giovedì 5 aprile 2012

I cani amici fedeli dell’uomo


27/3/2011

In questi giorni le cronache dei giornali si sono interessate più volte dei cani, alcune volte per sottolineare la loro intelligenza ed i loro sentimenti, che ci appaiono sbalorditivi, in altre occasioni per sottolineare la ferocia e l’ingratitudine verso di loro da parte dell’uomo.
Il primo episodio riguarda un cane attivo con il suo padrone, un militare britannico, in Afghanistan nel difficile compito di individuare le mine ed altri esplosivi con il suo fiuto. Purtroppo un incidente uccide l’uomo e da allora il cane ha rifiutato il cibo e l’acqua fino a morire.
La seconda storia ha interessato un cieco affidato da anni per recarsi al lavoro alla guida sicura di un cane addestrato, che purtroppo per una malattia perde anche lui la vista. Ma niente paura interviene nella vicenda un nuovo cane che avrà cura di entrambi.
Infine ancora più toccante il terzo racconto che interessa due cani, uno dei quali caduto in una botola in aperta campagna e salvatosi unicamente perché il suo compagno per due giorni ha abbaiato senza sosta, allontanandosi sempre più dal luogo dell’incidente, fino ad attirare l’attenzione di alcuni passanti che hanno poi salvato il cane dalla botola.
A fronte di queste avventure stupefacenti tre notizie di cui vergognarsi.
Bobby era una cane senza padrone, pacifico, che si cibava di avanzi di cibo che trovava per le strade del paesino dove tutti lo conoscevano. Un brutto giorno alcuni teppisti per sadico divertimento lo gettano nel cassonetto dei rifiuti e da lì passa nel camion compattatore dove finisce tritato senza nemmeno abbaiare per non dare fastidio.
Fido era invece il cane che accompagnava Giuseppe, un cieco che lavora in un call center, un posto ottenuto dopo anni di attesa ed possibile solo grazie al fedele accompagnatore. Purtroppo da alcuni giorni è costretto a rimanere a casa inattivo perché il cane gli è stato rubato.
Zara era una cagna tranquilla che faceva compagnia a due vecchiette nella loro misera casa, usciva da sola per i bisogni e subito ritornava, fino a quando un folle non l’ha decapitata e ne ha fatto scempio arrostendola ed offrendone le carni nella pubblica piazza.

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