martedì 3 aprile 2012

Mariano Cefis un pittore ritrovato


11/11/2010

L’identificazione della firma per esteso e della data(176…) sotto una splendida Natura morta di fiori, frutta e ceramiche(tav. 1 ) presente sul mercato antiquariale romano ci ha permesso non solo di identificare un nuovo pittore di grande talento, ma anche di dare un nome all’anonimo meridionale segnalato dal Galante con alcuni suoi quadri nella collezione già ad Irsina presso palazzo Nugent ed oggi conservati presso la pinacoteca provinciale di Matera.
In particolare la tela firmata è il pendant della Natura morta di fiori e frutti in un giardino(tav. 2), presentando non solo le identiche misure, ma anche una eguale disposizione degli elementi rappresentati ed una simile definizione dei fichi, del cocomero e dei piatti di porcellana.

Da affiancare a questa notevole coppia sono anche altri due dipinti(tav. 3 - 4) dell’antica raccolta, accomunati dalla identica affinità ai modi della fase matura di Giovan Battista Ruoppolo, con la ripetizione di alcuni motivi ricorrenti quali le angurie spaccate, rese con una pennellata accattivante e per la collocazione della frutta in un’atmosfera crepuscolare dominata da un cielo nuvoloso, che minaccia pioggia, a dimostrazione di una fase oramai inoltrata degli sviluppi della natura morta napoletana, confermata dalla data posta sotto il dipinto in esame, che getta uno sguardo ben oltre la metà del secolo, un periodo in cui la critica tradizionalmente ritiene concluso lo svolgimento del genere a Napoli e che viceversa questa notevole natura morta ci mostra ancora nel pieno fulgore.


La tela di collezione romana(tav. 1) è un prezioso documento del manifestarsi di un modus pittorico pienamente decorativo con la presenza di tutti gli elementi tipici del repertorio: dall’ambientazione in un paesaggio con un giardino rigoglioso, mentre fiori, frutta e piatti di ceramica decorata sono disposti alla rinfusa con particolari effetti di fastosità e ridondanza. La luce assume un ruolo ben diverso dal naturalismo ed ha il compito di svelare le caratteristiche decorative, proseguendo la lezione del Malinconico, del Lopez e del Casissa con una resa materica corposa nella definizione della tavolozza in linea anche con quanto si elaborava in ambiente romano.

Bibliografia
Galante L. – in La natura morta in Italia, da pag. 983 a pag. 989, fig. 1211 – 1213 -  1214 -  1215(come anonimo meridionale) - Milano 1989

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