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fig.1 - Andrea del Castagno - Giovanni Boccaccio |
L'isola fu già descritta, in epoca classica, tra gli altri da Giovenale, da Stazio e da Virgilio. Nella letteratura volgare, Procida diviene la scena della sesta novella della quinta giornata del Decameron di Giovanni Boccaccio (fig.1), in cui, sullo sfondo della guerra del Vespro, il celebre conflitto duecentesco tra Angioini e Svevi, si narra l'amore di Gian da Procida, nipote di Giovanni da Procida, per la giovane Restituta: “Trovato con una giovane amata da lui, è stata data al re Federigo, per dover essere arso con lei è legato ad un palo; riconosciuto da Ruggero d’Oria, campa e diviene marito di lei”
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fig.2 - Copertina romanzo |
Ancora più recente è il romanzo Graziella (fig.2) scritto da Alphonse de Lamartine (fig.3), (dal quale è stato tratto l'omonimo film nel 1955), venuto a Procida dalla Borgogna nella prima metà del XIX secolo. Graziella è diventata un mito, tanto che la sua immagine di donna procidana solare, semplice e bella( fig.4), dà il nome a un concorso di bellezza a Procida durante la festa della sagra estiva, dove viene eletta una "Graziella", vestita con costume tipico procidano, dal 1939 ogni estate, mentre da tempo vi è un interessante museo dedicato al suo mito (fig.5).
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fig.3 - Ritratto di Alphonse de Lamartine |
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fig.4 - Graziella, bella e solare
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fig.5 - Museo di Graziella |
Nel XX secolo è invece celebre L'isola di Arturo (fig.6), partorito nel 1957, una delle maggiori opere di Elsa Morante (fig.7), scrittrice alla quale è inoltre dedicato un premio letterario, assegnato nell'isola da diversi anni. Esso, realizzato durante una vacanza con il marito Alberto Moravia, parla della scoperta dell’amore da parte di un giovane, che qualcuno ha voluto identificare col poeta Dario Bellezza.
Spendiamo ora qualche parola per parlare degli autori e della trama dei romanzi.
Alphonse Marie Prat de Lamartine nasce a Mâcon nel 1790.
Studia presso i padri Gesuiti e, a compimento dei suoi studi, intraprende un viaggio in Italia. Un amore infelice nel 1820 dà vita alle sue prime raccolte liriche: Méditationes poétiques (1820). Seguono Nouvelles méditationes (1823), Harmonies poétiques et religieuses (1830), Recueillements poétiques (1839). Entra in diplomazia e dal 1833 al 1851 è eletto deputato come indipendente all'opposizione e nel 1848 dirige il Ministero degli Esteri del governo provvisorio.
Nel 1835 compie un viaggio in oriente con la moglie e la figlia da cui nasce Voyage en Orient.
Le sue esperienze politiche sono espresse negli scritti Jocelyn (1836), La chute d'un ange (1838), Histoire des Girondins (1847).
Graziella e Cours familier de Littérature (1859-69) sono le ultime opere dello scrittore, ormai rovinato e pieno di debiti fin quando il governo imperiale, nel 1867, gli assegna un vitalizio. Muore a Parigi nel 1869.
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fig. 6 - Copertina libro |
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fig.7 - La scrittrice Elsa Morante con i suoi gatti |
Il romanzo "Graziella": la trama
Il giovane scrittore francese Alphonse de Lamartine durante un viaggio in Italia, resta colpito dalle belle terre del golfo di Napoli ed, in particolare, dell'isola di Procida.
Alphonse ne ammira la particolarità, la semplicità della sua gente e s'innamora di una giovane fanciulla dagli occhi neri e dalle lunghe trecce: Graziella.
Graziella, figlia di pescatori procidani, corrisponde quel tenero amore che ben presto viene interrotto dalla partenza improvvisa di lui per la Francia.
Alphonse lascia la sua amata Graziella con una promessa: sarebbe ritornato presto da lei. Non mantiene la promessa e Graziella, nella vana attesa, si ammala.
Prima di morire, la giovane spedisce ad Alfonso una lettera contenente una treccia dei suoi capelli.
Alphonse conserverà per tutta la vita quella lettera, quella treccia insieme col ricordo di quell'amore che non riuscirà più a trovare in nessun'altra donna.
Procida e Graziella
Graziella è divenuta un mito, l'immagine della tipica donna procidana: mediterranea, solare, semplice e bella.
Da circa 50 anni, nell'ambito di una grande festa popolare che si svolge in estate, la Sagra del Mare, viene eletta "Graziella" ossia la ragazza procidana, vestita con il tipico costume procidano, che più rappresenta Lei, la Graziella lamartiniana.
Elsa Morante nasce a Roma il 12 agosto 1912.
Nel 1941 sposa il noto scrittore Alberto Moravia, con cui scopre l’isola di Procida. Nel 1948, pubblica Menzogne e Sortilegio, il libro che la impone al pubblico e alla critica.
Nel 1957 pubblica il capolavoro L’Isola di Arturo, nato e scritto totalmente a Procida, con cui vince il Premio Strega.
Tra il 1961 e 1963 finisce il matrimonio con Moravia, seguito da anni difficili durante i quali pubblica Lo scialle andaluso, La Storia e, nel 1982, Aracoeli.
Muore nel 1985 e le sue ceneri vengono disperse nelle acque dell’amata isola di Procida.
L'Isola di Arturo: la trama
Arturo Gerace, rimasto orfano di madre, vive a Procida la sua infanzia e adolescenza. Riveste di carattere mitico la figura del padre, al quale lega i cicli vitali, aspettando le stagioni e i suoi ritorni.
Il padre è scontroso ed inarrivabile, ma per Arturo rappresenta l’ideale dell’eroe bello, invincibile.
Un giorno il padre conduce a Procida la sua nuova moglie: Nunziatina. In un primo tempo, Arturo sente per Nunziatina un'avversione profonda, ma poi se ne innamora. Questo amore lo fa soffrire e si intensifica grandemente quando scopre che suo padre è omosessuale. Arturo decide di lasciare Procida.
Procida e il premio letterario "Procida, isola di Arturo e di Elsa Morante"
Procida dal 1986 è sede di un importantissima manifestazione a carattere nazionale: il premio letterario "Procida, isola di Arturo e di Elsa Morante".
La manifestazione letteraria consiste nella scelta e premiazione dei libri partecipanti e si articola per circa una settimana: giorni dedicati a mostre pittura, di fotografia, a dibattiti di giornalisti, studiosi, artisti e uomini di cultura per poi concludere con la premiazione vera e propria.
La manifestazione è patrocinata dal comune di Procida ed annovera tra i suoi giurati, nomi prestigiosi nell'ambito letterario e presenze di spicco internazionale.
La settimana della Cultura si svolge solitamente nel mese di settembre.
Procida ed il Parco Letterario
Il Parco Letterario è un'importante iniziativa promossa da qualche anno in Italia. La Campania possiede ben cinque luoghi designati, tra i quali spicca anche quello di Procida, che è ispirato alla storia ed all'opera di Elsa Morante.
Il Parco Letterario tende a far conoscere Procida attraverso le parole e le suggestioni create da Elsa Morante.
Infine, in tempi recenti, il regista Micheal Radford, ha ambientato a Procida il romanzo di Skarmenta “Il Postino”, interpretato da un impareggiabile Massimo Troisi, il quale ha contribuito al rilancio turistico dell’isola e dato luogo ad un premio annuale per il tema migliore tra gli studenti procidani (fig. 8).
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fig.8 -Locanda Il Postino |
Citiamo ora le parole che celebri scrittori hanno dedicato a Procida
Cesare Brandi
"Un
allineamento di case alte, di tutti i colori, strette come una
barricata con tante arcate chiuse a mezzo, come strizzassero un occhio. E
sopra un verde intenso prepotente, quasi selvaggio, tanta è la forza
dei tralci: viti e limoni. Questa prima immagine di Pocida si estende a
tutta l’isola che è piccola, ma tutta diramata in tentacoli, come i
polpi che ancora abbondano nei suoi mari"
Carlo Collodi
“Un’isoletta
piccolina e carina, che a girarla intorno, sarebbe una passeggiata di
quattro chilometri appena. I suoi abitanti non arrivano forse a
quindicimila; in gran parte pescatori; il resto coltivatori….Un’altra
particolarità, e poi ho finito le donne procidesi, nei giorni di festa,
vestono in maniera graziosa, cioè con abiti rossi orlati d’oro, come
quelle contadine che a volte si trovano dipinte nei quadri. E se tu
vedessi come ballano bene la tarantella!"
Giuseppe Marotta
“Vorrei
possedere una casetta sul mare di Procida, che ci stessimo senza
urtarci, i pochi libri che amo, il mio tabacco, i miei pensieri ed io.
Vedrei gli ulivi inargentarsi e fremere; vedrei dibattersi i raggi del
sole quando sta per tuffarsi; vedrei i palpiti dell’acqua riflessi sul
muro, con il curioso effetto di farlo respirare; ma soprattutto vedrei
il tempo e il silenzio come se fossero persone, uomini, amici"
Toti Scialoja
"Cinque crateri fratturati dal mare (…)
Procida
è spazzata dai venti, dai venti di tutti i punti cardinali (chiamati
per nome e ben conosciuti dai procidani). Perché Procida è piatta come
una scodella rovesciata, una dolcezza ondulata che si prolunga e si
scioglie nel mare. Anche le coste un poco più rilevate sono ammorbidite e
addolcite, modellate dal pollice del mare e del vento.
(…) l’essenza
di Procida è una tenerezza filtrata dal rosa segreto della luce.
Procida. Frammenti di un’ormai leggendaria Procida. Frammenti che
affiorano e non ritornano subito nell’indistinto.
Altri appaiono e scompaiono, si perdono per sempre”.
Concludiamo riportando una frase di Elsa Morante nell’Isola di Arturo:
«Ah,
io non chiederei di essere un gabbiano, né un delfino; mi accontenterei
di essere uno scorfano, ch'è il pesce più brutto del mare, pur di
ritrovarmi laggiù, a scherzare in quell'acqua.»