giovedì 5 aprile 2012

Matrimoni degli anziani, una truffa per l’Inps


30/3/2011

ieri ho ricevuto la partecipazione per il matrimonio di un conoscente che non vedevo da decenni e che, francamente, credevo avesse già da tempo lasciato questa valle di lacrime. 
Invece Giusto, un arzillo ingegnere novantenne, due volte vedovo, ha deciso di impalmare la sua badante, più giovane di lui di solo sessanta anni.
Colpo di fulmine o più semplicemente una vera e propria truffa, anche se non punibile, ai danni dell’Inps?
Infatti la nostra legge, a differenza delle più severe normative in auge in altri più seri paesi europei, prevede che la novella sposa possa usufruire della pensione di reversibilità, eventualmente tornandosene comodamente nel suo Paese a grattarsi la pancia, non appena il nostro Giusto si deciderà finalmente al trapasso.
Speriamo che quanto prima il legislatore troverà il tempo per approvare una legge bipartisan, che stabilisca chiaramente, anche al fine di acquisire la cittadinanza, un tempo minimo di durata del matrimonio (due o meglio ancora cinque anni) prima che si maturi il diritto alla pensione, per evitare il dilagare di migliaia di matrimoni fittizi, che dilapidano le già disastrate finanze degli enti previdenziali e costituiscono una beffa per tanti giovani che non potranno mai avere la loro giusta pensione.

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