giovedì 5 aprile 2012

La sicurezza a spese nostre


15/5/2011

Lo scrittore di successo oggi, oltre e più che scrivere decentemente, deve saper creare intorno a sé un personaggio e recitarlo pubblicamente. Una lezione che Saviano ha appreso mirabilmente. Dopo aver scritto un libro: Gomorra, assemblato trasformando notizie già note agli addetti ai lavori in un mix accattivante tra narrativa e saggio, ha dato luogo ad un’entità misteriosa ed impalpabile, una presenza virtuale e tenebrosa. Un perfetto incantatore con il suo piffero magico, in grado di ammaliare le sterminate greggi della platea televisiva.
E che dire della favola delle minacce della camorra e del pericolo di vita, per cui la necessità di una vita blindata e scortata da 6 o 7 carabinieri nelle vesti di angeli custodi, il tutto naturalmente a spese del contribuente, anche se i lucrosi diritti d’autore dei suoi libri, la facilità con cui cambia editore, sono un fatto privato, a differenza della sua incolumità che è un’incombenza pubblica.
Non capisco perché un industrialotto brianzolo, con il portafoglio a mantice e preoccupato della sicurezza sua e dei suoi familiari, debba assoldare dei muscolosi gorilla, mentre uno scrittore dal successo planetario debba gravare sulle disastrate finanze dello Stato.
Naturalmente non è il solo, è in buona ed affollata compagnia e mi riferisco nello specifico a quei magistrati presenzialisti, che non si perdono una partecipazione alle trasmissioni televisive in prima serata per parlar male del governo e soprattutto per pubblicizzare il loro ultimo libro, senza ovviamente stancarsi per le infinite presentazioni su e giù per l’Italia, naturalmente sempre guardati a vista da decine di guardie del corpo, distolte dai loro compiti istituzionali, che fino a prova contraria, sono combattere la delinquenza, non con le chiacchiere, ma con i fatti.

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