5/9/2010
I recenti episodi di malasanità con botte da orbi tra ginecologi in sala parto ha scoperchiato uno scandalo di ben più vaste proporzioni: l’abuso nel ricorso al taglio cesareo, che in alcune regioni meridionali ha reso il parto naturale una vera rarità, con enorme aumento delle spese di degenza.
I motivi per cui in Italia, al posto del 15% consigliato dall’Organizzazione mondiale della sanità, si supera abbondantemente il 50% sono molteplici e vanno dall’esplicita richiesta della paziente, la quale vuole sottrarsi alla maledizione biblica della sofferenza, alla volontà del medico di sottrarsi ad eventuali richieste di risarcimento in caso di complicanze, ma la verità è la diffusa impreparazione dei sanitari, spaventati anche dal più semplice dei parti in presentazione podalica(quando vengono espulse per prime le natiche).
Da noi nelle scuole di specializzazione da tempo non si impara più a prendere un parto spontaneo ed a far fronte alle eventuali difficoltà, per cui, dopo una generazione di ginecologi impreparati, è impossibile porre rimedio.
Si potrebbe arginare il fenomeno diffondendo il parto indolore, ma mancano gli anestesisti esperti e ben pochi ospedali offrono il servizio, spesso a pagamento, mentre all’estero è routine anche nelle piccole strutture sanitarie.
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