sabato 15 febbraio 2025

Un milione di visite e di ringraziamenti




Anche noi, come il signor Bonaventura (personaggio nato dalla matita di Sergio Tofano nel 1917)  sognavamo il milione.

Così siamo felici quando abbiamo ottenuto un milione di visite su questo blog. Traguardo veramente importante per uno zibaldone culturale.

Un ringraziamento va a tutti Voi, che ci avete scelto e avete portato i nostri scritti: nelle vostre case e sui vostri device in giro per il mondo. Grazie di cuore e con il cuore, e continuate a seguirci. 

Achille della Ragione  

 

 


martedì 11 febbraio 2025

La sirena di piazza Sannazaro



Una sirena dal seno poderoso si trova a Mergellina. È una delle fontane simbolo di Napoli. Fu eretta dallo scultore Onofrio Buccini, nel 1869 per ornare i giardini della stazione ferroviaria, ma nel 1924 fu spostata in piazza Sannazaro, in occasione dell’inaugurazione della Galleria Laziale, la galleria che collega Mergellina a Fuorigrotta. 

La fontana è un gruppo marmoreo composto da un’ampia vasca ellittica nel cui centro si erge lo “scoglio”, sul quale poggiano quattro animali simbolo di tradizioni iniziatiche: un cavallo, un leone, un delfino e una tartaruga, oltre ad alcune piante acquatiche. Su questo gruppo sovrasta la Sirena Partenope (simbolo della città di Napoli), che stringe una lira con il braccio destro, mentre il braccio sinistro è puntato verso l’alto. La sirena ha la coda avvolta intorno ai fianchi. Non ci sono altre notizie riguardo questa statua. 

Posso solo aggiungere qualcosa sulla storia della Sirena Partenope a cui è legata la fondazione della città di Napoli, che certo conoscerete, ma la scrivo a beneficio di chi non la conosce ancora. Nell’antichità le sirene erano creature mitologiche, essendo esseri per metà donna e metà uccelli, mentre solo successivamente in epoca medievale furono considerate metà pesci. Abitavano le acque antistanti le coste campane e il loro canto era così dolce e melodioso da ammaliare qualsiasi equipaggio di navi che transitava da quelle parti facendoli avvicinare così tanto alla costa che finivano per sfracellarsi contro gli scogli. Nessuno riusciva a sottrarsi al loro canto. Partenope era una di queste. Un giorno però le cose non andarono così, infatti si trovò a navigare in quei luoghi Ulisse, l’eroe della guerra di Troia. Ulisse era un uomo molto astuto, e volendo a tutti i costi udire il canto delle Sirene senza però correre pericoli, pensò di tappare le orecchie di tutto il suo equipaggio con della cera in modo che loro non potessero sentire il pericoloso canto, mentre lui invece si fece legare ad un albero della nave. In questo modo poteva ascoltare ma non compiere nessuna azione che potesse risultare pericolosa per sé e per il suo equipaggio. Partenope rimase molto sorpresa da quella nave che a differenza di tutte le altre non veniva attratta verso di loro, anzi tirava diritto senza problemi. Era la prima volta che ciò accadeva, per cui inseguì la nave fino alla baia dove attualmente sorge Napoli ma niente da fare, Ulisse non si lasciava ammaliare. Dal dispiacere di non essere riuscita a conquistarlo col suo canto, si lasciò morire sullo scoglio di Megaride, dove attualmente sorge il Castel dell’Ovo. Lì fu trovata da alcuni pescatori che la veneravano come una dea. La elessero protettrice del luogo e in suo onore chiamarono il loro villaggio Partenope. Il termine è rimasto per sempre, anche se poi, successivamente, a quel piccolo borgo, che negli anni si sviluppò diventando una città, fu dato il nome di Neapolis.

Achille della Ragione

 


 



domenica 2 febbraio 2025

LE VILLE DI POSILLIPO

 

 

In copertina - Villa Volpicelli
alias Palazzo Palladini in Un Posto al sole

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Prefazione

Questo libro, il mio 165esimo, rappresenta una 

descrizione accurata delle ville di Posillipo, 

che fanno di questo quartiere una sorta di 

paradiso terrestre.

Si parte da quelle che affacciano sul mare, le 

più belle, e si conclude con quelle poste su via 

Manzoni, alcune poco note, ma interessanti.

Il volume è ricco di splendide foto a colori, che 

aumentano il piacere della lettura, che diventa 

emozionante.

Dando appuntamento al prossimo libro non 

mi resta che invitare i miei lettori a diffondere 

la mia fatica letteraria a parenti, amici, 

collaterali ed affini.

 Achille della Ragione

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in 3^ di copertina
Salotto villa di Achille della Ragione 

Indice

  • Prefazione  
  • Le ville di Posillipo, quanti ricordi, quanta malinconia 
  • Posillipo e Mergellina nella pittura  
  • Il leggendario pino di Posillipo tra fotografie e dipinti  
  • Le ville di via Manzoni   

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in 4^ di copertina
Villa Rosebery


sabato 1 febbraio 2025

Mario Speranza ci ha lasciato



Mario Speranza ha lasciato questa valle di lacrime  per recarsi in paradiso.

Celebre avvocato, nato ricco, continuò a fare milioni inventando il metodo del tozza tozza, con cui faceva ottenere cospicui rimborsi in caso di incidenti stradali.

Vogliamo ricordarlo con un brano che gli dedicammo nel nostro libro sul quartiere Avvocata. 

 



Pochi passi da Piazza Dante siamo al cospetto di palazzo Speranza (fig.1). Dove abita in una vasta dimora splendidamente arredata e con una collezione di dipinti dal Seicento al Novecento, il  noto principe del foro Mario Speranza. Figura di spicco dell'aristocrazia napoletana e socio emerito dei principali circoli cittadini. 

L'avvocato oltre ad essere ricco, senza essere sfondato, al di là delle tante proprietà e del vile denaro, possiede dei tesori inestimabili, che servono a dare la vera felicità. Il primo, più importante, è una moglie adorabile, che lo adora, donna Vittoria Mancone; due figlie, che non solo abitano a Napoli (cosa ormai rarissima) e gli hanno fornito una congrua discendenza, ma esercitano la professione paterna, assicurando così allo studio di proseguire nel tempo; una  servitù numerosa ed efficiente (altra cosa rarissima); ed infine un esercito di amici di vecchia data, che lo stimano e soprattutto gli vogliono bene. Tra questi nelle prime posizioni il sottoscritto a pari merito con la nobildonna Gabriella Marino, una volta regina della Puglia, oggi imperatrice del burraco. 

 

Fig.1 palazzo Speranza


Mario Speranza e Vittoria Mancone
in una festa in maschera in Villa della Ragione

mercoledì 29 gennaio 2025

Villa Aragona



Sull'ultima curva di via Manzoni, ben visibile da villa della Ragione, si staglia vigorosa Villa Aragona che per secoli è stata un monastero, per trasformarsi nel tardo Ottocento in un condominio di lusso, in cui hanno abitato ricchi borghesi, tra cui anche un ex presidente del Napoli. 

Ad essa si accede dal viale virgiliano. Da circa 50 anni è abitata da tre ricche famiglie di Russi, che spesso ritornano per mesi in patria. Possiede un gigantesco giardino, in parte non frequentabile, perchè posto in discesa.

Achille della Ragione





martedì 28 gennaio 2025

Ville a due piani e condominiali

 

Fig.1 villa bipiano

Proseguendo per via Manzoni dopo l'incrocio con via Orazio incontriamo sulla destra due ville a due piani fig.1-2, con sul retro un notevole appezzamento di terreno, che potrebbe diventare uno splendido giardino, eventualmente con piscina, attualmente una fitta boscaglia. Da tempo sono in vendita ad un prezzo elevato e non trovano compratori. 

  

Fig.2 villa bipiano

Poco più avanti vi è villa Limoncelli fig.3, una volta dimora nobiliare, abitata dalla famiglia Cosenza, ora un semplice condominio borghese.

Fig.3 Limoncelli

Proseguendo sulla sinistra incontriamo villa Grimaldi fig.4 una volta bellissima con 10.000 metri di giardino, ora in disfacimento, sta per diventare un condominio, con lavori che durano da anni. 

  

Fig.4 villa Grimaldi 

Achille della Ragione 

 


mercoledì 15 gennaio 2025

Un capolavoro da ammirare

fig.1 Ribera - Ultima cena (125-150) -
Italia collezione privata

Il soggetto iconografico dell’Ultima Cena è stato trattato nei secoli dai più grandi pittori italiani e stranieri. Il dipinto di cui parleremo nel nostro articolo tratta di questo argomento (fig.1) ed appartiene ad un’importante collezione italiana ed è stato eseguito da Giuseppe De Ribera in collaborazione con il suo allievo più importante Francesco Fracanzano, che manifesta la sua presenza in alcuni significativi dettagli come l’esecuzione della testa degli apostoli (fig.2-3), che rappresentava la sua specialità.

Il quadro di notevoli dimensioni (125-150) può rendere attraente il salotto di una famiglia borghese che volesse acquistarlo.

Tutto il dipinto è immerso nel chiaroscuro intenso, a dimostrazione che Ribera ha preso ispirazione dai colori squillanti di Caravaggio.

Tutta la pittura di Ribera è caratterizzata da colori opachi, in netto contrasto col suo antagonista, Massimo Stanzione, che amava rappresentare la dolcezza degli affetti con colori soavi e raffinati.

Il dipinto in esame costituisce un'importante aggiunta al catalogo del pittore e siamo certi susciterà l’interesse di studiosi e collezionisti.

 Achille Della Ragione

fig.2 - Ribera - Ultima cena - Dettagli -
Italia collezione privata


fig.3 - Ribera - Ultima cena -Dettagli -
 Italia collezione privata