domenica 5 gennaio 2014

Impariamo a comportarci dalle formiche


di Marina della Ragione 


Nella evoluta società delle formiche si nascondono le ombre del nostro passato e certamente delle utili indicazioni per il nostro futuro. In quest'avventuroso viaggio tra realtà e fantasia ci fa da guida alla lettura un libro affascinante: la conquista sociale della terra, scritto da Edward Wilson, Uno dei massimi biologi viventi il quale al mondo delle formiche ha dedicato tutta la sua vita. Egli analizza la straordinaria similitudine che esiste tra gli esseri umani ed alcuni insetti come formiche, termiti ed api domestiche, le uniche sul nostro pianeta che costituiscono comunità dove convivono più generazioni (e non solo genitori e figli), si pratica la divisione del lavoro ed i componenti compiono a volte veri e propri atti di altruismo. Uomini e formiche occupano sul pianeta spazio fisico, se provassimo ad accatastarli in due cubi avrebbero le stesse  dimensioni, entrambi praticano la guerra e l'agricoltura. Le formiche legionarie africane viaggiano in colonne di 1 milione di unità divorando tutti gli insetti che incontrano sul loro cammino, come in passato le orde degli Unni e di Attila. Le formiche taglia foglie costruiscono città, spezzettando piccoli ramoscelli e praticano l'orticultura, trasportando le foglie ai loro nidi e fertilizzandole con gli escrementi, permettendo la nascita del loro alimento principale: un fungo introvabile altrove. Esistono da tempo immemorabile: da 220 milioni di anni le termiti, da 150 le formiche. Hanno avuto uno sviluppo evolutivo lento, ma anziché distruggere l'ambiente, ne sono diventato un elemento vitale, a differenza dell'uomo, che sorto da poche centinaia di migliaia di anni hanno colonizzato impetuosamente il pianeta, devastandolo in maniera irreversibile. Sembra perciò strano che due specie così distanti abbiano sviluppato un comportamento sociale simile. Fino a poco tempo fa la spiegazione era nell'esistenza di un "gene egoista", cioè che la chiave dell'evoluzione non erano gli individui,  ma i loro geni, soprattutto uno di questi che guida un animale a salvare i propri parenti anche a costo della vita, facendo sì che il DNA si conservi nei sopravvissuti. Oggi si tende ad accettare che anche i comportamenti umani sono spiegabili in termini di selezione parentale, nonostante il privilegio di qualità formidabili, quali intelligenza, memorie creatività negli uomini, a differenza degli insetti dove agisce una selezione puramente naturale agisce un mix tra individualità e gruppo. Questo perché nelle formiche i geni appartengono sola alla regina, mentre le operaie obbediscono ciecamente alla "madre di tutte le formiche". La nostra intelligenza sociale si è evoluta in una dialettica tra la selezione individuale classica (egoistica) E la selezione tra gruppi (altruistica e cooperativa). Ciò produce nella stessa persona Di egoismo ed Altruismo e di essere dilaniati da grandi e piccoli dilemmi. È segno inequivocabile della nostra miseria e della nostra nobiltà. Senza questi dubbi non sarebbe mai nata la società degli uomini ed il mondo oggi sarebbe solo delle formiche. 




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