14/6/2007
Da anni la ricerca di un lavoro per i giovani è divenuto il problema più assillante a Napoli dove pure le emergenze non si contano.
E lentamente sta erodendo il sistema sociale e sta depauperando in maniera irreversibile l’unica risorsa primaria costituita dalle giovani generazioni, che tristemente hanno preso la via del Nord e dell’estero per non più ritornare. Siamo davanti oramai ad una diaspora rovinosa, che toglie ogni speranza di un futuro per la città e nello stesso tempo sta cambiando anche la composizione sociale dei quartieri. Zone come Posillipo ed il Vomero, una volta abitate dalla borghesia, lentamente stanno divenendo la residenza di spavaldi commercianti con attività ai margini della legge, gli unici che oggi possono disporre di cifre cospicue di denaro per acquisti di immobili che hanno raggiunto quotazioni record.
Nello stesso tempo nei quartieri del centro storico gli abitanti, stanchi di bassi e di case malsane, si trasferiscono verso l’immensità di un hinterland senza strutture e senza servizi, senza collegamenti, ma soprattutto senza anima. Al loro posto legioni di extra comunitari, felici di passare dalle capanne ad un tetto qualsiasi e disposti ai lavori più umili, pur di riscattare un domani migliore.
Ed ogni giorno la situazione è più drammatica del giorno precedente, sempre più giù verso un fondo che diviene sempre più profondo e sempre più somigliante ad uno spaventoso gorgo, che inghiottirà tutto e tutti e dopo il quale il mondo non sarà certo migliore.
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