26/7/2010
Salvator Rosa è tra i più famosi pittori italiani del Seicento ed alla sua vita e alle sue opere sono stati da tempo dedicati libri e mostre, ma poco indagati sono i suoi anni giovanili trascorsi nella natia Napoli, prima di spiccare il volo verso la celebrità che incontrò nei suoi lunghi soggiorni tra Roma e Firenze.
Il compito di colmare questa lacuna negli studi se lo è assunto Viviana Farina, una giovane, ma già valida napoletanista, la quale ha condensato in un bel volume di oltre duecento pagine i risultati delle sue ricerche, fornendo finalmente una chiara chiave di lettura nei rapporti che il pittore intrattenne non solo nell’ambito della bottega di Aniello Falcone, ma anche con altri artisti coevi dal Ribera ai fratelli Cesare e Francesco Fracanzano.
Le fonti consultate dalla studiosa sono state, oltre al consueto De Dominici, celebre biografo degli artisti napoletani, nel caso del Rosa anche il Baldinucci, il Pascoli ed il Passeri, oltre ad altri minori, ma il vero terreno di ricerca si è focalizzato nello studio dei dipinti e dei disegni, soprattutto quelli che negli ultimi anni hanno fatto la loro comparsa in aste internazionali e sul mercato antiquariale.
Infatti il libro è particolarmente ricco di foto, sia a colori che in bianco e nero, che l’editore Paparo ha curato con la consueta eleganza iconografica, e numerosi sono, non solo gli inediti, ma anche le nuove attribuzioni di quadri precedentemente assegnati dalla critica ad altri pittori.
Un capitolo è dedicato ai suoi scambi di dare ed avere con Domenico Gargiulo, collega nella bottega falconiana ed il cui successo come paesaggista, consacrato dalle committenze ottenute nella Certosa di San Martino, fu probabilmente uno dei motivi che indussero il Rosa ad abbandonare Napoli.
Sin da giovane il nostro Salvatore si espresse sia attraverso la pittura di battaglia che come paesaggista e in questo campo possiamo ammirare per la prima volta alcune sue opere collocate in lontane collezioni private straniere.
Concludono il volume la trascrizione commentata delle pagine del De Dominici dedicate al Rosa e la presentazione di alcune importanti aggiunte al catalogo della maturità del maestro.
Un’opera che colma una lacuna nel panorama del secolo d’oro e che non può mancare nella biblioteca sia degli studiosi che degli appassionati.
Ed infine un consiglio a chi non dovesse trovare il libro in questi giorni di rompete le righe prima delle vacanze, lo si può ordinare presso la Libro Co di Firenze e la Libreria Neapolis di Napoli, aperte anche quando tutti sono al mare.
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