro, la prima: Un Giuseppe e la moglie di Putifarre (fig.1), che ci mostra una fanciulla dalle forme accattivanti, per non dire arrapanti, intenta a sollecitare l'attenzione erotica di Giuseppe, il servo del marito, incerto sulla decisione da prendere. La seconda una popputa Lucrezia (fig.2), intenta a suicidarsi, un quadro che ebbi già il piacere di pubblicare nel mio saggio: Andrea Vaccaro lo specialista del decolté (consultabile in rete digitando il titolo). La terza una casta: Marta e Maria (fig.3), a dimostrazione che Andrea era egualmente abile nel riproporre sulla tela argomenti sacri e profani.
Passiamo ora dal padre al figlio, Nicola, mostrando una Maddalena penitente (fig.4), dai colori sgargianti, che, a mio parere, potrebbe essere stata eseguita con più probabilità da Cesare Fracanzano.
Ammiriamo ora un capolavoro di Pacecco De Rosa: Una Flora (fig.5), che fu da me pubblicata nel 2006, quando uscì la mia monografia dedicata all'artista.
Dallo sguardo penetrante una Sibilla (fig.6) di Niccolò De Simone, mentre pregna di dinamismo Una cacciata di Agar ed Ismaele (fig.7) di Paolo Finoglia e concludiamo il secolo d'oro con Un Cristo e la Samaritana al pozzo (fig.8) di Gregorio Preti, fratello del più famoso Mattia. 

 

fig.4 - Nicola Vaccaro-
Maddalena penitente (Collezione privata)

 

fig.5 -Pacecco De Rosa-
Flora (Collezione privata)

fig.6 -Niccolò De Simone-
Sibilla (Collezione privata)

 

fig.7 -Paolo Finoglia-
La cacciata di Agar e Ismaele (Collezione privata)

 
fig.8 - Gregorio Preti-
Cristo e la Samaritana al pozzo (Collezione privata)


Entriamo ora nel Settecento con due opere di Francesco De Mura, dalle figure delicate e dai colori tenui: Un Cristo e l'adultera (fig.9) ed una Samaritana al Pozzo (fig.10).
Presentiamo ora un quadro del titano del panorama artistico napoletano: Un'estasi di S. Teresa (fig.11) di Francesco Solimena.
Concludiamo in bellezza con Una lettura della mano (fig.12) di Giuseppe Bonito, nella quale il personaggio gozzuto, intento a predire il futuro è un femminiello ed è lo stesso che compare in una tela di un antiquario di Parigi, per la quale, nel 2010, stilai un expertise, grazie al quale il mercante riuscì a vendere il suo quadro per un milione di euro al museo di Tokio, dove ora rappresenta una delle chicche da contemplare.


Achille della Ragione 

 

fig.9 -Francesco De Mura-
Cristo e l'adultera (Collezione privata)

  

fig.10 -Francesco De Mura-
Samaritana al pozzo (Collezione privata)

 

fig.11 -Francesco Solimena-
Estasi di S. Teresa (Collezione privata)

fig.12 -Giuseppe Bonito-
Lettura della mano (Collezione privata)





martedì 15 marzo 2022

Prossima visita guidata


Uno dei chiostri del complesso degli Incurabili

Amici ed amici degli amici esultate la prossima visita sarà gratuita e ad un luogo interessante che apre solo per noi: il museo di anatomia sito in via Armanni 5, a pochi metri dal cortile dell'ospedale degli Incurabili; poscia visiteremo due splendidi chiostri.

L'appuntamento è fissato per mercoledì 23 marzo alle ore 10:30 all'ingresso indicato, facilmente raggiungibile in pochi minuti dalle fermate di piazza Cavour delle due metropolitane. 

Vi invito a dare un cenno di adesione e di consultare in rete due miei scritti sull'argomento: 

Achille della Ragione




Gemelli siamesi


Corridoi del museo di anatomia umana

lunedì 14 marzo 2022

Nozze d'argento, festa leggendaria



fig.1 - Album fotografico  con cornice d'argento


Il 15 settembre 1998 è un giorno fatidico nella storia dell'umanità, perché si celebrarono le nozze d'argento di Achille ed Elvira con una grande festa con centinaia di invitati, che si svolse nei lussuosi saloni del circolo della stampa.
La cerimonia di riconferma del loro amore si svolse con rito indiano ed è immortalato in un prezioso album con cornice d'argento (fig.1) contenente infinite foto a colori.
Elvira aveva un abito originale quanto autentico, perché era da poco reduce da un suo viaggio in India.
Davanti al pubblico attento ed intento a sorseggiare alcolici, Achille ed Elvira (fig.2) danno inizio al rito.
Achille - Con questa breve cerimonia vogliamo rimarcare il rapporto affettivo che ci lega da 25 anni e che, già sancito dalla religione tradizionale e dalla legge, intendiamo sublimare con questo piccolo rito che, pur prendendo ispirazione da riti orientali, è una nostra creazione.
Elvira - Noi ci scambieremo vicendevolmente poesie e citazioni d'amore, tratte dalla letteratura antica e moderna e di nostra creazione. alla fine il frutto del nostro amore: i nostri figli collaboreranno donandoci dei simboli augurali. Tiziana offrirà un frutto simbolo del passato. Gian Filippo recherà un fiore auspicio del futuro. Marina con un pugno di riso sancirà lo scorrere del presente.
Senza dilungarci riporteremo brevemente solo alcune frasi scambiate dai due officianti.
Achille - Elvira è il tuo nome, sinonimo di amore, la vita è un grande mistero, ma l'amore per te ne giustifica il senso e ne fornisce il significato. 25 anni assieme, ogni anno ti voglio più bene, quanto te ne vorrò quando avremo 100 anni? Elvira sono l'uomo più fortunato del mondo perché ti ho incontrato. Elvira sono l'uomo più felice dell'universo perché ci siamo amati. Elvira, dolce, cara, amata sposa, non vi è felicità maggiore di addormentarsi vicino a te, fingendo di guardare la televisione.
Elvira - La moglie è la metà dell'anima del marito, per questo motivo l'uomo non è completo prima di avere una moglie e dei figli. Sulla terra è l'amore tra due esseri che esalta l'umanità. O Divino concedimi l'amore che penetri nel centre dell'essere e poi si diffonda come la linfa invisibile per tutti i rami della vita, facendo spuntare frutta e fiori. Concedimi l'amore che placa il cuore con la pienezza della pace. 

 

fig.2 - I coniugi si sposano con rito indiano

Mostriamo ora una serie di foto di invitati, soprattutto di parenti, perché le coppie di amici nel frattempo sono quasi tutte scoppiate, un 30% per cause naturali (morte), ma la gran parte perché da decenni va di moda separarsi, principalmente per colpa delle donne, gran puttane, che rendono i mariti cornuti, spesso appropriandosi delle proprietà che incautamente erano state a loro intestate, pur di intostare.
Partiamo dalla foto della famiglia della Ragione (fig.3), continuiamo con le mitiche zie Capuano (fig.4-4bis), con Carlo, Maria e Mario (fig.5), la famiglia Balestrieri (fig.6) ed un nutrito gruppo degli Angrisani (fig.7).
Passiamo poi ai parenti di Elvira: in primis la famiglia Pignalosa (fig.8), segue Tonino Cicalese con Valeria (fig.9), Antonio Brunetti con Emy (fig.10) e Gianni Brunetti con Susy (fig.11).
Concludiamo con le foto di alcuni amici, con la speranza di vendergli una copia del libro: Santi Corsaro con Daniela (fig.12) ed i coniugi Tarallo: Duccio e Lia.


Achille della Ragione

   

 

fig.3 - I coniugi a tavola con la prole

 

fig.4 - I coniugi con le sorelle Capuano al completo

fig.4 bis - Le sorelle Capuano al completo

fig.5 - I coniugi con Carlo, Maria e Mario


fig.6 - I coniugi con la famiglia Balestrieri

fig.7 - I coniugi con la famiglia Angrisani

  

fig.8 - I coniugi con la famiglia Pignalosa

 

fig.9 - I coniugi con Tonino Cicalese eValeria

fig.10 - I coniugi con Antonio Brunetti ed Emy

 

fig.11 - I coniugi con Gianni Brunetti e Susy


fig.12 - I coniugi con Santi Corsaro e Daniela


fig.13 - I coniugi con Duccio Tarallo e Lia


In volo sul Concorde

fig.1 - Concorde in volo


Dopo la sfarzosa cerimonia tenutasi nei saloni del Circolo della Stampa, Elvira ed io decidemmo di intraprendere un secondo viaggio di nozze e per raggiungere la meta designata: New York di utilizzare il mitico Concorde (fig.1), che, partendo da Parigi e da Londra, arrivava in America in meno di tre ore, volando a due volte e mezzo la velocità del suono, a differenza delle altre compagnie, che impiegavano più di nove ore. Unico dettaglio, non proprio trascurabile, in genere il costo per un viaggio di solo andata era di 900.000 lire, mentre per il Concorde ci volevano 14 milioni per l'andata ed altrettanti per il ritorno. Per una coppia 56 milioni in toto.
All'epoca possedevamo a Parigi un lussuoso appartamento nel quartiere latino, in via dei Gobelins, dove ci recammo il giorno precedente la partenza.
Il giorno successivo ci recammo all'aeroporto e partimmo intorno alle 13.
A bordo vi era posto solo per 100 persone ed un cameriere girava continuamente per soddisfare ogni desiderio dei passeggeri (fig.2).
L'aereo volava altissimo, migliaia di metri sopra le nuvole, a tal punto che si poteva ammirare la curvatura terrestre. Ma lo spettacolo che più ci meravigliò, mentre pasteggiavamo con caviale e champagne, era costituito dalla presenza davanti a noi di una signora elegantissima e profumata, che, al suo fianco aveva il suo cane, il quale si cibava con tranquillità di una saporita bistecca al pepe verde. Chiesi al cameriere come mai ad un cane era permesso di sedersi come un pascià, alla pari di un essere umano e mi fu spiegato che il quadrupede aveva pagato il regolare biglietto di 14 milioni, ma soprattutto la proprietaria era una delle donne più ricche del mondo e se avessero vietato l'ingresso al suo cane, avrebbe comperato la compagnia aerea e licenziato tutti.

fig.2 - Cameriere nel corridoio
Il viaggio avveniva in contrasto al fuso orario, per cui a New York arrivammo la mattina presto, in tempo per salire a bordo di un elicottero che ci portò nel cielo della metropoli, sfiorando le vette dei più maestosi grattacieli e ci permise di contemplare dall'alto la celebre Statua della Libertà (fig.3), che rappresenta il simbolo della città.
Scesi a terra prendemmo possesso della nostra suite nell'albergo più prestigioso di New York (fig.4) e riposammo alcune ore, per essere in forma la sera dove ci aspettava Madonna, non quella di Pompei, né tanto meno quella di Lourdes, bensì la diva che interpretava Evita Peron (fig.5) al teatro Metropolitan davanti ad un pubblico entusiasta e plaudente.
Il giorno successivo fu dedicato allo shopping di Elvira (fig.6) e rimasi colpito dall'elevato numero di barboni che dormiva per strada, pare che all'epoca fossero più di centomila,ma se si provava ad offrire loro del denaro si riceveva uno sdegnoso rifiuto, perché per molti di loro si trattava di una scelta di vita: un rifiuto netto della civiltà dei consumi.
Dopo due giorni di passeggiate eleganti e di visite a musei decidemmo di recarci nel famigerato Bronx, non certo per mischiarci coi negri, ma unicamente per visitare il giardino zoologico più famoso del mondo.
Prendemmo un taxi che, una volta condottoci all'ingresso dello zoo (fig.7) ci chiese se doveva aspettarci, naturalmente mentre il tassametro continuava a funzionare. Ingenuamente, poiché pensavamo che la visita durasse 4-5 ore, licenziai l'autista e cominciammo la nostra passeggiata, in parte a piedi,ma soprattutto a bordo di un trenino, che percorreva gli immensi spazi in cui erano collocati gli animali (fig.8).
Fui attirato dal gruppo dei gorilla, gli animali più fotografati dai visitatori, in particolare dal maschio dominatore, il cui sguardo minaccioso (fig.9) si incontrò con il mio per circa un minuto, fino a quando non fui costretto a calare gli occhi a terra.
Apro una breve parentesi per raccontare ai miei lettori che, da giovane, mi ero esercitato per anni a fissare gli occhi degli altri e possedevo uno sguardo talmente potente da intimidire chiunque e solo due volte in decenni mi era capitato di scontrarmi con uno più potente. La prima volta  durante uno spettacolo all'anfiteatro di Pompei, quando incrociai gli occhi di Nureyev, il più celebre ballerino di tutti i tempi e la seconda volta mi capitò a Roma, durante un congresso del partito radicale, quando, salito sul palco per un discorso, il mio sguardo si confrontò con quello di Luca Coscioni, che, costretto dalla sla, a vivere paralizzato su una sedia a rotelle, poteva muovere un solo dito collegato ad un computer vocale con il quale affascinava gli ascoltatori.

 

fig.3 -Statua della liberta tra i grattacieli

 

fig.4 - Ingresso in albergo

fig.5 - Madonna interpreta Evita Peron

 

fig.6 - Elvira fa shopping

 

fig.7 -  Elvira all'ingresso dello zoo


fig.8 - Elefanti all'aria aperta

 

fig.9 - lo sguardo di un magnifico esemplare di gorilla



All'uscita ci aspettava una sgradita sorpresa: telefonai ad infiniti radio-taxi, ma tutti si rifiutavano di venire nel Bronx. Nel frattempo, essendo gli unici bianchi in circolazione, divenimmo oggetto di sguardi bellicosi da parte di muscolosi energumeni, che forse pensavano di rapinarci. Sarei stato una preda appetibile, perché all'epoca non utilizzavo carte di credito ed in tasca avevo 30-40 milioni. Mi salvò il mio abbigliamento demodè (fig.10); mi scambiarono per un poveraccio e mi salvai. Dovetti prendere 2 autobus prima di raggiungere una zona civile, dove si poteva prendere un taxi.
Arrivati in albergo tirammo un sospiro di sollievo e ci preparammo alla partenza del giorno successivo.
La sala di attesa per gli utenti del Concorde era elegantissima ed Elvira cominciò a sorseggiare un bicchiere dopo l'altro di Nicolas Feuillatte cuvèe speciale (fig.11) che conquistò il suo palato a tal punto che decidemmo, giunti a Parigi, di acquistarne una confezione di 16 bottiglie da sorseggiare a Napoli e di offrire agli amici. La sorpresa fu il prezzo dello champagne: un milione a litro, per cui ne comperai soltanto una per ubriacarci e trascorrere, al nostro ritorno, una folle notte d'amore.


Achille della Ragione
 

 

fig.10 - Achille in abbigliamento casual

 

fig.11 - Elvira sorseggia champagne