15/10/2010
Mentre i suicidi scandiscono quotidianamente la grama esistenza dei nostri penitenziari. due notizie paradossali si sono lette ieri sui giornali.
La prima riguarda un vecchio delinquente della banda della Magliana, detto Er pecora, che, dopo una disonorata vita da rapinatore, da alcuni anni era costretto a vivere da barbone sotto i ponti del Tevere e desiderava ardentemente un alloggio ed un pasto sicuro, a tal punto da confessare un improbabile omicidio avvenuto 27 anni orsono.
La seconda si riferisce a Priebke, un criminale nazista, responsabile di efferati delitti durante l’ultima guerra e giustamente condannato all’ergastolo, il quale attualmente sconta la pena ai domiciliari e per le rare uscite, previste dalla legge ed autorizzate dal magistrato, tiene impegnati numerosi poliziotti e carabinieri, che lo accompagnano dal medico o in chiesa e non lo lasciano un attimo, nemmeno durante il colloquio col confessore(e ne ha da peccati da farsi perdonare), oltre a presidiare giorno e notte la sua abitazione, sguarnendo il territorio in balia della criminalità.
Ineccepibile, anche se dispendioso per il contribuente e pericoloso per il cittadino lasciato indifeso, ma l’assurdo è che il vegliardo fra poco compie 98 anni ed in nessun Paese del mondo, neanche in Cina, famosa per le condizioni insopportabili in cui sono costretti i detenuti, esiste un galeotto più anziano.
Un record da guiness dei primati per il quale non credo possiamo andare orgogliosi.
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