venerdì 24 gennaio 2014

Un magistrato prestato alla politica

Luigi Bobbio


Luigi Bobbio, magistrato a politico, nato a Napoli nel 1957 è stato dal 2010 al 2012 sindaco di Castellammare di Stabia.
Laureato in Giurisprudenza, ha svolto la funzione di magistrato. È stato componente della Direzione distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli. In data 19 maggio 2008 è stato nominato Capo di Gabinetto del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni
Nel 2001 è eletto al Senato della Repubblica per Alleanza Nazionale. È stato membro della 2^ Commissione permanente (Giustizia), della Commissione speciale in materia d'infanzia e di minori, della Commissione d'inchiesta sulle cause dell'inquinamento del fiume Sarno, della Commissione d'inchiesta sul fenomeno della mafia e della Commissione d'inchiesta sull'affare Telekom Serbia.
Il 5 maggio 2007 viene eletto per acclamazione Presidente Provinciale di A.N. Napoli.
Il 30 marzo 2010 viene eletto al primo turno nuovo sindaco di Castellammare di Stabia. Il 19 ottobre 2012 si dimette da sindaco di Castellammare non avendo più i numeri per governare. Il 9 novembre 2012 ritira le dimissioni. Il 29 novembre 2012 il consiglio comunale boccia il consuntivo di bilancio e per immediata conseguenza, si chiude l’esperienza amministrativa del sindaco Pdl Luigi Bobbio. Il 10 dicembre 2012, annuncia la sua ricandidatura alle successive elezioni amministrative della città delle acque, con lo slogan “Torno Subito”, tuttavia nell'aprile del 2013 il PDL decide di candidare al suo posto come sindaco Antonio Pentangelo, presidente della Provincia di Napoli. Alle elezioni amministrative del 26 e 27 maggio 2013, viene nettamente sconfitto prendendo poco più del 9%, non riuscendo ad ottenere nessun seggio al consiglio comunale della città delle acque.
Nel 2005, durante il suo mandato di senatore, Luigi Bobbio presenta un emendamento alla legge delega di riforma dell'ordinamento giudiziario (la cosiddetta Riforma Castelli). A causa di questo emendamento il magistrato Gian Carlo Caselli, la cui nomina a Procuratore Nazionale Antimafia era la più probabile ma invisa al Governo Berlusconi III, non poté più essere nominato per superamento del limite di età. Successivamente alla nomina di Piero Grasso quale nuovo Procuratore Nazionale Antimafia, la Corte Costituzionale (sent. 245/2007) dichiarò illegittimo il provvedimento che aveva escluso Caselli dal concorso.
Ebbi modo di conoscere Bobbio quando, nelle vesti di magistrato, lo invitai a partecipare al convegno da me organizzato sull’Emergenza delle carceri, che si tenne il 10 ottobre 2003 al Goethe Istitute di Napoli (visibile sulla teca televisiva di Radio Radicale)

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