venerdì 6 aprile 2012

Maledetta guerra


19/6/2011

Vi è ancora qualche ingenuo che crede alla spudorata bugia dell’intervento militare in Libia per difendere i civili?
Francia e Gran Bretagna sono intervenute per mettere le mani sul petrolio, di cui la Libia possiede una delle più cospicue riserve al mondo e per impossessarsi di un'ingente quantità di denaro rappresentato dai fondi statali libici, i cosiddetti fondi sovrani, depositati nelle loro banche.
Noi siamo andati al rimorchio di malavoglia, senza renderci conto dell’assurdità della decisione e delle spese ingenti da sostenere in poco tempo, distruggendo risorse finanziarie che potrebbero essere usate per ben più nobili e utili scopi.
Un'ora di volo dei Tornado costa 32.000 euro, che passano a 60.000 per gli aerei da ricognizione, un missile va dai 136.000 ai 170.000 euro, una bomba costa dai 30.000 ai 50.000 euro, un raid aereo dai 200 ai 300mila euro, e per lo stazionamento di 5 mezzi militari navali davanti alle coste libiche servono oltre 10 milioni di euro al mese. Si tratta di circa 100 milioni di euro al mese, lo stipendio di decine di migliaia di dipendenti statali.
Ma con il via libera ai bombardamenti i costi lievitano ed in poche settimane si è bruciato tutto il bilancio di un anno della Difesa.
E dopo? Aumenterà la benzina o si introdurrà qualche altra tassa, chiuderanno altri ospedali, licenzieranno tutti i precari pubblici?
Non si lesina sulle spese di guerra, mentre si tagliano tutti i servizi, dalla scuola alla sanità, dalla previdenza all'assistenza. Non ci sono soldi per i cassaintegrati, né per i disoccupati, né per le case popolari ed altre spese sociali.
Tagliare la spesa corrente è l'unico soluzione che ci viene martellata in continuazione; dalla UE che impone il pareggio di bilancio entro il 2014, da Draghi, governatore di Bankitalia e candidato a governare la Banca Centrale Europea, che invita ad un drastico taglio del 7% in termini reali necessario per raggiungere quell'obiettivo, da Tremonti che ci propina senza soste finanziarie da 40 miliardi di euro.
Ma  questi sacrifici a chi giovano? Ai cittadini che si impoveriscono giorno dopo giorno o ai mercati finanziari, che stanno ridando fiato alla speculazione più sfrenata  a danno dei lavoratori?
Non potremmo almeno risparmiarci le spese di questo inutile e feroce intervento militare, di nuovo spudoratamente contrabbandato come missione umanitaria?

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