9/5/2007
Napoli è terra povera di ricchezze materiali, ma ricca di talenti naturali e di intelligenze in tal misura da far impallidire i sudditi di Bossi.
Gli scacchi, nobile ed antica pratica agonistica, oggi giustamente considerati uno sport, sono stati per millenni, nello stesso tempo, il gioco dei re ed il re dei giochi.
Essi richiedono: notevole capacità di calcolo, fantasia vivace, abilità nel concentrarsi e poderosa intuizione, smisurata carica di aggressività accoppiata ad una correttezza cristallina, memoria prodigiosa e quanta più intelligenza è possibile. Tutte doti di cui noi meridionali, senza false modestie, siamo ben dotati. E la dimostrazione lampante di quanto asserito sono i due titoli di campione italiano assoluto di scacchi, sia maschile che femminile, conquistati di recente da due campani: Duilio Collutis e Maria De Rosa. Il primo, nativo di Maratea, ma da anni napoletano di adozione, la seconda, di Casavatore alle porte di Napoli, dopo aver appreso i primi rudimenti in provincia in un circolo di Arzano, ha sviluppato le sue doti innate nel glorioso circolo del Vomero, a contatto di vecchi volponi della scacchiera, come i maestri Corrado Ficco, Dario Cecaro ed Achille della Ragione.
E questi titoli sono stati raggiunti in un momento in cui tutti i circoli cittadini versano in difficoltà, ospitati presso sedi di partito o in dopolavori, senza finanziamenti, nonostante il nobile gioco sia entrato da anni nel Coni tra le discipline olimpiche.
In passato il titolo maschile era stato già vinto più di una volta da napoletani. Ricordiamo il leggendario maestro Giorgio Porreca, il quale negli anni Cinquanta ha conquistato alcuni campionati a punteggio pieno, vincendo tutte le partite.
Viceversa il titolo femminile era stato sempre appannaggio di atlete del Nord, fino alla comparsa nell’agone della nostra Maria, la quale si è fregiata anche del titolo di campionessa più giovane di tutti i tempi, un record difficilmente battibile.
Quindici anni compiuti pochi giorni prima dei campionati. I primi rudimenti appresi grazie allo zio, Antonio Bianco Esposito, all’età di sette anni. In seguito le premurose lezioni di Umberto Castiglione, presso l’”Arzanese” fruttano il primo titolo di categoria Under 12. Oggi la ragazza è affidata all’esperienza del Maestro Fide Giacomo Vallifuoco, il quale ci ha confidato di non aver mai impartito lezioni, in oltre vent’anni di attività ,ad un allievo così dotato.
Dopo la conquista del titolo italiano, la nostra campionessa ha partecipato in Montenegro ai campionati europei Under 16, dove ha brillato vincendo con il bianco il 100% delle partite.
Abbiamo raccolto il parere del presidente del circolo del “Vomero” Roberto Cerrato, il quale si è dichiarato onorato della presenza assidua dei due campioni a tutte le gare che vengono organizzate dalla sua associazione, mentre il sottoscritto, da dieci anni maestro, posso raccontare di aver incontrato la prima volta Maria in un torneo internazionale a Telese e di essermi salvato solo grazie al mestiere, per il rotto della cuffia dalla furia devastante della ragazzina terribile…, la quale aveva compiuto da poco 11 anni.
La nostra Maria è una splendida ragazza dai lunghi capelli al vento e dal volto sempre sorridente. Studia lingue e frequenta un istituto professionale per il turismo. Ama la musica napoletana e va pazza per i neo melodici. Frequenta i suoi compagni e pare…abbia il cuore ancora libero.
I suoi professori sono orgogliosi di lei ed hanno cominciato ad organizzare corsi di scacchi nella scuola, che si preannunciano affollatissimi.
Uno splendido esempio di giovane con la testa sulle spalle ed un radioso avvenire.
Ciao Maria ed arrivederci al prossimo titolo.
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