Venerdì di Repubblica - pag.19 - 27 ottobre 2023 |
Tiziana (a sinistra) con la sorella Marina ed il panorama di Tel Aviv |
Venerdì di Repubblica - pag.19 - 27 ottobre 2023 |
Tiziana (a sinistra) con la sorella Marina ed il panorama di Tel Aviv |
Tutti, ingenuamente, credono che le sbarre delle prigioni servano per evitare la fuga ai reclusi: viceversa, la loro funzione è quella di impedire che tra quelle tristi mura entrino la legalità, l’intelligenza, l’altruismo, la generosità, la bontà.
Settembre 2013 Achille della Ragione
_______________
Ammirare il gioco cangiante dei colori e delle linee è una delle massime felicità del genere umano
A pochi è concesso il privilegio di vivere in eterno nella memoria degli altri, per le opere d'arte è invece normale sfidare i secoli, dando gioia e diletto a più generazioni, fino a quando tra gli uomini sarà vivo il gusto del bello
(Dalla prima pagina di "Collezione della Ragione")
_______________
Godere della bellezza di un dipinto è l'esercizio più nobile che distingue l'uomo dalla bestia, la civiltà dalla barbarie, è la sintesi di una condizione umana immutabile,sospesa tra l'esaltazione dell'amore ed il terrore della solitudine, tra la gioia di vivere e la paura di morire e ci aiuta ad affrontare più serenamente l'angoscia dell'esistenza, a coglierne la bellezza e la fragilità.
Che cos'è veramente la pittura se non una guerra, una lotta contro la materia. Uno scontro fisico, un corpo a corpo con la forma e con l'idea.
Perdersi nell'armonia delle forme e dei colori permette di addentrarsi in un mondo senza frontiere e ci dà la possibilità di restare uniti nell'eternità della bellezza e dell'arte.
Pensare è uno dei privilegi più eccitanti che siano stati concessi all'uomo, meditare è poco meno che rivoluzionario.
Il ragionamento differenzia l'uomo dalla fiera, la cultura distingue l'uomo dall'uomo.
(Frasi riprodotte sulla prima pagina di "Capolavori ed inediti nelle collezioni private napoletane")
_______________
Libertà vo cercando che è sì cara
Come sa chi per lei vita rifiuta
Non essere generoso
Se non sai sopportare l'ingratitudine
Quando riesci a vivere
in una dimensione cosmica
puoi sfottertene dei falsi,dei mendaci
degli stupidi e soprattutto
dei benpensanti e degli ipocriti
Ai posteri l'ardua sentenza
I nostri nipoti in futuro si meraviglieranno
increduli che un giorno sia stato considerato
reato il mio comportamento
(Frase pronunciata durante l'interrogatorio fornito ai pm. dottoresse Sargenti e Tomassi nel 1998)
_______________
Mia diletta Elvira, sono trascorsi trent'anni ma i tuoi occhi devastanti sono ancora l'unica bussola della mia vita. Il tuo micio Achille.
(Frase pubblicata su "Il Mattino" del 14 Febbraio 2003 pag.36 in occasione di San Valentino)
_______________
A Napoli, disperatamente
Napoli bel sol d'amore,
un ricordo, una lapide, un epitaffio
ai suoi figli gloriosi
che l'hanno onorata e resa celebre,
filosofi e grandi eruditi, teatranti e politici,
sovrani illuminati e nobili scienziati,
pittori, scultori, scrittori e poeti,
dall'infertile Partenope
che fecondò le nostre terre
da Federico II a Carlo III
dal Basile a Di Giacomo
dal Vico a Filangieri
dal principe di Sangro a Gioacchino Murat
da Luca Giordano a Vincenzo Gemito
da Scarlatti a Cimarosa
da Pulcinella a Totò ed Eduardo
da Masaniello a Lauro e Maradona
a San Gennaro, mito di tutte le stagioni
diga del Vesuvio e della peste
amore e morte sottendono ogni tuo minuto,
alle sorridenti suore di Madre Teresa di Calcutta
ai dedali misteriosi delle Fontanelle
al gelo delle ossa della sposa Lucia
ai prosperosi seni di Sophia
porto sicuro verso cui ognuno di noi
anela di fermarsi e riposare per sempre
alle invitanti terga straripanti della monella Anna
malizia e gioia di vivere
pupilla prediletta del vecchio sporcaccione
ai tanti oscuri oggetti del desiderio
di Nannina, Nunziatina e Concettina
sempre presenti nelle menti e nei cuori
dei giovani leoni napoletani
una prece al santo laico Bassolino
ed a Mirella Barracco
l'ultima regina di Napoli
(Scovata nel cassetto degli inediti di Achille)
Il Mattino - 21 ottobre 2023 |
Intervista di Mariagiovanna Capone alla figlia primogenita di Achille: Tiziana della Ragione, napoletana che vive a Tel Aviv, ed è reserch associate all’Istituto Nazionale di studi Strategici Israeliano e ricercatrice al Moshe Dayan center dell’Università di Tel Aviv.
Come sta vivendo queste fasi del conflitto?
I miei figli frequentano da 5 anni l'american International School di Even Yehuda, dove molti insegnanti sono israeliani di origine ebraica. Pochi giorni dopo l’attacco del 7 ottobre, abbiamo letto alcuni dei loro nomi sulle liste dei dispersi, Tra questi, un compagno di scuola di mio figlio Matteo. Non ci sono parole per descrivere il senso di impotenza e dolore di tutti noi
Vivere in Israele come influisce sulla vostra posizione nel conflitto?
Siamo Italiani, qui per un mandato diplomatico di mio marito che lavora all’ambasciata dell’Unione Europea in Israele. Il conflitto israelo–palestinese lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle più di una volta: 2019, 2020, 2021 e ora questo. Frequentiamo arabi israeliani, ebrei israeliani e arabi palestinesi. Abbiamo sentito tante storie personali su questo conflitto che da troppi anni attanaglia senza risoluzione questa parte del mondo: è impossibile restarne indifferenti. Ma il conflitto israelo-palestinese non ci appartiene, questa non è la nostra guerra e non è la nostra causa. Quando però la brutalità uccide donne e bambini, indistintamente civili e militari, diventa barbarica, non ha scuse né giustificazioni. La presa degli ostaggi israeliani e il ricatto della loro esecuzione non fanno altro che esacerbare la rabbia di tutti noi. Hamas è il nemico non solo del popoli israeliano, ma anche del popolo palestinese.
Come proseguirà il conflitto vista anche la sua competenza per il lavoro all’INSSI?
L’appoggio incondizionato degli USA al fianco di Israele sono un deterrente verso i sostenitori di Hamas e il così detto asse di resistenza di cui fanno parte altri gruppi terroristici, come Hezbollah, il braccio armato dell’Iran nel sud del Libano. Una seconda guerra in Medio Oriente, dopo quella in Ucraina, è l'ultima cosa che vuole l’amministrazione Biden e in ogni caso insostenibile. Gli attacchi dal nord di Hezbollah vanno interpretati più come schierarsi a fianco di Hamas ma non come un concreto tentativo di intervenire. Chi pagherà il prezzo più alto sarà ancora una volta il popolo palestinese, che nessuno degli attori coinvolti, direttamente o indirettamente, sembra disposto a salvare.
Tiziana (a sinistra) con la sorella Marina ed il panorama di Tel Aviv |
Martedì 24 ottobre alle ore 17:45, al Clubino, il più importante circolo culturale di Napoli, sito in via Luca Giordano, il cancello affianco alla Mondadori, vi sarà la presentazione del libro di Achille della Ragione:
Edizione Napoli arte
Con l'autore dialogheranno:
Per chi vuole dare uno sguardo preliminare al libro può consultarlo, digitando il titolo, sul blog dell'autore www.dellaragione.eu
Se pensate di intervenire è gradito un segno di adesione. Accorrete numerosi e spargete la lieta notizia ad amici, parenti collaterali ed affini.
---------------------
Alcune foto dell'evento fornite da Loretta Schiano e Pietra Salerno
Nella foto: Antonietta Varanelli, Elvira Brunetti, Achille della Ragione, Dante Caporali |
fig.1 - Luca Giordano - Matrimonio mistico Santa Caterina (43x32) - Salerno collezione privata |
La produzione pittorica di Luca Giordano è poco meno che sterminata con migliaia di dipinti ed affreschi, a questa, con questo nostro articolo, aggiungiamo un nuovo quadro che abbiamo visionato in una collezione privata salernitana: un matrimonio mistico di Santa Caterina (fig.1) di piccole dimensioni, ma di grande bellezza.
fig.2 - particolare del dipinto |
Come suggerito dal titolo il quadro configura un episodio di stretta aderenza di Giordano al nuovo lessico decorativo di Pietro da Cortona. Si tratta di un canale altamente navigabile lungo il percorso del sommo pittore napoletano a partire, almeno, dal 1656. Sia nelle opere sacre a destinazione pubblica (dalla pala di Santa Brigida a Napoli) sia in quelle private. A dispetto delle dimensioni contenute, che sono quelle di un quadro da stanza, nello Sposalizio mistico le allusioni alla scena romana barocca si combinano al ricordo dei maestri veneziani di fine '500, Paolo Veronese è sempre alle spalle.
Il dipinto in esame è da far accomodare senza indugi nel corpus di Luca Giordano: vale a dire il maggior pittore napoletano del '600, oltreché uno degli ultimi maestri nomadi del tardo Barocco europeo. La rallentata lettura dello stile sollecita una cronologia nella primissima maturità del maestro. Poco dopo il soggiorno fiorentino. Grossomodo, negli inoltrati anni 1670 al tempo della decorazione di San Gregorio Armeno che, in base ai documenti, si fissa a fine decennio. In particolare in uno degli affreschi di tema benedettino del coro ricorre, con lievi modificazioni, lo stesso tipo femminile della santa Caterina della nostra tela. Ciò che colpisce di questa tela è la cordialità della scena. Giocato su una selezione di rossi e ocra dentro una sapiente gabbia chiaroscurale, il tema, rivisitato da duecento anni di pittura italiana, riemerge affrontato con intimità accostante. Il sacro appare restituito nei termini di una riunione di famiglia. L'arrotondamento dell'attribuzione si guadagna dal fatto che il profilo della santa ricorre in un dettaglio minore negli affreschi di San Gregorio Armeno, con il che rientra in gioco il dialogo a distanza, cui abbiamo alluso, tra Giordano e il toscano di adozione romana Pietro da Cortona.
fig.3 - particolare del dipinto |
Il dipinto in esame nei particolari (figg.2-3) presenta una figura quasi identica a quella che compare in una tela (fig.4) expertizzata da Stefano Causa nel 2021, il che conferma maggiormente la nostra attribuzione.
Achille della Ragione
. fig.4 - Luca Giordano - Matrimonio mistico di Santa Caterina - Italia mercato antiquariale |
Aurelio De Rose |
Da pochi minuti ci ha lasciato, voglio ricordarlo ai miei lettori ed a tutti quelli che gli hanno voluto bene riportando un capitolo che gli dedicai nel II tomo del mio libro "Quei Napoletani da ricordare"
___________________________
Aurelio De Rose, nato a Napoli, vive a Roma dal 1997. Studioso della vita artistica napoletana antica e moderna. Ha collaborato e collabora con quotidiani, riviste letterarie e culturali, con interventi di storia del costume e critica d'arte. Tra i vincitori del Premio Pontano - (sez. poesia), 1977; ha pubblicato: Monili, La Zagara/ testi di poesia- IGEI, Napoli, 1979; Napoli dell'antico e del nuovo. Cronologia dinastica e itinerari della città, il Girasole, Napoli, 1994; Le fontane di Napoli, Newton & Compton, Roma, 1994 ; Le chiese gotiche di Napoli, Newton & Compton, Roma, 1995; Palazzi di Napoli, Newton & Compton, Roma, 2001. E’ presente in varie antologie tra le quali si citano le più recenti: La parola negata (rapporto sulla poesia a Napoli), di Mario M. Gabriele, Nuova Letteratura, Campobasso, 2004; Le città dei poeti, a cura di Carlo Felice Colucci, Guida, Napoli, 2005. Concerto per pianoforte, Testi di poesia, Collana Stravagario Emozionale, Minturno, 2008. Meno di un mese fa ho avuto il piacere di riabbracciare Aurelio alla presentazione del mio libro sulla napoletanità, nel vasto salone di Palazzo Lancillotti tra quadri d’autore e con la presenza di una folla di amici, oltre cento, venuti da tutta Italia ed alcuni anche dall’estero, per festeggiarmi e per dare a me ed alla mia famiglia il coraggio e la forza di resistere nella difficile situazione in cui mi trovo da alcuni anni ospite gradito nel penitenziario di Rebibbia.
«Per noi è un onore custodire un personaggio di tale livello culturale» ha esordito l’ispettore capo Gianelli, che gentilmente mi ha scortato assieme a tre nerboruti agenti discretamente confusi tra il pubblico, nel dare inizio alla presentazione.
Aurelio mi ha chiesto: «Dove sei a settembre? Voglio che presenti il mio nuovo libro». «Nescio», ho tristemente risposto.
De Rose è un appassionato studioso di napoletanità, ma vogliamo presentarlo nella inedita veste di poeta, poco conosciuta dai suoi numerosi lettori ed estimatori.
Una ferita e via: e, il volto per sempre nascondi nei giuochi di vita -certo- più grandi di te.
Parole, parole, son queste soltanto parole quelle che spesso sfuggivi come l’urto –segnato– nel tempo.
Difficile è oggi sorreggerti al volo del sogno a quello che forse cullavi.
Adesso, ci lasci il solo sorriso bambino ai giorni, domani perduti.
E so che già lo sognavi un lungo cammino indicato.
Una diminuita ha chiuso questa nostra suonata.
Le dita non cercano più diesis e bemolli ma accarezzano le spalle frementi.
Prima: Non vi era che suono che lasciava sospeso il respiro.
Brividi. Trappola che stringeva i momenti.
Ragione, che ora si sfalda al tocco dei bianchi e dei neri.
Tappeto di un percorso di vita. Evocante i ricordi.
E mi appari distesa, come giacinto che si apre alla luce.
Ora però ti turba il mio sguardo che scruta e ascolta silenzioso.
Questo mio tempo batte ancora al cuore il rimorso, la pena, la paura di non essere più un’appartenenza.
Ma ti seguo egualmente nel cammino e mi rabbuia il tuo nuovo pensiero.
Sguardo che si perde nell’orizzonte di quei perduti momenti.
Delle tante mancate ragioni. Delle frasi che avevano il dono d’attutire i dolori da sempre vissuti.
Ora? Il metronomo tace.
Ora è solo silenzio che trafigge la mente.
Dolore! Che non ha più il senso del dopo.
Eppure ti ama ancora questo sciocco motore di vita: questo cuore.
Ho segato le mie mani
ossa mozze mi guardano,
a te regalerò falangi
con unghie essiccate,
le porterai,
monili,
tra i seni morbidi
e dirai al vento:
«le sue dita m’inebriano».
Vi lascio bambine il mio sogno
Quel certo conoscere il mondo e, i segni lasciati nel tempo.
Quei tanti momenti, che poi, l’età ti cancella.
L’amore, la vita, il perdersi nella propria illusione che conta ben poco, per gli altri, ma resta segnata nel cuore.
Vi lascio il ricordo, dei tanti momenti di nenie, di giuochi e favole spesso sbiadite
di fate, di maghi e di fiori che riempiono gli occhi e portano ai sogni il sereno.
Vi lascio bambine.
Quel giorno, non lacrime voglio ma spargere al vento la polvere che fu la partenza .
Sarà il mio ritorno alla terra.
E li, vi seguirò nel cammino!
La barcaccia inclinata mulina acqua dalle falle di prua mentre l’albero è morto.
Provvedi a coprirli i morti sulla spiaggia ove hanno lasciato i lamenti al fragore dell’onda.
Li troverai sepolti da una polvere sottile con gli occhi spenti a guardare l’immenso, ma morti.
Provvedi a coprirli i morti prima che la rugiada afflosci le membra tese prima che vengano a scavare i granchi.
Le stelle marine hanno segato le gole ed il nero di seppie ha dipinto ferite su i petti nudi.
Provvedi a coprirli i morti prima che le donne bagnino di sangue il loro dolore sulla soglia della loro casa con l’albero morto a simbolo di Cristo
Ho lasciato al ricordo
Dedali di vicoli stretti
Che raggi del sole cantato
Mai videro illuminare.
Ho traslocato nel cuore
I dolori di città millenaria
Stuprata in rivoli del tuo stesso sangue.
Forse, ritornerò portandoti il mio corpo
Ultimo dono come fedeltà sofferta.
Seme che spargerai nel vento del tuo mare.
Elvira ed Achille sposi |
Il dott. Achille della Ragione con il vaginometro di sua invenzione |