sabato 24 marzo 2012

Pittori del Seicento napoletano

14/2/2009


Dipinti senza autore ed autori senza dipinti



Il ritardo, per motivi editoriali, nella pubblicazione del mio regesto sulla pittura napoletana del Seicento(2000 foto a colori riguardanti circa 150 artisti tra maggiori e minori) mi ha indotto ha cominciare a rendere noto a studiosi ed appassionati parte del mio lavoro e comincio con un capitolo originale dedicato a quei dipinti che, nonostante l’elevata qualità, attendono ancora dalla critica una giusta attribuzione, con la speranza nel contributo di quanti, napoletanisti o meno, vogliano collaborare in questa ricerca di paternità.
La pittura napoletana seicentesca, il famoso secolo d’oro, è ricco di autori senza opere, per quanto siano stati reperiti i documenti di pagamento e di opere senza autore, come quelle che andremo ad esporre, avanzando quando possibile una nostra ipotesi attributiva.                                            
01 - Ritratto di Salvator Rosa come David   Londra, Trafalgar Galleries 



Cominciamo da un ritratto di Salvator Rosa nella veste di David (01), transitato in asta ed attribuito a Micco Spadaro senza convincere gli specialisti dell’artista, passiamo poi ad una tela raffigurante lo sbarco dell’infanta Maria d’Austria a Napoli , un episodio famoso ed un’opera di pregio per la quale non mi sento di avanzare alcuna ipotesi, quindi affrontiamo una scena di costume, un Bagno pubblico per uomini che potrebbe oscillare tra il Gargiulo ed il Rosa, quindi una Madonna delle Grazie (02) che mi sentirei, per analogie stilistiche e per collocazione in una sede dove il pittore ha avuto altre commissioni, di assegnare a Giuseppe Marullo, la Negazione di San Pietro (03), di recente avvicinata al catalogo di Ribera giovane, dovrebbe rimanere l’opera di un ignoto caravaggesco nordico attivo a Napoli intorno al 1620. 

02 - Madonna delle Grazie (Marullo?) Napoli, Fondazione Mondragone


03 - Negazione di San Pietro (Ignoto caravaggesco nordico attivo 1620 circa) 

Il San Procopio, siglato PB, della pinacoteca D’Errico, per il quale si è speso il nome del misterioso Beato, probabilmente rimane di un ignoto riberiano, mentre per il Vesuvio in eruzione (04) dobbiamo contentarci di un anonimo nordico attivo sul finire del XVII secolo, il Sansone e Dalila, respinta un’insostenibile attribuzione al genovese Fiasella,  potrebbe ragionevolmente entrare nel catalogo di Onofrio Palumbo, un allievo napoletano della Gentileschi, mentre la Maddalena penitente (05) tradisce ampiamente i modi del Vaccaro.

04 - Vesuvio in eruzione e lanterna del molo, acquerello su carta 
(Anonimo nordico attivo sul finire del XVII secolo) Napoli, già Collezione Alisio


05 - Maddalena penitente (Vaccaro?) Napoli, Museo del Banco di Napoli 

L’Andata al Calvario, di modesta fattura, attribuita al Piscopo richiede una verifica trattandosi di un pittore citato dalle fonti, ma senza opere certe, mentre il Pescivendolo che pulisce una razza (06) è frutto di una collaborazione tra uno specialista di figura ed un generista eccellente per il quale sono aperte più ipotesi, probabilmente Giovan Battista Recco o Porpora. Il David (07), ha sostenuto più attribuzioni dal Guarino al Vaccaro, senza escludere van Somer. 

06 - Pescivendolo che pulisce una razza (G.B. Recco? e pittore di figura)  
Roma, Galleria Nazionale di Arte Antica
07 - David ( Guarino, Vaccaro?)Torino, già Galleria Voena 

Il Crocifisso con la Maddalena di grande qualità richiama un prototipo del Ribera e denota lo stile di Cesare Fracanzano, ma potrebbe riservare una piacevole sorpresa con l’identificazione di una nuova personalità, la S. Maria Egiziaca in estasi e la Santa in preghiera tradiscono lo stesso pennello ed un milieu culturale tra Vaccaro, Vitale e Guarino, la Tunica insanguinata (08)  ha suggestionato a lungo la critica, la quale, dopo un’ipotesi iniziale verso Van Baburen, ha virato verso il De Bellis ed infine verso il Falcone giovane. 
La languida e sensuale Maddalena (09) di Capodimonte ha richiamato l’attenzione degli specialisti, che hanno evocato firme prestigiose da Sellitto a Vaccaro, per concludere mestamente con la creazione della figura di un maestro dal nome convenzionale derivato dal soggetto del dipinto al quale affiancare altre opere, la Morte di S. Alessio tradisce l’impronta di un ignoto giordanesco suggestionato dai modi riberiani e la Giuditta con la testa di Oloferne ritenuta di un seguace del Cavallino ha tutti i numeri per entrare nel catalogo di Agostino Beltrano. 
08 - La tunica insanguinata ( De Bellis, Falcone, Van Baburen?) Matera, Pinacoteca D’Errico


09 - Maddalena penitente   Napoli, Museo di Capodimonte 

La Vanitas (10) possiede una sostenibile attribuzione al De Simone, mentre la Battaglia tra Turchi e Cristiani (11) rimane nell’alveo di un ignoto battaglista, l’Apollo e Marsia di potente bellezza oscilla tra Giordano e Ribera, arduo trovare un nome certo per il riberiano del San Girolamo penitente (12) e per l’autore del Sansone e Dalila (13).
10 - Vanitas (De Simone?) Napoli, Quadreria del Pio Monte della Misericordia


11 - Combattimento tra turchi e cristiani ( Ignoto battaglista) Ajaccio, Musèe Fesch


12 - San Girolamo penitente     Ajaccio, Musèe Fesch



13 - Sansone e Dalila  Londra, Sotheby’s aprile 1993 

La S. Caterina per la quale si era pensato alla Gentileschi più probabilmente è del Palumbo, per il Cristo e l’adultera (14) si è pensato ad un maestro di convenzione, misterioso l’artefice del San Matteo e l’angelo (15), per il Ratto di Elena (16) un potente ed abile giordanesco, per Giunone ed Argo (17) oltre ad un riberesco si può pensare anche ad un veneto.
14 - Cristo e l’adultera         Semenzato, aprile 1991


15 - San Matteo e l’Angelo      Semenzato, dicembre 1990



16 - Il Ratto di Elena (Ignoto giordanesco) Semenzato, ottobre 1990



17 - Giunone ed Argo (Ignoto riberesco, pittore veneto?) Semenzato, dicembre 1996


Il prode Cavaliere attribuito da Zeri a Gargiulo rimane di ignoto, mentre il Suonatore di violino può ragionevolmente entrare nel corpus del Di Maria e Mosè che calpesta la corona del faraone in quello del De Bellis, ad un ignoto specialista nordico appartiene  la Veduta  del porto di Napoli (18) e ad un abile generista tra Ruoppolo e Porpora la splendida Natura morta con pesci e rami (19).
Il Nudo disteso emana afrore napoletano ma resta un enigma, mentre la perfida Giuditta è opera in caravaggesco attivo nel secondo decennio.

18 - Veduta del porto di  Napoli         Napoli, Finarte 1997



                              19 - Natura morta con pesci e rami       Finarte, marzo 2002 

Ignoti
01 - Ritratto di Salvator Rosa come David   Londra, Trafalgar Galleries
02 - Madonna delle Grazie (Marullo?) Napoli, Fondazione Mondragone
03 - Negazione di San Pietro (Ignoto caravaggesco nordico attivo 1620 circa)
Napoli, Certosa di San Martino, sacrestia
04 - Vesuvio in eruzione e lanterna del molo, acquerello su carta (Anonimo nordico attivo sul finire del XVII secolo) Napoli, già Collezione Alisio
05 - Maddalena penitente (Vaccaro?) Napoli, Museo del Banco di Napoli
06 - Pescivendolo che pulisce una razza (G.B. Recco? e pittore di figura)  Roma, Galleria Nazionale di Arte Antica
07 - David ( Guarino, Vaccaro?)Torino, già Galleria Voena
08 - La tunica insanguinata ( De Bellis, Falcone, Van Baburen?) Matera, Pinacoteca D’Errico
09 - Maddalena penitente                                           Napoli, Museo di Capodimonte
10 - Vanitas (De Simone?) Napoli, Quadreria del Pio Monte della Misericordia
11 - Combattimento tra turchi e cristiani ( Ignoto battaglista) Ajaccio, Musèe Fesch
12 - San Girolamo penitente                                   Ajaccio, Musèe Fesch
13 - Sansone e Dalila  Londra, Sotheby’s aprile 1993
14 - Cristo e l’adultera                                              Semenzato, aprile 1991
15 - San Matteo e l’Angelo                                         Semenzato, dicembre 1990
16 - Il Ratto di Elena (Ignoto giordanesco) Semenzato, ottobre 1990
17 - Giunone ed Argo (Ignoto riberesco, pittore veneto?) Semenzato, dicembre 1996
18 - Veduta del porto di  Napoli                                       Napoli, Finarte 1997
19 - Natura morta con pesci e rami                                 Finarte, marzo 2002

Per chi volesse vedere le immagini di tutti i dipinti può farlo sul sito dell’autore
http://www.guidecampania.com/dellaragione/articolo56/articolo.htm

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