sabato 30 novembre 2019

L’uovo di Virgilio, il best seller di Natale

fig.1 - Copertina libro L'Uovo di Virgilio


A giorni l’attesa spasmodica per l’uscita del volume di Vittorio Del Tufo, illustrato da splendide foto di Sergio Siano L’Uovo di Virgilio (fig.1), si placherà con la distribuzione nelle librerie dell’annunciato best seller, che siamo sicuri costituirà la più ambita strenna natalizia.       
 Il libro costituisce una raccolta degli articoli che ogni domenica, nella rubrica l’Uovo di Virgilio, costituiscono la punta di diamante del quotidiano Il Mattino, la prima cosa su cui pongono la loro attenzione i lettori, come il sottoscritto, affezionato alla testata che consulta da quando aveva 7 anni (sono soli 65 anni). Racconti, attraverso parole ed immagini, di miti e leggende napoletane custodite dietro ogni strada ed ogni palazzo.
Già autori di numerosi volumi dedicati alla storia e alle leggende di Partenope, Del Tufo e Siano (fig.2) hanno attraversato per anni la città nello spazio, ma anche nel tempo, battendo, palmo a palmo, il territorio alla ricerca del cuore esoterico e misterioso di una delle città più immaginifiche e stratificate del mondo. Si sono addentrati nei misteri dell’archeologia, dell’esoterismo, della storia, dell’arte, dei culti perduti, della musica. E hanno raccontato, con parole e immagini, i miti e le leggende custodite dietro ogni strada, dietro ogni palazzo. Ne è venuto fuori uno straordinario documento giornalistico – L’Uovo di Virgilio – pubblicato da anni, ogni domenica, sulle pagine del quotidiano Il Mattino. Percorsi affascinanti tra le strade e i vicoli di Napoli, storie narrate e fotografate, miti di ieri e di oggi.
Su tutto, la sfolgorante bellezza di Partenope, la città fondata secondo la leggenda dalla bella sirena che le ha dato il nome, e che si manterrà in vita, salda, finché il magico uovo di Virgilio sotto Castel dell’Ovo resterà integro. La penna dalle mille sfumature di Vittorio Del Tufo, redattore capo de Il Mattino, e le fotografie artistiche di Sergio Siano per un libro d’autore, da regalare e da regalarsi, per chi vuole scoprire Napoli da turista, e per chi la vive, ma sicuramente non la conosce abbastanza.
Prima di concludere questa breve recensione vorrei provare a collocare i due autori nel variegato quanto nutrito panorama dei napoletanisti. Per Siano il discorso è semplice: se non fosse ancora in circolazione Mimmo Jodice, potremmo definirlo senza perifrasi il più apprezzato fotografo. Più complesso il discorso per Vittorio Del Tufo, perché vi sono tre distinte categorie di napoletanisti divise per età. Una prima a cui appartengono Vittorio Paliotti, Aurelio De Rose e Pietro Gargano, ancora in piena attività, in attesa di concludere il percorso terreno ed entrare nell’immortalità, una seconda in cui possiamo includere il nostro Vittorio, in compagnia di Maurizio Ponticello ed Antonio Emanuele Piedimonte ed una terza costituita da giovanissimi, a cui è legato il destino storico della nostra amata città, tra questi: Angelo Forgione, Agnese Palumbo, Martin Rua e Marco Perillo.

Achille della Ragione

fig.2  - Autore e fotografo


venerdì 22 novembre 2019

Il trattato di Schengen ignorato alle frontiere





L'Europa come entità politica è in crisi, come dimostra la recente uscita dalla confederazione della Gran Bretagna, ma alcune cose positive le ha prodotte, come l'abolizione dei dazi e la libera circolazione delle merci, che ha provocato una sensibile diminuzione dei prezzi di numerosi prodotti sia agricoli che industriali.
Tra le altre innovazioni è stato emanato il Trattato di Schengen, che prevede la libera circolazione sul territorio dei cittadini, non solo comunitari e l'abolizione delle frontiere, ma negli aereoporti non è applicata.
Nessuno si sognerebbe di chiedere i documenti di identità ad una persona che si reca da Napoli a Roma o da Parigi a Marsiglia, ma prima di salire in un aereo destinato a collegare due località europee, si pretende l'esibizione del passaporto o della carta d'identità, un vero abuso che va denunciato.
A rischiare di farne le spese giovedì mattina è stato un celebre avvocato napoletano, che all'imbarco per Bruxelles, nonostante esibisse, oltre al biglietto, patente e tesserino dell'ordine, volevano assolutamente la carta d'identità.
Per fortuna ero presente, ho preso sotto il braccio il professionista e dopo aver saltato tutti i controlli siamo saliti sull'aereo, invitando a chiamare la polizia, prontamente intervenuta, alla quale, ho mostrato sul computer il testo del trattato. I poliziotti hanno intimato ai piloti di non partire, prima che la questione fosse chiarita ed hanno chiesto il parere del responsabile di turno, una funzionaria, saggia, solerte ed accondiscendente, che ha dato il permesso allo spaventato legale di partire.
Tutto è bene quel che finisce bene.

Achille della Ragione

Il Mattino pag.46, 21dicembre 2019

mercoledì 20 novembre 2019

Il degrado imperversa

fig.1 - Largo Nanny Loy


Da alcuni mesi il largo antistante  (fig.1) il maestoso ingresso dell’Accademia delle Belle Arti è stato intitolato al regista Nanny Loy e contemporaneamente, complice la chiusura di una storica pizzeria, è cominciato un inarrestabile degrado, caratterizzato da scarsa illuminazione, cumuli di spazzatura ubiquitaria ed accampamenti di barboni(e fin qui siamo nella norma), ma la cosa più grave è costituita dalla presenza in costante aumento di spacciatori di droga, attivi fino alle prime luci dell’alba. 


fig.2 - Galleria Principe di Napoli

Trovandoci in zona vorrei avanzare una proposta provocante. Da decenni la limitrofa Galleria Principe di Napoli (fig.2), un tempo gloriosa, è divenuta un desolante deserto, dopo che hanno chiuso tutti gli uffici ed i negozi. Si potrebbero tenere aperti costantemente i 3 cancelli d’ingresso permettendo così a decine di barboni di passare la notte al riparo di pioggia e freddo?
Come potremo continuare a dormire beati nei nostri letti con il pensiero che tanti nostri simili, solo più sfortunati di noi, devono arrangiarsi, avendo come tetto il cielo e come giaciglio la pubblica strada.

Achille della Ragione

sabato 16 novembre 2019

chiese napoletane abbandonate


IL Mattino, pag. 42 -16novembre 2019


Gentile direttore

Napoli dal cinquecento ad oggi possiede la maggior concentrazione di chiese al mondo, ben più di quelle di Roma capitale della cristianità. Purtroppo da tempo immemore un numero sempre crescente di edifici di culto è chiuso e le opere d’arte contenute sono alla mercè di ladri e vandali; un fenomeno aumentato a dismisura con il terremoto del  1980, mentre  i fondi a disposizione delle istituzioni sono praticamente inesistenti.
Un patrimonio di storia e arte che rischia di disintegrarsi. nello stesso tempo i fedeli sono diminuiti e con loro i sacerdoti, un processo irreversibile che dovrebbe indurre le autorità civili e religiose ad una riconversione dei luoghi sacri, destinandoli a diverse funzioni, sociali o redditizie, affidandole a privati.
 Caro Achille,
Il nostro Paolo Barbuto, in uno dei suoi bei reportage, di recente ha fatto il punto sulle chiese abbandonate a Napoli:
<<Nel solo centro storico, la Curia segnala la presenza di 203 edifici di culto.
Oggi di quelle 203 chiese solo 79 svolgono l'iniziale funzione e accolgono fedeli. Altre 124 sono state cancellate dall'itinerario della cristianità: 49 sono state trasformate e accolgono officine, ristoranti, negozi di scarpe o semplici autorimesse. Altre 75 sono semplicemente abbandonate, lasciate al loro destino di degrado, distruzione, abbandono>>.
La sua proposta di riconvertirle ad usi sociali e/o redditizi, avrebbe sicuramente un primo vantaggio: la salvaguardia del patrimonio architettonico e artistico, altrimenti destinato alla malora.
Ce ne sarebbe poi anche un secondo vantaggio per le casse comunali attraverso il pagamento dell'imposta sugli immobili qualora il Parlamento riuscisse mai a promulgare una legge di cui da anni si parla ma che nessuno ha mai visto la luce.
L'incasso, almeno in un primo momento, potrebbe essere anche utilizzato per i restauri.
Federico Monga 




giovedì 7 novembre 2019

Incoraggiamo il suicidio


fig.1 - Suicidio samurai


Il tema di cui tratteremo è sicuramente scabroso, ma invito i lettori a meditare sugli innegabili vantaggi economici e sociali che scaturirebbero se prendesse piede la cultura del suicidio, quando la vita non è più degna di essere apprezzata. Il Cristianesimo condanna il suicidio e lo stesso è per le altre religioni monoteiste, mentre le culture orientali sono più tolleranti, dalle vedove che dovevano morire assieme al marito nei roghi purificatori, ai samurai (fig.1), che quando il loro onore era compromesso preferivano la morte alla vita, fino all’esaltazione di una morte gloriosa che perseguivano i kamikaze, i quali si scagliavano impavidi contro le navi nemiche durante l’ultima guerra mondiale. Analogo fu il gesto dimostrativo di Jan Palach, compiuto a Praga in piazza San Venceslao col suicidio dopo l'invasione della Cecoslovacchia da parte del patto di Varsavia nell'agosto del 1968, durante la cosiddetta primavera di Praga.
Gli antichi filosofi greci consideravano il suicida un disertore dalla vita, e la legislazione ateniese ne esponeva pubblicamente la salma al vilipendio della cittadinanza, mentre del tutto antitetica è invece la posizione della filosofia stoica, che più di ogni altra difende il diritto al suicidio.
Se esaminiamo il mondo animale, regolato da leggi perfette, ideate da una mente suprema ed infallibile, potremmo citare numerosi esempi, il più famoso, quello degli elefanti, che, diventati vecchi o malati, abbandonano il branco per morire in solitudine.
La letteratura si è dichiarata da sempre favorevole al suicidio, dalle tragedie greche ai romanzi di Dostoevskij.
Il suicidio ha sempre affascinato gli scrittori e gli artisti in generale. Tra letteratura e filosofia, Dante Alighieri nella Divina Commedia colloca i suicidi all'Inferno nel cerchio dei violenti contro sé stessi (XI,40-45), dove condanna Pier della Vigna. Giustifica tuttavia Catone, uccisosi a Utica (fig.2), collocandolo nel Purgatorio in quanto autore di un gesto eroico di libertà "politica", poiché aveva rinunciato alla vita pur di non sottomettersi al regime di Giulio Cesare. Virgilio si rivolge lui, quale custode dell'accesso al monte del Purgatorio, per presentargli Dante stesso in cerca di libertà:
«Or ti piaccia gradir la sua venuta:
libertà va cercando, ch'è sì cara,
come sa chi per lei vita rifiuta.»
(Purgatorio - Canto primo, versi 70-72)

fig.2 - Giovanni Battista Langetti -  Suicidio di Catone

fig.3 - Artemisia Gentileschi- Suicidio di Cleopatra
Qualche esempio classico della trattazione del suicidio in letteratura può essere la tragica conclusione di Romeo e Giulietta (1600 circa) di William Shakespeare o  I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang Goethe (1774) o le Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo considerato il primo romanzo epistolare della letteratura italiana (1801), dove il protagonista si uccide, atto che è insieme una liberazione e una protesta: liberazione dal dolore e protesta contro la natura, che ha destinato l'uomo all'eterna infelicità. Nel pensiero di Vittorio Alfieri c'è una visione eroica del suicidio quale estremo atto di libertà. Il tema del suicidio ricorre spesso nelle Operette morali (per esempio nel Dialogo di Plotino e di Porfirio) di Giacomo Leopardi (1827), in cui il poeta fa una distinzione su quelli che potevano essere i motivi di suicidio per le genti del passato e quelli della sua epoca e fu argomento di ispirazione per Madame Bovary di Gustave Flaubert (1856). Capolavori della letteratura russa, quali I demoni (1871) e il racconto La mite (1876), entrambi di Fëdor Dostoevskij (1871), e Anna Karenina di Lev Tolstoj (1877), trattano il tema del suicidio.
Potremmo citare il nome di centinaia di personaggi celebri, che hanno scelto il suicidio come degno finale del loro percorso terreno; tra i tanti ricordiamo: Cleopatra (fig.3), Lucrezia, Catone, Nerone, Van Gogh, Salgari, Hemingway, Dalila, Tenco, Edoardo Agnelli e Marilyn Monroe (fig.4).
Concludiamo rendendo nota una recente sentenza della Corte Costituzionale (fig.5), che finalmente ha collocato l’Italia nel novero dei Paesi civili, dichiarando che l’assistenza a chi vuole concludere prematuramente la propria vita non è reato.
Ed allora chi è gravemente ammalato, da tutti abbandonato e senza speranze, cosa aspetta a concludere la sua inutile esistenza con un gesto coraggioso quanto nobile, che apporterà tangibili benefici alla società, Inps in primis.

Achille della Ragione

fig.4 - Marilyn Monroe
fig.5 - Consulta


Il Mattino pag.38 - 6 dicembre 2019




domenica 3 novembre 2019

Abuso o disorganizzazione?


la Repubblica 5-11-2019



Da decenni dirigo un’associazione che organizza ogni fine settimana visite gratuite e da me guidate a chiese, mostre, palazzi storici etc. della nostra gloriosa città. Stamane (3 novembre), dopo aver consultato il sito ufficiale della pinacoteca dei Gerolamini, che indica chiaramente l’ingresso gratuito ogni prima domenica del mese ed averne avuto conferma telefonica (dopo infiniti tentativi senza risposta), ho dato appuntamento a decine di amici, accorsi gioiosi da tutta la Campania, che, sotto una pioggia battente, sono stati respinti, perché non prenotati ed in ogni caso, se fossero entrati, avrebbero dovuto pagare 5 euro per l’ingresso.
Un comportamento vergognoso che non può rimanere senza una convincente risposta da parte delle istituzioni, in assenza della quale interesserò della vicenda l’autorità giudiziaria.

Achille della Ragione


pubblicata da La Repubblica N, pag.18, 5 novembre 2019




venerdì 1 novembre 2019

Prossime visite guidate fino a Natale

Achille con le sue followers

Carissimi amici ed amici degli amici esultate, dopo lo straordinario successo delle prime 8 visite guidate,
domenica 3 novembre, approfittando dell’ingresso gratuito nei musei, visiteremo la pinacoteca dei Gerolamini e poscia alcune chiese limitrofe. Appuntamento ore 10:45 biglietteria del museo (via Duomo).
Ma l'appuntamento più interessante  sarà
sabato 9 novembre, quando, dopo la visita della chiesa di S. Teresa a Chiaia alle 10:15, sotto la guida della professoressa Elvira Brunetti (alias mia moglie) si potrà ammirare la mostra sul pittore Mirò, che si tiene al Pan (ticket 8 euro).
Sabato 16 novembre visiteremo 4 chiese nei quartieri spagnoli, partendo dalla chiesa di S. Maria di Montecalvario, appuntamento ore 10:30, limitrofa alla fermata Toledo della metropolitana.
La settimana successiva sono fuori Napoli e vi consiglio di dedicarvi alla lettura, in particolare ai capitoli della mia autobiografia digitando il link
http://achillecontedilavian.blogspot.com/p/prolegomeni-per-una-futura.html
Domenica 1° dicembre, approfittando dell’ingresso gratuito nei musei, visiteremo Castel S. Elmo e la mostra sulla pittura napoletana del Novecento, appuntamento ore 10:45 biglietteria.
Sabato 7 dicembre visita della chiesa e del chiostro di San Gregorio armeno, appuntamento ore 10:45 ingresso e vi sarà un’offerta obbligatoria di almeno 5 euro per acquistare derrate alimentari per i cento bambini assistiti dalle suore.
Seguirà una lunga sosta natalizia e riprenderemo le visite nel 2020.
Diffondete la notizia  ai 4 venti e ricordate che ogni settimana potrete sapere le visite successive andando sul mio blog
www.delleragione.eu

Achille