lunedì 25 settembre 2023

Marco Valenzi ci ha lasciato

  



Marco, il figlio del primo sindaco rosso di Napoli, ci ha lasciato all'improvviso e per celebrarlo degnamente vi sarà una cerimonia laica mercoledì prossimo alle ore 11 presso la fondazione Valenzi sita al Maschio Angioino e poi a breve un memorial di scacchi con ricchi premi.

Con Marco eravamo amici da oltre 50 anni, da quando lui lavorava come tecnico di laboratorio al Cnr, ma ci incontravamo continuamente nei circoli dove si svolgevano tornei di scacchi di cui lui era appassionato quanto me.

Ha sempre abitato, prima con i genitori e poi da solo in una splendida casa, col panorama mozzafiato, sita nel celebre palazzo colle colonne, posto all'incrocio tra via Manzoni e via Orazio.

L'appartamento di oltre 200mq possedeva una splendida biblioteca con migliaia di volumi, tra cui quasi tutti quelli scritti da me ed ieri, quando lui è spirato, dovevamo incontrarci, perchè venerdì mi aveva telefonato che voleva acquistare i miei tre ultimi libri.

Egli in passato ha frequentato il salotto culturale che si tiene ogni venerdì nella mia villa di Posillipo e non perdeva una delle mie visite guidate che si svolgono di sabato.

Questo fino a circa 5 anni fa, quando per una cisti alla colonna vertebrale decise imprudentemente di farsi operare a Napoli, al Cardarelli.

Il risultato: da anni era costretto sulla sedia rotelle ed a rimanere a casa costantemente.

Io presi come impegno morale imprescindibile di recarmi un pomeriggio alla settimana a casa sua dove giocavamo un torneo di scacchi lampo di 10 partite.

A parte me solo eccezionalmente si recava a fargli compagnia qualche amico, una tristezza infinita, che finalmente è terminata.

Achille della Ragione



sabato 23 settembre 2023

Giorgio Napolitano ci ha lasciato

 


A soli 98 anni di età Giorgio Napolitano ci ha lasciato e per ricordarlo vorrei raccontare uno degli incontri che ho avuto l’onore di avere con il Presidente. 

Era il 2002 e con l’amico Tonino Cirino Pomicino, fratello del ministro del bilancio Paolo, stavamo organizzando un importante convegno all’Istituto degli Studi Filosofici intitolato: "Napoli capitale del Mediterraneo" (per chi volesse assistere al convegno svoltosi il 26 ottobre 2006, consulti la teca di radio radicale). Ci recammo presso lo studio in via Santa Lucia del compianto onorevole Geremicca, che fungeva da punto di appoggio per Napolitano, all’epoca europarlamentare, per invitarlo a partecipare come relatore. Un breve sguardo alla sua agenda e purtroppo quel giorno era impegnato in un’importante riunione a Bruxelles, ma non ci fece mancare il giorno del convegno un suo telegramma di auguri. Ma la cosa che più mi colpì fu quando, dopo aver espresso le nostre intenzioni, battendo una pacca sulla spalla dell’amico Tonino, all’epoca ultrasessantacinquenne, esclamò: “Benedetti ragazzi... siete pieni di entusiasmo, non volete convincervi che Napoli è destinata a precipitare nel baratro!”

Fugace il secondo incontro, anche se avvenuto al Quirinale, giusto per consegnare delle foto giovanili, di quando faceva parte del gruppo universitario con il padre del mio amico Carlo Castrogiovanni.

Per chi volesse leggere la sua biografia completa da me scritta quando pubblicai il primo tomo di Quei napoletani da ricordare, deve andare sul mio blog www.dellaragione.eu

Riposi in pace Amen.

Achille della Ragione


Il Mattino pag.38
25 settembre 2023






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giovedì 21 settembre 2023

L'OTTOCENTO Il secolo d'argento della pittura napoletana

Chi desidera procurarsi una copia del libro basta una telefonata alla Libro Co 

055 8229414 

ed in 24 ore lo avrà a domicilio.

in copertina -  Antoon Sminck Pitloo
- Costiera amalfitana -
Napoli, collezione della Ragione



PREFAZIONE

Dopo lo strepitoso successo del mio precedente libro: Il secolo d'oro della  pittura  napoletana,  in  dieci  tomi,  dedicato  alla  pittura  del Seicento napoletano, uscito tra il 1998 ed il 2001, del quale per ogni volume sono state vendute decine di migliaia di copie, ho deciso di dedicarmi  all'Ottocento,  che  può  essere  considerato  il  secolo d'argento  e  che  purtroppo  a  Napoli  si  può  ammirare  solo parzialmente, a tal punto che ho portato all'attenzione dell'opinione pubblica  e  delle  autorità  competenti  la  questione  pubblicando  su vari quotidiani questa spiacevole situazione.

L'Ottocento napoletano negato alla fruizione

La pittura del Seicento napoletano costituisce il Secolo d'oro, ma quella dell'Ottocento rappresenta senza dubbio quello d'argento, con pittori celebri come Pitloo, Morelli, Fergola, Toma, Smargiassi, la dinastia dei Palizzi e dei Gigante ed infiniti altri nomi, con centinaia di dipinti che giacciono da decenni nei depositi dei musei di Capodimonte, San Martino ed all'Accademia di Belle Arti senza poter essere ammirati da Napoletani e turisti. Uno scandalo che grida vendetta e costituisce una ulteriore vergogna per le istituzioni.
Napoli non ha un assessore alla cultura, per cui il sindaco in persona dovrebbe attivarsi per far cessare questa situazione. Manca il personale, ma soprattutto manca la volontà di valorizzare il nostro passato glorioso, mentre tutti noi siamo costretti a vivere in un presente avvilente.

Achille della Ragione

L'opera  che  mi  appresto  a  comporre  per  la  gioia  dei  miei  lettori, tutta a colori, sarà anch'essa formata da vari volumi, in ognuno dei quali  nella  prima  parte,  gli  avvenimenti  scorreranno  in  ordine cronologico,  con  una  serie  di  articoli  riguardanti  i  vari  argomenti, mentre  nella  seconda  si  potranno  ammirare  una  serie  di  foto  a colori,  in  ordine  alfabetico,  dei  dipinti  che  hanno  avuto  maggior successo. 

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In 2^ di copertina -  Nicola Palizzi
- Contadini con armenti a Paestum -
Napoli , collezione della Ragione



INDICE

  • Prefazione    
  • Da Caravaggio in camicia nera a Civiltà dell’Ottocento    
  • La scuola di Posillipo ed il mito dell’armonia perduta                     
  • La scuola di Posillipo, una mostra da non perdere       
  • Mostra su Salvatore Fergola a Palazzo Zevallos         
  • Posillipo e Mergellina nella pittura         
  • Biografia Anton Sminck van Pitloo              
  • Biografia Giacinto Gigante           
  • Biografia Salvatore Fergola                   

 

N° 30 TAVOLE A COLORI
Abbati V.- Salone dei Gessi del Real Istituto di Belle Arti . Napoli      
Albertis-La mattanza dei tonni a Solanto (Caserta, Palazzo Reale)
Altamura-Richard Wagner (Napoli, Conservatorio
Altamura-Autoritratto (Napoli, Accademia di Belle Arti)
Angelini Costanzo – Napoli . Certosa di San Martino
Benvenuti- Compianto sul Cristo morto (Napoli, Museo di Capodimonte
Calliano-La morte di Ettore e il trionfo di Achille  (Caserta, Palazzo Reale)
Cammarano G.-Il Parnaso (Napoli, Teatro S.Carlo)
Cammarano G.-Ritratto di Ferdinando IV (Caserta, Palazzo Reale)
Cammarano G.-La famiglia di Francesco I (Napoli, Museo di Capodimonte)
Cammarano M.-Ozio e lavoro (Napoli, Museo di Capodimonte
Cammarano Michele – Pittore
Cammarano Michele – Pittore.  Carica dei bersaglieri – Napoli
Camuccini-Ritratto di Lucia Migliaccio duchessa di Floridia
Camuccini-Ritratto di Ferdinando I di Borbone (Napoli, Museo Duca di Martina)  
Carelli C.-Donna in abiti tradizionali (Collezione privata
Carelli C.-Lo scoglio delle sirene a Marina Piccola (Napoli, Museo di S.Martino)
Carelli C.-Campagna romana (Napoli, Museo Filangieri)
Carelli C.-La Valle dei Mulini ad Amalfi (Napoli, Museo di S.Martino)  
Carelli C.-Arco Felice (Napoli, Accademia di Belle Arti
Carelli C.-Veduta di Napoli da Posillipo (Napoli, Collezione della Ragione
Carelli C.-Veduta di Napoli da Posillipo (Napoli, Collezione della Ragione  
Carelli R.-Tarantella sullo scoglio di Frisio (Collezione privata)
Carta-Il Beato Nicola da Longobardi (Napoli, S.Francesco di Paola)
Casciaro - Capri, Marina Grande (Napoli, Museo di S.Martino)
Casciaro  - Ponti Rossi (Napoli, Accademia di Belle Arti)
Casciaro -Temporale (Napoli, Circolo Artistico Politecnico)
Castiglione - Castel Capuano nel 1858 (Bari, Pinacoteca Provinciale)
Catel-Scena di genere nella campagna romana (Napoli, Gallerie d'Italia)
Catel-La tomba di Virgilio (Napoli, Gallerie d'Italia  
 


 Napoli 1^ edizione ottobre 2023


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In 3^ di copertina - Teodoro Duclère 
- Napoli vista dal mare -
Napoli, collezione della Ragione

mercoledì 20 settembre 2023

Invalidità con accompagnamento per nessuno



Alcuni mesi fa mi sono presentato presso l'Asl di Napoli davanti ad una commissione di medici, per chiedere l'invalidità con accompagnamento, presentando una copiosa documentazione ospedaliera:

  • Due coronarie chiuse al 100% e l'altra all'80%.
  • Cataratta bilaterale
  • Calcificazione del 90% del tessuto cerebrale
  • Diabete grave
  • Presenza in bocca di soli 9 denti
  • Svenimenti continui
  • Gravi danni alla colonna vertebrale

e potrei ancora proseguire nell'elencazione di patologie, ma mi fermo qui.
Risultato: richiesta respinta.
Uno scandalo che grida vendetta!!

Achille della Ragione


venerdì 8 settembre 2023

Il secolo d'argento della pittura napoletana: l'Ottocento - Prefazione

 



Dopo lo strepitoso successo del mio precedente libro: Il secolo d'oro della pittura napoletana, in dieci tomi, dedicato alla pittura del Seicento napoletano, uscito tra il 1998 ed il 2001, del quale per ogni volume sono state vendute decine di migliaia di copie, ho deciso di dedicarmi all'Ottocento, che può essere considerato il secolo d'argento e che purtroppo a Napoli si può ammirare solo parzialmente, a tal punto che ho portato all'attenzione dell'opinione pubblica e delle autorità competenti la questione pubblicando su vari quotidiani questa spiacevole situazione.




  

Il Mattino pag. 34 
9 marzo 2023

L'Ottocento napoletano negato alla fruizione


La pittura del Seicento napoletano costituisce il Secolo d'oro, ma quella dell'Ottocento rappresenta senza dubbio quello d'argento, con pittori celebri come Pitloo, Morelli, Fergola, Toma, Smargiassi, la dinastia dei Palizzi e dei Gigante ed infiniti altri nomi, con centinaia di dipinti che giacciono da decenni nei depositi dei musei di Capodimonte, San Martino ed all'Accademia di Belle Arti senza poter essere ammirati da Napoletani e turisti. Uno scandalo che grida vendetta e costituisce una ulteriore vergogna per le istituzioni.

Napoli non ha un assessore alla cultura, per cui il sindaco in persona dovrebbe attivarsi per far cessare questa situazione. Manca il personale, ma soprattutto manca la volontà di valorizzare il nostro passato glorioso, mentre tutti noi siamo costretti a vivere in un presente avvilente.

Achille della Ragione 


La Repubblica N - pag.14 
 2 marzo 2023

 

Il Fatto quotidiano - pag.21
25 febbraio 2023




L'opera che mi appresto a comporre per la gioia dei miei lettori, tutta a colori, sarà anch'essa formata da vari volumi, in ognuno dei quali nella prima parte, gli avvenimenti scorreranno in ordine cronologico, con una serie di articoli riguardanti i vari argomenti, mentre nella seconda si potranno ammirare una serie di foto a colori, in ordine alfabetico, dei dipinti che hanno avuto maggior successo.

domenica 3 settembre 2023

La verità sulla strage di Ustica è nota da oltre dieci anni


 -Relitto aereo-

I giornali da giorni parlano della strage di Ustica, affermando che solo ora si conosce la verità, che viceversa io ho rivelato alla stampa più di dieci anni fa.

Ho sempre sottolineato l'assurdità del vincolo del segreto militare, che non ha termini perentori, a differenza del segreto di Stato che decade dopo 50 anni e posso testimoniarlo personalmente, perché fui il primo a consultare, trascorsi 10 lustri, il carteggio amoroso tra Claretta Petacci e Mussolini, conservato presso la biblioteca nazionale di Napoli.

In particolare vorrei sottolineare che grazie a me conosciamo la verità sulla strage di Ustica  perché dopo la pubblicazione della mia missiva "Una strage che grida vendetta”, che uscì su 11 tra giornali e riviste, finalmente si seguì il mio consiglio e compulsando i tracciati radar della portaerei americana, alla rada nel golfo di Napoli la notte del fattaccio, si è saputa la imbarazzante verità, anche se in seguito i mass media hanno fatto di tutto per farla dimenticare.

Rileggiamola insieme


Una strage che grida vendetta

A giorni saranno trenta anni dalla strage di Ustica, uno dei tanti misteri che soffocano la nostra storia recente, sulla quale si è detto e non detto  e sono stati versati fiumi di parole inutili. 

A ricordare la triste ricorrenza nessuna cerimonia ufficiale, le interviste reticenti ai politici dell’epoca, che sanno e non dicono ed un bel libro di Rosario Priore, il giudice che indagò a lungo, ostacolato in ogni modo, sulla tragica esplosione del Dc9 dell’Itavia e sulla morte di ottanta persone.   

Ma trovare la verità non dovrebbe essere difficile e mi permetto di consigliare la via da percorrere a chi volesse, giornalista o magistrato, sapere cosa successe realmente nei nostri cieli.

Gli Americani conoscono da sempre l’esatto svolgersi degli avvenimenti, anche se hanno sempre rifiutato di collaborare.  A Napoli, alla rada, stazionava una portaerei che con i suoi radar teneva sotto controllo tutto il Mediterraneo, mentre dall’alto ai satelliti non sfugge un metro quadrato di territorio; tutto registrato e conservato.  

Negli Stati Uniti esiste una legge sacrosanta a baluardo della libertà d’informazione: il Freedom of Information Act, che consente al semplice cittadino di accedere  direttamente ai documenti, anche all’epoca riservati, della pubblica amministrazione civile e militare.  

Le informazioni che ci interessano sono lì che attendono di essere compulsate, ci sarà qualcuno di buona volontà che vorrà adoperarsi per farci conoscere la verità?

venerdì 1 settembre 2023

La vita in carcere un inferno ignorato

 

Venerdì di Repubblica - pag.11 -
1 settembre 2023


Anche quest'anno a Ferragosto si è ripetuto il mesto rito del pellegrinaggio dei parlamentari per rendersi conto delle miserevoli condizioni di vita dei carcerati. All'iniziativa dei radicali, passata sotto silenzio dalla stampa, questa volta hanno aderito in duecento, un numero considerevole, sia del governo che dell'opposizione.
I parlamentari si sono recati non solo nelle grandi galere: Poggioreale, Regina Coeli, Ucciardone, ma hanno ispezionato anche piccole strutture, scoprendo ad esempio che la ricettività più assurda, meno dello spazio di una cuccia per cane, la si trova a Lucca, dove per ogni recluso è disponibile meno di due metri quadrati. E poi un interminabile elenco di carenze, tutte già ben note, con alcune che gridano vendetta e meriterebbero di essere portate davanti alle corti di giustizia europee. Sovraffollamento record, condizioni igieniche disastrose, suicidi a catena per disperazione, personale di custodia insufficiente, mentre non si applicano pene alternative, mancano progetti per ammettere a un utile lavoro esterno e la giustizia sempre più lenta tollera che la metà dei reclusi sia in attesa di giudizio e di conseguenza, se la Costituzione non è carta straccia, innocente. Bisogna passare urgentemente dalla teoria alla pratica. Alla ripresa dei lavori parlamentari vengano presentate serie proposte bipartisan per la depenalizzazione di molti reati, riservare la custodia cautelare ai reati più gravi, incrementando l'istituto degli arresti domiciliari sotto la tutela del braccialetto elettronico, fornire incentivi economici e fiscali alle imprese che assumono detenuti in semilibertà o che hanno da poco scontato la pena, potenziare il personale di custodia senza dimenticare psicologi ed educatori. Ma soprattutto fate presto per evitare che il problema si risolva da solo, attraverso una allucinante catena di suicidi, dall'inizio dell' anno sono quasi cinquanta.

Achille della Ragione 



Questa è una lettera inviata da Achille della Ragione che è stato in carcere: il suo drammatico e breve soggiorno nelle nostre patrie galere ha fatto in modo che lui potesse, da professionista, vivere da vicino la crudeltà di queste istituzioni che non sono tanto diverse da quelle ottocentesche. Chi entra in carcere, oggi, può essere un grande nobiluomo o uno spacciatore, e ci entra venendo da un mondo civile, che di colpo viene cancellato per trovarsi in una specie di Inferno. Non per niente due donne e un uomo in carcere si sono appena uccisi: li vivere non si può più, e l'inferno non è previsto dalle leggi. Proprio per evitare questa vergogna, il signor Della Ragione ci dice che quest'anno si sono già suicidate almeno una cinquantina di persone chiuse in carcere. Ha seguito la visita ferragostana dei parlamentari, che quest'anno era attorno alle duecento persone, che entrando nei luoghi più abbandonati e medioevali, hanno trovato spazi invivibili, che anziché portare al recupero delle persone le spinge a darsi la morte. Con tutti i gravissimi problemi che questo nuovo governo deve affrontare e nella confusione incapace in cui si trova, non vedo proprio come possa davvero pensare a migliorare le carceri. Ci sono qui delle soluzioni ovvie, compreso il braccialetto elettronico e la custodia cautelare per i reati più gravi. Auguro che qualcuno l'ascolti, ma temo che i suicidi continueranno.

Natalia Aspesi



sabato 26 agosto 2023

L'Hotel Felix rende felici i clienti


Fig.1 - Achille ad Ischia 


Amo Ischia quasi quanto Napoli e la frequento da quando avevo sette anni (oggi ne ho soltanto 76). Nei primi tempi con i miei genitori affittivamo per tre mesi un appartamento vicino al mare, poi, divenuto miliardario, ho acquistato in località Forio, via Calosirto, un splendida villa di due piani con piscina olimpionica, 3000 metri di giardino, 1000 di vigneto e la possibilità di ospitare 18 parenti o amici. Sono stati 40 anni di vacanze da sogno, poi lo scorrere inesorabile del tempo si è portato via le mie 5 zie signorine, per non dire zitelle, i miei suoceri, mia cognata, mentre due mie figlie si sono trasferite all'estero, per cui non era sensato conservare per me e mia moglie soltanto una villa che, tra tasse, riparazioni, e stipendio del giardiniere mi costava 40.000 euro all'anno. Appena ho trovato un banchiere svizzero che mi ha offerto una cifra adeguata, anche se a malincuore, me ne sono liberato e da allora per le vacanze, in compagnia dei miei figli e dei miei nipoti, ho usufruito di alberghi minimo a 4 stelle, risparmiando un sacco di soldi.

Un problema comune a tutti gli alberghi in cui ho alloggiato è che avevano un grave problema: in agosto erano mal frequentati da cravattari, spacciatori, camorristi, prostitute e marmaglia della peggiore specie a tal punto che dovetti scrivere un articolo dal titolo eloquente "Aveva ragione Eduardo fuitevenne", pubblicato sul quotidiano di Ischia Il Golfo e da numerose riviste telematiche e consultabile su internet digitando il titolo.

Questa estate ho scelto il Felix (fig.1) e con mia grande sorpresa ho scoperto che anche in agosto la clientela era composta unicamente da persone perbene,  perché il proprietario si serve di agenzie toscane, umbre, abbruzzesi e marchigiane.


Fig 2 - Pina la regina della reception
ed Achille
fig 3 - Il maitre Stanislao ed Achille


Descriviamo ora questo hotel a 4 stelle, situato nel cuore di Ischia Porto, dotato di tre piscine, di un complesso termale e di stanze spaziose, partendo dalla reception, dove domina la figura di una graziosa fanciulla (fig.2) che pazientemente fornisce assistenza ed informazioni ai clienti. Poscia passiamo al ristorante che fornisce cibi squisiti prediligendo la cucina napoletana. Esso è diretto da un maitre raffinato: Stanislao (fig.3) che esaudisce ogni mia richiesta orale e culinaria e soprattutto, serve il tavolo mio e di mia moglie con velocità vertiginosa, scavalcando gli altri utenti e permettendomi alle 20:42 di salire in camera per cui non ho mai perso un secondo della mia trasmissione preferita, della quale sono succube: "Un posto al sole".

La pulizia delle camere è diretta da Carolina, di cui non forniamo la foto, perché voleva prima andare dal parrucchiere.

Concludiamo in bellezza ricordando che tutti i giorni dispari dalle 21:30 alle 24, sul bordo piscina vi è un'orchestra che permette a giovani ed anziani di esibirsi (fig.4) in balli scatenati.

Achille della Ragione


Fig.4 - omaggio a tersicore

domenica 20 agosto 2023

IL 155° LIBRO di Achille della Ragione: PARAPSICOLOGIA realtà non fantasia


In copertina
Pranoterapeuta in azione


PREFAZIONE

Il mio interesse verso la parapsicologia nasce quando, ventenne, partecipai a due memorabili sedute spiritiche alle quali è dedicato un capitolo del libro.
Aumentò in seguito quando acquistai la biblioteca di un medico morto senza eredi, che era costituita da 4000 volumi di medicina, 500 di storia della Chiesa (Encicliche, Vangeli commenti alla Bibbia, etc) a cui non ho dedicato alcuna attenzione, 1500 di sesso, da testi seri come quelli scritti da Freud a fumetti che trattavano della pratica del sesso nelle carceri femminili ed infine 1000 libri di parapsicologia, che divorai a tal punto che quando dovevo scegliere l'argomento della tesi di laurea mi  rivolsi al professor Iacono, titolare della cattedra di psicologia, proponendo di trattare dei fenomeni paranormali. Il docente rimase stupito e candidamente dichiarò che non aveva alcuna competenza della materia. Inoltre sconsigliò vivamente questa decisione, salvo che, in sede di discussione il candidato non avesse provocato fenomeni di levitazione, facendo ballare la cattedra e sbalordendo gli esaminatori.
Decisi di seguire il suo parere orientandomi  su una tesi più ortodossa in clinica medica e mi laureai con 110 e lode.
Il libro Parapsicologia realtà non fantasia, come si evince dal titolo, vuole dimostrare che molti fenomeni quali la pranoterapia o l'ipnosi, hanno da tempo avuto una dimostrazione scientifica della loro efficacia e lo stesso vale per gli altri primi 10 capitoli del volume.
La seconda parte del testo raccoglie una serie di articoli che negli ultimi 30 anni ho pubblicato su riviste cartacee o telematiche e trattano prevalentemente di argomenti pregni di esoterismo.
Non mi resta che augurare a tutti una piacevole lettura con preghiera di diffondere a parenti, amici, collaterali ed affini, il testo che ai primi di settembre uscirà in formato cartaceo e per chi non può permettersi di spendere 15 euro, si potrà consultare gratuitamente sul mio blog www.dellaragione.eu

Achille della Ragione

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In 3° di copertina
 Dedica di Mario Buonoconto
 ad Elvira Brunetti


INDICE

  • Prefazione 
  • Pranoterapia 
  • Miracolo o prodigio? 
  • Ipnosi 
  • Rabdomanzia una facoltà in declino 
  • Poltergeist realtà o fantasia 
  • luoghi di forza 
  • Estasi ed orgasmo per me pari sono 
  • Agopuntura efficace se in mani esperte 
  • Telepatia e telecinesi 
  • Due memorabili sedute spiritiche 
  • Munaciello, 'A Bella 'Mbriana ed Eusapia Palladino 
  • Il sangue dei santi 
  • Il Massone esperto d’esoterismo 
  • Le grotte Platamonie ed i riti orgiastici
  • Corbellerie e boiate a volontà
  • Fattura e malocchio, non è vero ma ci credo 
  • La fattura ed il Diavolo di Mergellina
  • La Madonna delle Grazie ed il confine tra vivi e morti 
  • I riti della fertilità a Napoli
  • Viaggio tra le grotte s.Michele sconfisse il male
  • Due anni di buddismo a Rebibbia
  • Suoni assordanti: dal mantra ai metallari 
  • Misteri napoletani 

Napoli 1° edizione settembre 2023 

 Scarica il PDF


In 4° di copertina 
 Gian Lorenzo Bernini 
 Estasi di Santa Teresa



sabato 19 agosto 2023

Telepatia e telecinesi

  

Telepatia

Prima di spiegare dettagliatamente l'argomento dobbiamo supporre che gli uomini primitivi possedessero questa facoltà e la utilizzassero soprattutto nella caccia.
Un altro utilizzo della telepatia è stato fatto nel corso delle due guerre mondiali, quando identificati due soggetti in grado di comunicare a distanza, uno si portava nel territorio nemico e cercava di inviare all'altro notizie sui preparativi o sui movimenti delle truppe nemiche.

La telepatìa, detta anche trasmissione del pensiero, è l'ipotetica capacità di comunicare con la mente, cioè senza l'utilizzo di altri sensi o strumenti. Il termine "telepatia" venne introdotto nel 1882 da Frederic William Henry Myers e deriva dal greco τηλε, tèle (lontano) e πάθεια, pàtheia (sentimento). Come la precognizione e la chiaroveggenza, la telepatia fa parte delle cosiddette percezioni extrasensoriali o ESP e più in generale, di quello delle presunte "facoltà paranormali", e rientra perciò nel campo di indagine della parapsicologia.
I primi studi su questa presunta facoltà paranormale furono condotti dalla Società per la Ricerca Psichica di Londra, verso la fine dell'Ottocento. Durante il XX secolo, furono, soprattutto, scienziati statunitensi, a produrre documenti frutto di ricerca in questo campo, allora ancora controverso, delle facoltà psichiche umane.
Il primo vero e proprio laboratorio di parapsicologia fu aperto negli anni 1930 negli Stati Uniti d'America, quando il pioniere della parapsicologia a indirizzo di ricerca rigorosamente quantitativo, Joseph Rhine della Duke University di Durham (Carolina del Nord), condusse numerosi esperimenti, con l'ausilio ad esempio delle carte Zener, per accertare l'effettiva realtà della telepatia. 

Le carte Zener
 
Le Zener sono un particolare tipo di mazzo di carte, inventato negli anni trenta dallo psicologo Karl Zener appositamente per il noto parapsicologo statunitense Joseph Rhine, che le ha usate per i suoi esperimenti sulla telepatia e sulla chiaroveggenza.
Il set è composto da 25 carte di forma rettangolare (come le comuni carte da gioco) divise in cinque gruppi differenziati da un segno posto nel centro: il Cerchio, la Croce, il Quadrato, la Stella e l'Onda. Ogni gruppo di segni è presente cinque volte nel mazzo.
L'esperimento condotto da Rhine consisteva nel chiedere ad un soggetto di indovinare la carta che si stava estraendo dal mazzo. In certi casi lo sperimentatore doveva estrarre le carte ponendole di fronte al soggetto da ricerca, mostrando però il dorso e chiedendo di dichiarare il segno; oppure ponendo il soggetto in una condizione di non poter vedere.
L'eventuale capacità e le modalità nell'indovinare la carta, da parte del soggetto, dava la possibilità al ricercatore di definire i fenomeni studiati da telepatia a chiaroveggenza.
Il test non accerta la presenza di particolari poteri, ma ne valuta la possibilità fondandosi sull'ipotesi statistica: per la legge dei grandi numeri le probabilità di indovinare una carta del mazzo tendono, con infinite prove, al 20% (1 su 5); solo uno scostamento significativo da questa percentuale - posto che l'esperimento venga condotto con metodo scientifico su un numero di casi statisticamente rilevante - si potrebbe supporre non attribuibile alla mera casualità.
Una completa e dettagliata presentazione degli esperimenti di Rhine è contenuta nel libro Extra-Sensory Perception After Sixty Years, pubblicato nel 1940. L'opera fu accolta con interesse e recensita da varie riviste di psicologia, e nell'anno accademico 1940-1941 fu perfino adottata come libro di testo per corsi introduttivi di Psicologia a Harvard.
Secondo una concezione filosofica indiana antica e parzialmente rimodernata, la comunicazione telepatica si effettuerebbe attraverso una immensa rete di cui le persone costituirebbero le maglie, rete che comprende l'universo e nella quale il sensitivo è collegato con le altre parti e ogni cosa è collegata con il tutto.
La comunità scientifica attuale ritiene provata l'esistenza della telepatia.
 
 
Telecinesi 


La telecinesi  è quel fenomeno paranormale per cui un essere vivente sarebbe in grado di agire sull'ambiente che lo circonda, manipolando oggetti inanimati, attraverso mezzi fisici invisibili e secondo modalità che sarebbero sconosciute alla scienza e la capacità di spostare oggetti con il pensiero.
Ad oggi nessun esperimento, svolto in condizioni rigorosamente controllate, ha mai dimostrato l'esistenza del fenomeno.
Il termine telecinesi venne coniato nel 1890 dal ricercatore britannico Frederic William Henry Myers (1843-1901), uno dei fondatori della Society for Psychical Research, in Inghilterra. Tra le altre cose coniò anche il termine telepatia.
Dedichiamo poco spazio all'argomento perché la scienza fino ad ora non ha trovato nessuna prova della sua esistenza, ma vogliamo ricordare un episodio a cui abbiamo assistito nel centro di parapsicologia di Napoli, sito fino agli anni Novanta al Monte di Dio.
Poggiamo un tavolino con degli oggetti per un peso complessivo di 50 chili su di una bilancia nascosta ed invitammo il medium, giunto da Roma a sollevarlo.
Egli cominciò a concentrarsi recitando frasi stupide e senza senso: "Angeli neri, angeli rossi" e mentre parlava notammo che il peso del tavolino scendeva gradualmente e quando giunse a zero il medium lo sollevò con 4 dita tra lo scrosciare di applausi del pubblico presente.
Un'altra mia esperienza personale, riguardo la telepatia, è stato quando ero ventenne e procuratemi delle carte Zener provai con decine di amici se avessimo delle capacità di trasmissione del pensiero particolari.
Gli amici con cui ottenni i migliori risultati furono Giosi Campanino e Sergio Pucciarelli, che da tempo purtroppo hanno concluso il loro percorso terreno.

Achille della Ragione  

Levitazione di un tavolino attribuito a un fenomeno di psicocinesi operato dalla spiritista Eusapia Palladino nel 1911

 


 


giovedì 17 agosto 2023

Agopuntura efficace se in mani esperte

 

Prima di passare ad una descrizione dettagliata, per coloro che vogliono affacciarsi consapevoli all'argomento proponiamo una breve carrellata sulla agopuntura, che poi approfondiremo.

Nel corpo umano, secondo i concetti della medicina cinese prescientifica, una sorta di energia vitale (il qi) circolerebbe lungo particolari linee, chiamate meridiani, che congiungono gli organi del corpo stesso. Le malattie sarebbero dovute a una cattiva circolazione del qi, con un conseguente accumulo in alcuni punti e carenza in altri. Tramite l'agopuntura, infliggendo sottili aghi lungo i meridiani, si ripristinerebbe l'equilibrio energetico del corpo e quindi lo stato di benessere.

Né la fisiologia né l'anatomia supportano l'esistenza di qualsiasi struttura del corpo coincidente con i meridiani (peraltro diversi a seconda delle scuole), e tantomeno la realtà del qi. Se però la tecnica dell'agopuntura fosse davvero efficace, essa potrebbe dipendere da altre cause, che si cerca ora di comprendere.

E' soprattutto nella cura del dolore che l'agopuntura ha avuto maggior successo. L'effetto terapeutico sarebbe dovuto al fatto che l'infissione di aghi provoca il rilascio di endorfine, piccole molecole peptidiche prodotte nel cervello, che producono sensazioni di benessere e analgesia. Essa agirebbe quindi più sui sintomi (la sensazioni di dolore) che sulle cause (ad es. traumi o infiammazioni), e sarebbe particolarmente adatta a certi tipi di dolori cronici e poco diagnosticabili fisiologicamente.

Quanto è efficace l'agopuntura? Studi clinici controllati sono iniziati solo recentemente. Nonostante la millenaria tradizione, nella stessa Cina la qualità di questi studi era ben al di sotto degli standard necessari. In particolare mancava un metodo per confrontare il trattamento vero con uno simulato. Questo problema è stato risolto da un pochi d'anni con l'uso di aghi finti, che apparentemente penetrano nella pelle del paziente, mentre in realtà rientrano nel piccolo manico.

Un lavoro scientifico (Journal of Clinical Epidemiology, vol 43, 1990) ha passato in rassegna nel 1990 tutti gli studi clinici allora noti, concludendo che "L'efficacia dell'agopuntura nella cura del dolore cronico resta dubbia", e che " anche negli studi meglio condotti i risultati sono fortemente contraddittori".

Nel 1997, comunque, un comitato del National Institute of Health americano concluse che vi sono prove sufficienti a favore dell'efficacia dell'agopuntura, auspicando ulteriori studi e la sua introduzione nel sistema sanitario nazionale americano. Le conclusioni del comitato furono fortemente criticate, poiché di esso facevano parte principalmente medici sostenitori dell'agopuntura.

L'agopuntura  è una medicina alternativa che fa uso dell'inserzione di aghi in specifici punti del corpo umano, al fine di aiutare la salute e il benessere dell'individuo: secondo la medicina tradizionale cinese, stimolando questi punti si possono correggere gli squilibri nel flusso del qi attraverso canali conosciuti come "meridiani".

L'origine dell'agopuntura in Cina è incerta. I primi riferimenti bibliografici a questa pratica sono presenti nell'antico testo cinese Huangdi Neijing, il leggendario Canone di Medicina Interna dell'Imperatore che fu compilato tra il 305 e il 204 a.C. Prima di ciò, è ipotizzabile che venissero utilizzati strumenti in pietra o in osso, e quindi assolutamente lontani dalla visione che abbiamo oggi della pratica.

Storia

La data di inizio precisa dell'utilizzo dell'agopuntura in Cina e la sua evoluzione dai primi tempi sono temi incerti. Una tradizione è che alcuni soldati, feriti da frecce in battaglia, siano stati così guariti da malanni cronici che non erano altrimenti trattabili. In Cina sono state ritrovate pietre affilate, conosciute come Bian shi, suggerendo che la pratica possa essere datata al neolitico o forse anche prima, all'età della pietra. 

Il primo esempio di utilizzo di un "meridiano" invisibile per la diagnosi e il trattamento risale al secondo secolo a.C., ma non viene menzionato l'uso di aghi, mentre il più antico riferimento all'inserimento di aghi terapeutici si ha nel testo antico Shiji  che però non menziona i meridiani, e potrebbe essere un riferimento all'incisione drenante degli ascessi, piuttosto che all'agopuntura.

La prima testimonianza scritta di agopuntura si trova nel Huangdi Neijing  datato circa 300 a.C. Non c'è distinzione tra agopuntura e moxibustione, e viene data la stessa indicazione per i due trattamenti.



Mappa per agopuntura
 risalente alla dinastia Ming.


La pratica dell'agopuntura si estese dalla Cina alle aree ora facenti parte di Giappone, Corea, Vietnam e Taiwan

Attorno agli inizi del XX secolo, nessun documento sull'agopuntura faceva riferimento ai "punti dell'agopuntura": gli aghi venivano semplicemente inseriti in prossimità del punto di dolore; i Qi erano originariamente i vapori derivanti dal cibo, e i meridiani erano dei canali anatomici o i vasi sanguigni. Un francese, George Soulié de Morant, fu il primo a usare il termine "meridiano" e ad identificare il termine Qi con "energia", nel 1939.

Nei primi anni dopo la guerra civile cinese, i leader del Partito Comunista Cinese ridicolizzavano la medicina tradizionale cinese, tra cui l'agopuntura, considerandola superstiziosa, irrazionale e arretrata, sostenendo che essa fosse in conflitto con la dedizione del partito verso la scienza come strada del progresso. Il presidente del partito comunista Mao Zedong poi cambiò questa posizione, dicendo che «la medicina cinese e la farmacologia sono un grande tesoro e si dovrebbe compiere sforzi per esplorarle ed elevarle ad un livello superiore».Sotto la guida di Mao, in risposta alla mancanza di medici moderni, l'agopuntura venne riscoperta e la sua teoria riscritta per rispettare le necessità politiche, economiche e logistiche di provvedere alle esigenze mediche della popolazione della Cina. Più tardi la teoria della medicina tradizionale degli anni '50 fu riscritta nuovamente, su insistenza di Mao, come una risposta politica alla mancanza di unità tra medicina cinese tradizionale e scientifica, e per correggere il presunto «pensiero borghese dei medici in medicina occidentale».

L'agopuntura ottenne attenzione negli Stati Uniti quando il presidente Richard Nixon visitò la Cina nel 1972. Durante parte della visita, alla delegazione fu mostrato un paziente, mentre veniva sottoposto ad un intervento di chirurgia maggiore completamente sveglio, apparentemente trattato con l'agopuntura piuttosto che con un'anestesia. 

La più grande esposizione mediatica in Occidente avvenne quando il reporter del New York Times James Reston ricevette l'agopuntura a Pechino per un dolore post-operatorio nel 1971, e ne parlò compiaciuto nel giornale. Nel 1972 fu anche istituito il primo centro legale di agopuntura negli Stati Uniti, a Washington; durante il 1973-1974, questo centro accolse fino a più di mille pazienti. Nel 1973 l'istituto del Tesoro americano Internal Revenue Service permise la detrazione delle spese di agopuntura come spese mediche.

Teorie

La teoria generale dell'agopuntura è basata sul presupposto che le funzioni corporee sono regolamentate da un'energia chiamata qi che scorre attraverso il corpo; le interruzioni di questo flusso sono ritenute responsabili della malattia. Si considera che il dolore indichi un blocco o una stagnazione del flusso del qi; un assioma della letteratura medica dell'agopuntura è "niente dolore, niente blocco; niente blocco, niente dolore". L'agopuntura racchiude una famiglia di procedure che mirano a correggere gli squilibri nel flusso del qi tramite stimolazione di sedi anatomiche (solitamente chiamate "punti di agopuntura" o "agopunti") sulla o sotto la pelle, attraverso una varietà di tecniche.Il meccanismo più comune di stimolazione dei punti dell'agopuntura si avvale della penetrazione nella pelle di sottili aghi metallici, che possono poi essere manipolati manualmente o mediante stimolazione elettrica.

Secondo le teorie degli agopunturisti, esisterebbero dodici canali principali, detti meridiani, che si estendono verticalmente, bilateralmente e simmetricamente; ogni canale corrisponderebbe e si connetterebbe internamente ad ognuno dei dodici zang fu ("organi"). Significa che vi sarebbero sei canali yin e sei yang; vi sono tre canali yin e tre yang che corrono su ciascun braccio, tre yin e tre yang su ciascuna gamba

Il presunto flusso del qi attraverso ciascuno dei dodici canali comprenderebbe una via interna e una esterna. La via esterna è quella normalmente mostrata su una mappa per l'agopuntura ed è relativamente superficiale. Tutti i punti di agopuntura di un canale risiedono nella sua via esterna. Le vie interne costituiscono il corso profondo del canale in cui entrano le cavità del corpo e gli organi Zang-Fu correlati. I percorsi superficiali dei dodici canali descrivono tre circuiti completi del corpo.

Il trattamento dei punti di agopuntura può essere effettuato lungo i dodici meridiani principali o gli otto addizionali. Dieci dei meridiani principali sono chiamati con nomi di organi del corpo (cuore, fegato, ecc.), due con nomi di cosiddette funzioni corporee (protettore del cuore o pericardio, e San Jiao, riscaldatore triplice). I due più importanti degli otto meridiani "addizionali" sono situati nella linea mediana delle facce anteriori e posteriori del tronco e della testa.

Sta agli agopunturisti decidere quali punti trattare, ponendo domande al paziente e avvalendosi degli strumenti diagnostici della medicina occidentale e della medicina tradizionale cinese, come l'analisi del polso radiale destro o sinistro in tre livelli di pressione applicata.

L'agopuntura è utilizzata è anche come strumento di diagnosi delle malattie. L'elettroagupuntura secondo Rheinold Voll misura la variazione di resistenza elettrica in alcuni punti, evidenziando malattie, allergie, resistenza o efficacia di singoli farmaci.

A partire dalla fine del XX secolo, l'agopuntura è stata sottoposta ad un'enorme mole di studi scientifici volti ad analizzarne l'efficacia in maniera rigorosa, in modo da escludere l'eventualità che dei risultati positivi siano dovuti al semplice effetto placebo: I pazienti vengono divisi in due o più gruppi, e si confrontano i risultati tra il gruppo sottoposto alla vera agopuntura e quello sottoposto all'inserimento di aghi in posizioni casuali.

L'agopuntura nel mondo

L'uso dell'agopuntura per determinate condizioni è stato approvato dal National Institutes of Health (Istituti Nazionali di Sanità) degli Stati Uniti, dal National Health Service del Regno Unito, dalla Organizzazione mondiale della sanità e dal National Center for Complementary and Alternative Medicine. Alcuni scienziati hanno criticato queste scelte come eccessivamente ingenue e non tenenti conto delle obiezioni o critiche mosse alle ricerche effettuate per dimostrare l'efficacia dell'agopuntura.

Italia

L'agopuntura rientra tra le "medicine e pratiche non convenzionali" ritenute rilevanti da un punto di vista sociale in Italia, sulla base delle indicazioni del Parlamento europeo e del Consiglio d'Europa.

In Italia possono praticare l'agopuntura solo medici e veterinari laureati, poiché la si considera un atto eminentemente medico: Chi la pratica senza questo requisito commette un atto illegale, punibile penalmente (sentenza della Corte di Cassazione, 1982).

Chiunque è stato formato all'estero in Medicina deve sostenere in Italia l'esame di stato per poterla esercitare: sono illegali centri in cui l'eventuale agopunturista cinese è "coperto" da un medico italiano o comunque abilitato. Questa posizione si fonda sul principio che qualunque intervento terapeutico debba essere preceduto da una diagnosi corretta. Ciò non toglie che anche il medico debba seguire una formazione precisa per esercitare l'agopuntura, non potendo improvvisarsi.

Rischi ed eventi avversi

L'agopuntura è una tecnica poco invasiva. Il gruppo di studio dei National Institutes of Health, istituzione pubblica statunitense per la ricerca medica, ha rilasciato la seguente dichiarazione riguardo ai rischi associati all'agopuntura: «Effetti collaterali avversi dell'agopuntura sono estremamente ridotti e sicuramente minori dei trattamenti convenzionali».C'è accordo generale sul fatto che l'agopuntura sia sicura se somministrata da operatori qualificati utilizzando aghi sterili e che essa presenti un rischio molto basso di gravi effetti collaterali.


 
Moderni aghi sterili monouso

Concludiamo in bellezza il nostro articolo affermando categoricamente che da oltre mezzo secolo i massimi specialisti di agopuntura sono i francesi, i quali hanno scoperto che i punti dove inserire gli aghi, che i cinesi cercavano tastando il polso, posseggono una carica elettrica particolare, per cui hanno predisposto un apparecchio che li identifica con precisione, di conseguenza l'effetto delle loro terapie è costante e soddisfacente, come posso testimoniare personalmente, perchè nel 1990, usufruendo di uno specialista francese con studio all'epoca a viale Gramsci, sono guarito in poche sedute da un fastidioso dolore alla schiena ed alla colonna vertebrale. 

Voglio inoltre ricordare che il mio primario nell'ospedale di Cava de Tirreni nel 1972, durante un viaggio in Cina, ebbe modo di assistere più volte al parto indolore di donne a cui veniva praticata l'agopuntura durante le doglie

Achille della Ragione

lunedì 14 agosto 2023

Estasi ed orgasmo per me pari sono

 

Gian Lorenzo Bernini: Estasi di Santa Teresa


L'estasi è uno stato di ebbrezza e benessere spirituale  a cui giungono non solo santi e soprattutto sante, ma cui possono pervenire anche fedeli dopo lunghe ed estenuanti preghiere.

L'orgasmo viceversa interessa una categoria molto più vasta di persone, almeno fino ai 50 anni, nell'uomo si accompagna all'eiaculazione, mentre nella donna, oltre un eventuale inturgidimento del clitoride ad uno stato di benessere che confina con la felicità. In questo campo posso considerarmi uno dei massimi esperti, avendo ideato da oltre 40 anni il vaginometro, un apparecchio in grado di misurare il grado di frigidità di una donna e prescrivere l'adeguata terapia basata su una serie di contrazioni del muscolo costrittore della vagina. 

 

il Dr. Achille della Ragione
 ed il vaginometro di sua invenzione 

Al problema di cui tratteremo in questo articolo mi ero già avvicinato  una ventina di anni fa. L’evento scatenante fu un pellegrinaggio a Medjugorje compiuto da Angelica, una cugina di mia moglie, cattolica tiepida e preside, la quale accompagnò una sua allieva gravemente malata e 2-3 volte, nel corso delle preghiere, ripetute, cadde, senza saperselo spiegare, in estasi. 

 

Caravaggio: Maria Maddalena in estasi 

L’episodio mi incuriosì e, da laico inveterato, andai alla ricerca di una spiegazione razionale dell’accaduto.

Con l’aiuto di un docente universitario di fisica, esperto in acustica, esaminammo accuratamente la lunghezza d’onda delle litanie lauretane e scoprimmo che era identica a quella del ritmo incalzante del “nam myoho renge kyo”, parola d’ordine della Soka Gakkai, la corrente buddista più seguita in Italia.

Proprio in questi ultimi anni, recenti studi di neurobiologia, utilizzando la PET, hanno dimostrato che questi suoni, riprodotti in laboratorio, fatti ascoltare a volontari, stimolano “loci cerebrali” specifici, deputati al raggiungimento dell’estasi e dell'orgasmo. Il mantra è un suono particolare in grado di liberare la mente dai pensieri, una scoperta che si perde nella notte dei tempi codificata già nell’induismo e nel buddismo. Esso consiste nella ripetizione ossessiva di sillabe, lettere o frasi allo scopo di allontanare la mente dalla realtà dei sensi e di indurre una notevole concentrazione. 

 

Domenico Guidi:
 Estasi di San Filippo Neri



Questo particolare tipo di cantilena è stato pienamente recepito dal cristianesimo, che ne ha fatto il modo migliore per raggiungere l’estasi attraverso i ritmi incessanti della preghiera. Quasi nessuno può resistere alla ripetizione maniacale per ore di un rosario o di altre giaculatorie se la cadenza è sempre uguale, martellante e ossessiva. Se vi è poi uno stato d’animo particolarmente predisposto è consequenziale cadere in trance od avere visioni. 

 

Vicka di Medjugorje

Di queste originali e poco indagate proprietà della mente hanno fatto tesoro intuitivamente stregoni e generali, i primi per comandare la tribù, i secondi per mandare al macello la fanteria al suono ritmico di un tamburo.

Anche l’ipnosi induce il sonno attraverso una frase sussurrata o la visione di un pendolo ciondolante e tutti i riti magici giocano su l'estenuante ripetizione di formule e parole propiziatorie. 

 

Arte ipnotica 

Una frase o anche una preghiera replicata cento volte perde, ripetizione dopo ripetizione, il suo significato originale, per trasportare la mente in un non luogo dove il ragionamento cede all’irrazionalità e dove la sensibilità subisce una prodigiosa amplificazione; è facile cadere allora in preda alla volontà altrui e rimanerne soggiogati.

L’ultima perversa applicazione di questo assemblaggio di suoni assordanti è costituita dalla musica metallica, che possiede numerosi seguaci tra giovani trasgressivi amanti del dark e dal cervello strizzato.

Achille della Ragione 

 



giovedì 10 agosto 2023

La prefazione di: "Parapsicologia realtà non fantasia"

 




Il mio interesse verso la parapsicologia nasce quando, ventenne, partecipai a due memorabili sedute spiritiche alle quali è dedicato un capitolo del libro.
Aumentò in seguito quando acquistai la biblioteca di un medico morto senza eredi, che era costituita da 4000 volumi di medicina, 500 di storia della Chiesa (Encicliche, Vangeli commenti alla Bibbia, etc) a cui non ho dedicato alcuna attenzione, 1500 di sesso, da testi seri come quelli scritti da Freud a fumetti che trattavano della pratica del sesso nelle carceri femminili ed infine 1000 libri di parapsicologia, che divorai a tal punto che quando dovevo scegliere l'argomento della tesi di laurea mi  rivolsi al professor Iacono, titolare della cattedra di psicologia, proponendo di trattare dei fenomeni paranormali. Il docente rimase stupito e candidamente dichiarò che non aveva alcuna competenza della materia. Inoltre sconsigliò vivamente questa decisione, salvo che, in sede di discussione il candidato non avesse provocato fenomeni di levitazione, facendo ballare la cattedra e sbalordendo gli esaminatori.
Decisi di seguire il suo parere orientandomi  su una tesi più ortodossa in clinica medica e mi laureai con 110 e lode.
Il libro Parapsicologia realtà non fantasia, come si evince dal titolo, vuole dimostrare che molti fenomeni quali la pranoterapia o l'ipnosi, hanno da tempo avuto una dimostrazione scientifica della loro efficacia e lo stesso vale per gli altri primi 10 capitoli del volume.
La seconda parte del testo raccoglie una serie di articoli che negli ultimi 30 anni ho pubblicato su riviste cartacee o telematiche e trattano prevalentemente di argomenti pregni di esoterismo.
Non mi resta che augurare a tutti una piacevole lettura con preghiera di diffondere a parenti, amici, collaterali ed affini, il testo che ai primi di settembre uscirà in formato cartaceo e per chi non può permettersi di spendere 15 euro, si potrà consultare gratuitamente sul mio blog www.dellaragione.eu

Achille della Ragione

lunedì 31 luglio 2023

Evento epocale



 
 
Sabato 5 agosto alle ore 21:30 presso il chiostro della chiesa d S. Maria Visitapoveri, sita nel centro di Forio d'Ischia, vicino al municipio, evento epocale: la presentazione dell'ultimo best seller di Achille della Ragione: 


A dialogare con l'autore ci sarà Carlo Spagna, Presidente della Corte d'Assisi di Napoli, mentre alcuni passi del libro saranno letti dalla professoressa Elvira Brunetti.

Seguirà la visita della chiesa e per alcuni presenti un rinfresco.

Non mancate e diffondete la notizia ai 4 venti ad amici, parenti collaterali ed affini. 



Alcune foto dell'evento del 5 agosto a Forio d'Ischia, fornite da Loretta Schiano.

 




Achille con alcune ammiratrici

giovedì 27 luglio 2023

Rabdomanzia una facoltà in declino

 


Oggi se abbiamo sete apriamo il frigorifero e beviamo un bicchiere di Ferrarelle o Vitasnella, a seconda se vogliamo acqua gassata o liscia. I più poveri vanno in cucina e dal rubinetto si accontentano di acqua naturale. I morti di fame, come i contadini, immergono un secchio nel pozzo e si accontentano di acqua piovana.

Ma gli uomini primitivi, massimo ogni 2-3 giorni dovevano bere, identificando una sorgente naturale per cui la natura, o Dio se più vi piace, aveva previsto che possedessero la capacità di identificare dove sgorga dell'acqua, una facoltà che può identificarsi come una specie di rabdomanzia, della quale ora spiegheremo ai nostri lettori il suo percorso storico.

Voglio raccontare un incontro che ho avuto in Lombardia negli anni Sessanta, quando viaggiavo in autostop ed alloggiavo in un campeggio contiguo all'autodromo di Monza. Ebbi modo di conoscere e vedere in azione un rabdomante particolarmente dotato, il quale riusciva ad identificare giacimenti di metano e ne localizzò varie decine, collaborando a diminuire le nostre importazioni dall'estero con beneficio per la nostra bilancia commerciale.

Secondo l'etimo (dal gr. ῥάβδος "verga" e μαντεία "divinazione"), la parola rabdomanzia indica la divinazione compiuta a mezzo di un bastoncello, nella forma cioè tradizionale e antichissima che trae la sua origine dai culti arcaici degli alberi e delle piante. In tempi più vicini a noi, il vocabolo (talora sostituito da quelli di radiomanzia, radioestesia e simili) è stato assunto a indicare la ricerca e il ritrovamento di cose nascoste nel sottosuolo (per lo più acqua o metalli), da parte di persone specialmente sensibili (rabdomanti), che adoperano spesso bacchette speciali, o loro equivalenti. 

 

Gli antecedenti storici della rabdomanzia, intesa in questo più preciso significato, non pare si possano considerare come molto lontani dall'epoca nostra. Non si potrebbe infatti ricondurre sotto l'anzidetta definizione il noto episodio biblico di Mosè che fa sgorgare l'acqua dalla roccia di Ḥoreb, percuotendola con la verga (Esodo, XVII, 3 segg.); e tanto meno altri episodî di divinazione a mezzo di verghe, tanto biblici, quanto di scrittori dell'epoca classica (Cicerone e Livio). Sappiamo invece con certezza che in Germania, nel sec. XVI, la bacchetta divinatoria  era usata largamente nelle miniere, per trovare filoni di carbone o falde metalliche. I mercanti inglesi girovaghi dell'epoca elisabettiana introdussero queste pratiche nelle miniere della Cornovaglia, e tanto nella Gran Bretagna quanto in Francia la rabdomanzia venne applicata alla ricerca dell'acqua sino dal sec. XVII. Gli studi moderni intorno al fenomeno s'iniziano peraltro solo con la pubblicazione, rimasta classica, dell'abate L. di Vallemont, La physique occulte ou Traité de la baguette divinatoire (Parigi 1693). Contro la tesi, sostenuta da varie autorità dell'epoca, secondo cui il fenomeno della rabdomanzia si doveva ricondurre a influenza diabolica, il Vallemont sostenne ch'esso si doveva attribuire a cause prettamente naturali, e ne descrisse minuziosamente le varie modalità.


Tradizionalmente, il rabdomante opera come segue: si munisce di una bacchetta foggiata per lo più a Y rovesciato, la impugna con le due mani, lasciando in avanti la parte terminale, parallela o lievemente obliqua rispetto al suolo, e procede sul terreno da esplorare: in prossimità di falde acquee o di filoni metallici, la bacchetta, guidata da moti muscolari automatici, si alza, si abbassa, gira, indicando il luogo dove occorre scavare. 

La forma della bacchetta varia alquanto nelle diverse epoche e secondo le singole abitudini dei rabdomanti, e viene talvolta sostituita da pendoli o da altri apparecchi, tal'altra manca del tutto. Quasi ogni rabdomante ha le sue abitudini e le sue concezioni intorno al significato dei moti della bacchetta o del pendolo, e alla relativa profondità ed estensione dell'acqua o del minerale cercati.


Dopo il Vallemont, gli studiosi che si sono occupati di rabdomanzia hanno seguito due vie divergenti: dagli uni si tende a considerarla come un fenomeno di ordine fisico, ammettendo cioè che dall'acqua o dai metalli o dagli oggetti imprigionati nel suolo partano speciali radiazioni capaci di svegliare la specifica sensibilità dell'apparato neurovegetativo dei rabdomanti, e di provocare in essi scariche motorie; dagli altri si tende a fare della rabdomanzia un caso particolare di quella facoltà di conoscenza extranormale che Ch. Richet ha definito col termine generico di criptestesia, e a considerare il fenomeno come propriamente e squisitamente "metapsichico". Molteplici argomenti sono stati arrecati a sostegno dell'una come dell'altra tesi; il fatto che alcuni rabdomanti sembrano poter esercitare la loro facoltà anche avvalendosi di carte topografiche e di piani catastali starebbe peraltro a per lo meno dimostrare che, a un certo punto, è necessario abbandonare la prima a favore della seconda. 

 



Le ricerche intorno al meccanismo del fenomeno rabdomantico (che come tale è ormai fuori discussione) proseguono anche attualmente e con grande alacrità in ogni paese: congressi, esperienze compiute su larga scala, applicazione alle manifestazioni dei più sottili metodi d'investigazione, anche strumentale, permettono di considerare non lontano il giorno in cui la rabdomanzia sarà definitivamente strappata alla superstizione, e acquisita alla scienza.