9/9/2009
Improvvisamente è venuto a mancare Mike Bongiorno, gran signore e per oltre cinquanta anni icona incontrastata del piccolo schermo.
Egli, giunto in Italia giovanissimo, dopo aver lavorato negli States nelle tv commerciali, fece da mallevadore alla nascente televisione italiana, ideando alcune trasmissioni quali Lascia o raddoppia? e Rischiatutto, che per anni inchiodavano davanti al video metà dell’Italia con punte di 25 milioni di telespettatori.
I cinema il giovedì sera dovevano collocare in sala un televisore ed interrompere la programmazione per seguire la puntata condotta da sua maestà Mike.
Dopo anni alla Rai Bongiorno era passato a Mediaset, continuando a mietere allori ed oggi, a 85 anni, aveva previsto una riedizione del Rischiatutto, che doveva cominciare in autunno e per la quale era stato selezionato il sottoscritto.
Oltre ad un’ammirazione assoluta di Mike avevo un piacevole ricordo per avere con lui partecipato alla sua trasmissione di maggior successo nel 1972. (Per chi volesse vedere il video ed il racconto di quell’esperienza può consultare sul mio sito l’articolo ”A tu per tu con Mike”.
In quella occasione durante le prove simpatizzammo e lui mi invitò a cena, durante la quale parlammo a lungo di molteplici argomenti. Ero un giovane laureando in medicina di ventiquattro anni e rimasi estasiato dai suoi racconti, ma rimasi particolarmente colpito dalla sua fede, fortificatasi nel periodo convulso di fine guerra, quando, imprigionato dai tedeschi, più volte era stato vicino alla morte. Era certo che la fortuna degli anni seguenti era una sorta di riparazione per quanto aveva sofferto.
Sono seguiti decenni di successo incontrastato e di apprezzamento da parte non solo dael pubblico, ma anche dei colleghi, che lo consideravano poco meno di una divinità.
Addio Mike, senza di te la televisione, in un’era dominata da anchorman d’assalto e spudorate veline, si sentirà orbata del suo personaggio storico di maggior spicco, di una memoria condivisa da più generazioni.
Ci mancherà la tua professionalità, il tuo garbo, la tua signorilità, ma soprattutto la tua sobria allegria.
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