Non è cronaca di tutti i giorni incontrare, tra le mura domestiche, in pieno giorno, un ladro nascosto dietro una libreria. Ancor di più inusuale che a seguito di questo incontro, dopo una breve colluttazione, scattino tempestivamente le manette. E’ quanto è accaduto l’altro giorno, intorno a mezzogiorno al famoso ginecologo Achille della Ragione in via Manzoni. Questi, nel cercare un libro nella biblioteca della sua villa, ha notato che il mobile era leggermente scostato dalla parete; dietro di esso, infatti, c’era un ospite indesiderato. L’incontro è di quelli che lasciano senza fiato.
Il medico, però, non si è perso d’animo e, memore del suo passato titolo di campione universitario di lotta libera, ha affrontato il ladro. Le grida che sono scaturite dalla colluttazione hanno fatto accorrere il figlio del ginecologo, Gian Filippo, il quale stava studiando al piano inferiore. Le forze dell’ordine al loro arrivo hanno trovato il malfattore immobilizzato e senza fatica lo hanno trasportato in questura., si tratta di un nomade slavo che ha agito a volto scoperto. Da una prima ricostruzione il ladro sarebbe giunto al quarto piano della villa scavalcando scimmiescamente un albero secolare: solo questa circostanza infatti può giustificare il mancato intervento dei tre ferocissimi quanto addestrati rotweiller del professor della Ragione, un uomo, come ha dimostrato in questo frangente, coraggioso e determinato e non nuovo a episodi imbarazzanti… risolti con energia.
Diversi anni fa il medico nel suo studio fu minacciato con un fucile a canne mozze alle tempie durante una rapina, senza possibilità di reagire. Identificò il malvivente sulle foto segnaletiche e lo fece arrestare e condannare. Negli anni Settanta, all’inizio della sua carriera, mentre prestava servizio nel pronto soccorso dell’ospedale di Cava de’ Tirreni, fu minacciato da un famigerato delinquente della zona. Nell’attesa delle forze dell’ordine fu costretto ad immobilizzare il facinoroso, che aveva cominciato a rompere suppellettili ed a strattonare pazienti ed infermiere. Al processo che ne seguì testimoniò contro il malvivente, il quale venne condannato a quattro anni di reclusione.
La situazione a Napoli dell’ordine pubblico è veramente drammatica e richiederebbe un concreto intervento da parte dell’autorità, purtroppo i cittadini sono esposti in prima persona alla microcriminalità e sono costretti, quando possono, come nel caso del coraggioso professor della Ragione, a difendersi da soli.
Fin qui la cronaca di un tentativo di furto avvenuto nel 2001 nella mia villa narrato da Antonella Morisco per le pagine di un quotidiano napoletano. Aggiungo delle postille a beneficio dei lettori. Il nomade processato per direttissima patteggiò pochi mesi con la condizionale, fu subito libero e con grande probabilità riprese subito a delinquere.
La rapina nello studio, la prima di una lunga serie, ebbe un momento drammatico quando, avendo consegnato poco denaro, fui affrontato dal capo banda che apostrofandomi. “Ma che abbiamo rapinato un medico della mutua?” cominciò a perquisirmi. Io nella tasca posteriore tenevo un discreto malloppo e strofinando il culo contro la scrivania pensavo:” Sarà di spirito quando si accorgerà che gli ho consegnato gli spiccioli, mentre in tasca ho 7 -8 milioni?”. Fortunatamente me la cavai con un colpo di fucile sul viso e la minaccia:” Figlie e puttane a prossima vota fa truva e sold a sennò ti spar incoppa o pesce”.
Il terzo episodio è troppo gustoso e degno di essere raccontato dettagliatamente in un prossimo appuntamento. A presto
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