7/4/2008
La settimana scorsa sono stato a Genova per due giorni, invitato da alcuni Rotary, per illustrare la figura di Achille Lauro e presentare il mio libro sul Comandante. L’accoglienza e l’attenzione dedicata da giornali e televisioni alle due serate ha superato ogni più rosea previsione, ma la conseguenza più importante è stata la decisione da parte di alcuni consiglieri comunali presenti al dibattito di proporre all’assemblea di dedicare a Lauro una piazza di Genova e martedì, puntualmente, l’idea è stata ufficializzata.
Come napoletani dovremmo inorgoglirci, ma nello stesso tempo vergognarci, perché non siamo riusciti in tanti anni a sdoganare un personaggio di tale spessore, al di là della sua veste politica, da meritare non una strada, bensì una delle piazze principali di Napoli da lui tanto amata.
Egli non è stato solo il sindaco plebiscitario della città, ma anche l’armatore più grande di tutti i tempi, il presidente del Napoli, il fondatore della prima televisione privata italiana.
A Napoli esiste via Jan Palach e via Kagoscima, vico Fico e vico Scassacocchi, vico dei Chiavettieri al Porto ed al Pendino, ma non uno straccio di viuzzola dedicato a Lauro, vittima di falsità storiche solo da poco tempo smascherate.
Se i genovesi dovessero precederci sarebbe uno scorno difficile da tollerare, per cui rivolgiamo all’amministrazione il perentorio invito a rispolverare antiche proposte ed alla stampa di aprire un pubblico dibattito.
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