venerdì 6 aprile 2012

Liberalizziamo la droga


19/6/2011

Fino a ieri a parlare di liberalizzazione della droga vi erano soltanto i radicali, da oggi Pannella e soci sono in buona ed autorevole compagnia; infatti il comitato dei saggi dell’Onu, composto da illustri personaggi è giunto, anche se in ritardo, alle stesse conclusioni: inutile criminalizzare le sostanze stupefacenti, non se ne riduce il consumo e si incrementano all’infinito i guadagni della criminalità organizzata, in grado oramai, grazie al narcotraffico, di gestire bilanci superiori a quelli di oltre metà degli Stati iscritti alle Nazioni Unite e di comandare in alcune nazioni dal Kosovo all’ Afghanistan. 
Tra i membri della commissione vi sono nomi prestigiosi da Kofi Annan a Mario Vargas Llosa, dagli ex presidenti di Messico, Colombia e Brasile, in passato accaniti proibizionisti, all’ex premier greco Papandreu, senza dimenticare ex ministri di Nixon e Reagan, l’ex presidente della Federal Bank o della Federazione svizzera. Nelle 24 pagine del loro rapporto, ignorato da gran parte dei media mondiali, invitano gli Stati ad una rivoluzionaria inversione di tendenza, liberalizzando la droga, dopo 50 anni di inutile lotta per impedirne il consumo. 
Un’esperienza che fino ad oggi ha interessato, e parzialmente, solo alcuni paesi: Canada, Portogallo, Svizzera ed Olanda, dove non vi è stato un aumento del consumo, mentre la delinquenza ha avuto un colpo mortale. In Italia alla base di oltre il 50% dei reati vi è l’ombra della droga, oltre la metà dei carcerati è ospite… dello Stato per reati connessi agli stupefacenti, la metà delle forze dell’ordine e della magistratura è occupata a contrastarne il traffico. Sarebbe opportuno cominciare a discuterne pacatamente, anche se è difficile avere spazio sui giornali, perché i poteri dell’antistato sono in grado di corrompere e condizionare chiunque. 

Nessun commento:

Posta un commento