martedì 26 novembre 2013

L’ARCHITETTO DELLA CITTÁ STORICA

Italo Ferraro 


Italo Ferraro è nato nel 1941 a Napoli, dove si è laureato in architettura attraversando la stagione delle lotte studentesche degli anni ‘60. Da allora ha svolto, parallelamente, attività di insegnamento universitario, progettazione e ricerca. L’impostazione dei suoi studi e della sua attività ha avuto costante riferimento al pensiero di Aldo Rossi, il grande architetto milanese scomparso nel 1991. Subito dopo la laurea, ha insegnato al Politecnico di Napoli come assistente di Luigi Cosenza ed in seguito, nella Facoltà di Architettura, ha avuto vicinanza di studi e di propositi con Agostino Renna, Umberto Siola, Salvatore Bisogni. Da circa dieci anni, dopo avere svolto un’ampia attività di ricerca anche teorica sulla città storica e moderna, italiana ed europea, si è decisamente concentrato negli studi di Napoli, fino al grande progetto di Napoli. Atlante della città storica, di cui sono stati pubblicati i primi tre volumi :
Vol. 1: CENTRO ANTICO (dic. 2002)
Vol. 2: QUARTIERI BASSI ED IL “RISANAMENTO” (dic. 2003)
Vol. 3: QUARTIERI SPAGNOLI E “RIONE CARITÀ” (dic. 2004)
Si tratta di un’opera monumentale, ogni volume ha più di 1000 pagine con centinaia di foto, la quale, una volta conclusa, rappresenterà una vera e propria Bibbia sulla città, indagata scrupolosamente in ogni punto e sulla quale studieranno generazioni di studiosi.
Purtroppo si tratta di un’opera costosa, la cui diffusione ha incontrato un ostacolo notevole nelle tasche sempre meno fornite dei lettori, a tal punto che la prima casa editrice non riteneva di continuarla, ma Italo non si è dato per vinto ed ha fondato lui stesso una casa editrice, purtroppo poco appoggiata dalle istituzioni.
La conversazione nel salotto di mia moglie si sviluppò sul primo volume della collana, di cui conservo gelosamente nella mia biblioteca una copia con dedica, che ho letto e consultato più volte.
Dopo la teoria siamo passati alla pratica e con Italo come guida, ci siamo recati più volte in corpore vile (sul posto) ad approfondire l’argomento. In particolare ricordo la visita del quartiere sanità, che fece affluire tra amici ed amici degli amici oltre cento persone.
L’augurio è che Italo, quanto prima possa concludere la sua opera, che oltre a rappresentare un sostanzioso testamento spirituale, costituirà il più bel regalo che un intellettuale può fare alla città di cui è innamorato.

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