11/5/2011
La recente mostra Ritorno al Barocco ha dimenticato di trattare uno dei più celebri specialisti di natura morta del Settecento napoletano: Gaspare Lopez, del quale le uniche notizie biografiche (? – Firenze o Venezia 1740?) ci vengono fornite dal De Dominici, ma vanno integrate con nuove acquisizioni documentarie relative al suo lungo soggiorno fiorentino.
Nato probabilmente a Napoli, fu allievo del Belvedere, ma conobbe anche le opere di Jean Baptiste Dubuisson, abile diffusore a Napoli dei modi aulici di Jean Baptiste Monnoyer, che lo indussero ad una pittura di gusto ornamentale, a volte superficiale, ma segnata costantemente da un vivace cromatismo. Non fu molto apprezzato dal Causa, che lo definì un “divulgatore mediocre di un barocchetto illusionistico e cavillosamente decorativo, deviando verso un vistoso ornamentalismo il nobile timbro stilistico del Belvedere”.
Egli amò ambientare le sue composizioni en plein air, entro parchi verdeggianti di alberi e siepi, percorsi da viali e sentieri ed arricchiti da elementi decorativi: vasi, urne, busti, obelischi, posizionati con apparente casualità insieme a resti archeologici ed uccelli multicolori come il pappagallo ed il pavone.
L’uscita della mia monografia sull’argomento ha affollato la mia mail di foto di quadri che gelosi collezionisti, dopo aver tenuto celato per anni i propri tesori, desiderano un parere e la pubblicazione dei loro dipinti, affinché un vasto pubblico possa godere ammirandoli.
Tra questi ho ricevuto tre splendide nature morte del Lopez, che vanno ad accrescere il suo catalogo.
Un pendant di nature morte con fiori e frutta inserite in un paesaggio(01 – 02 – 03 - 04)di collezione Mimmo Calo rese con una tavolozza preziosa, che esalta il variopinto cromatismo dei fiori, dai colori vivaci, una caratteristica che possiamo riscontrare in altre famose tele del Lopez, come nel Fiori, anguria e maioliche(05) del museo Filangieri di Napoli e nel Vaso di fiori entro un paesaggio(06) di collezione privata modenese, caratterizzato da una vivissima accensione cromatica, che riscatta il taglio compositivo piuttosto convenzionale e presenta un vaso molto simile a quello presente nei dipinti della raccolta Calo, la tipica modalità del pittore nel disporre fiori e frutta all’aria aperta tra vasi e ceramiche in sintonia col gusto rococò dominante a Napoli nei primi decenni del secolo.
Si tratta di due esempi di straordinaria freschezza di quel gusto pastorale e boschereccio, amante della vita in villa e di una natura addomesticata e graziosa così caratteristica del Settecento.
Le due composizioni sono da collocare nella piena maturità dell’artista quando l’artista adopera i fiori sparsi a terra come metafora di un mondo rustico, di arcadia contadina in armonia con le coeve ricerche poetiche.
Negli ultimi anni in asta e sul mercato sono comparse numerose nature morte firmate ed a volte datate di qualità molto alta, che hanno aumentato la quotazione dell’artista ed hanno permesso di ricostruire il suo percorso artistico.
Tra queste un superbo esemplare presso l’antiquario Serao a Napoli, una Natura morta di fiori e frutta inserita in un paesaggio con rovine archeologiche(07)già assegnata a Nicola Malinconico da Mina Gregori, ma che tradisce la paternità del Lopez da numerosi dettagli, dal vivace cromatismo dei fiori al patognomonico cocomero spaccato, un omaggio alla lezione di Abraham Brueghel.
All’orizzonte si intravede un cielo denso di nubi gonfie di pioggia, che minaccia la tranquillità di un ambientazione arcadica, di pura fantasia, resa con uno stile leggero, arioso ed elegante.
L’esame accurato dei fiori dà una ulteriore conferma dell’autografia, mettendo a paragone il garofano rosso spampanato ed il tulipano reclinante, resi con le medesima delineazione e con identica gamma cromatica con i colleghi presenti nel Vaso di fiori di collezione modenese(08).
Approfittiamo dell’occasione per proporre agli studiosi una bibliografia aggiornata sull’artista.
Bibliografia
De Dominici B. - Vite de pittori, scultori ed architetti napoletani 1742 – 45 (ristampa anastatica del 1979), pag. 576 - 577 - Napoli 1742 – 45
AA. VV. – in Thieme U. - Becker F., XXIII, pag. 374 – Lipsia 1929
Lorenzetti C. – La pittura del secolo XVIII, in La mostra su tre secoli della pittura napoletana(catalogo), pag. 177 – Napoli 1938
Giannone O. – Giunte sulle vite de’ pittori napoletani(a cura di Morisani O.), pag. 190 – Napoli 1941
Sterling C. – La nature morte de l’antiquite a nos jours, pag. 82 – Parigi 1952
Prota Giurleo U. – Pittori napoletani del Seicento, pag. 55 – Napoli 1953
De Logu G. – La natura morta italiana, pag. 156 – Bergamo 1962
Roli R. – in La natura morta italiana(catalogo), pag. 63 - Napoli 1964
Causa R. – in La natura morta italiana(catalogo), pag. 64, fig. 53a - Napoli 1964
Causa R. – La natura morta a Napoli nei Sei e nel Settecento, in Storia di Napoli, V, tomo 2, pag. 1054 – nota 119 - Cava de Tirreni 1972
AA.VV. - Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani; VII, pag. 19 – Torino 1972 – 76
Rosci M. – in Italia, in Natura in posa, La grande stagione della natura morta europea, pag. 199 – Milano 1977
Chiarini M. – in Catalogo generale degli Uffizi, pag. 338 – 339 – Firenze 1979
Salerno L. – La natura morta italiana 1560 - 1805, pag. 249 – 250 - 251, fig. 66.1 – 66. 2 – 66. 3 – 66. 4 – 66. 5 - Roma 1984
Middione R. – Il patrimonio artistico del Banco di Napoli, pag. 100 – 101 – Napoli 1984
Bocchi U. - Rassegna di dipinti antichi dal XV al XVIII secolo(catalogo), pag. 108 – 109 – Roma 1985
Spinosa N. – Pittura napoletana del Settecento. Dal Barocco al Rococò, pag. 69 – 93 – 96 - 171, fig. 378 – 379 - 380, scheda 309 - 310 – 311 - Napoli 1986
della Monica I. – in Floralia. Florilegio dalle collezioni fiorentine del Sei – Settecento, pag. 112 – 113 – Firenze 1988
Middione R. – in La Natura morta, II, pag. 951 – 952 - 953, fig. 1155 – 1156 – 1157 - Milano 1989
Casciu S. – in La natura morta in Palazzo e in villa. Le collezioni dei Medici e dei Lorena, pag. 57 – 58 – 184 – Livorno 1998
della Ragione A. - Il secolo d'oro della pittura napoletana, vol. VI, pag. 396 - Napoli 1999
Sestieri G. – Nature morte italiane ed europee del XVII e del XVIII secolo(catalogo antiquario Lampronti), pag. 60 – 61 - 62 – 63, fig. 35 – 36 - 37 – Roma 2000
Strocchi M. L. – in Natura morta italiana tra Cinquecento e Settecento(catalogo), pag. 470 - Firenze 2002
Casciu S. – in Natura morta italiana tra Cinquecento e Settecento(catalogo), pag. 287 - Firenze 2002
Pacelli V. - Inediti di pittori napoletani del Settecento, estratto dal num. 18 di Storia dell’arte, pag. 218, fig. 13 – Napoli 2007
della Ragione A. – La natura morta napoletana del Settecento, pag. da 22 a 27, tav. da 59 a 81, tav. da 31 a 36 – Napoli 2010
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