venerdì 30 marzo 2012

Pillola del giorno dopo

14/11/2009

La pillola del giorno dopo è un mezzo contraccettivo d’emergenza,  il quale, assunto entro 48 – 72 dal rapporto, permette di evitare una gravidanza indesiderata, che potrebbe verificarsi in seguito ad un coito non protetto o al fallimento di un metodo anticoncezionale, ad esempio la rottura di un profilattico. 
Non bisogna confondere i farmaci adoperati con questa finalità con prodotti(RU486) usati per indurre l’aborto entro la 7° settimana di gravidanza.
I prodotti in vendita in Italia, a base di un ormone progestinico, il levonorgestrel,  sono due: Norlevo (Angelini) e Levonelle (Schering), dei quali vanno assunte due pillole, la prima il più presto possibile e la seconda a distanza di 12 ore. In Italia, a differenza di altre nazioni, è necessaria la prescrizione del medico, circostanza che ha dato luogo a varie forme di ostruzionismo da parte di sanitari, medici e farmacisti, che ritengono erroneamente di poter essere obiettori.
L’efficacia della pillola del giorno dopo è tanto più alta, quanto minore è il tempo trascorso dal rapporto sessuale non protetto,  è massima (superiore al 95%) se assunta entro le 24 ore dal rapporto e diminuisce fino ad annullarsi oltre le 72 ore di intervallo. In caso di insuccesso non sono stati mai segnalati danni al feto, per cui si può decidere liberamente se proseguire o meno la gravidanza. 
Il farmaco agisce nel bloccare l’ovulazione o, se essa è già avvenuta, creando modificazioni nell’endometrio(la mucosa che copre le pareti interne  dell’utero) tali da impedire l’impianto dell’ovulo, eventualmente fecondato.
Agisce pertanto con un meccanismo misto, sia contraccettivo che abortivo.
Qualora invece al momento dell' assunzione del farmaco la gravidanza fosse già impiantata nell' utero, la pillola del giorno dopo non sarebbe più efficace e non riuscirebbe ad  interrompere la gestazione. Tale circostanza potrebbe verificarsi o in caso di assunzione troppo tardiva del farmaco o per un concepimento derivante da un altro rapporto avvenuto in epoca antecedente. 
Tenuto conto che è pressoché impossibile individuare con certezza  quando si verifica l'ovulazione, anche se essa, avviene in genere a metà del ciclo,  nel caso si voglia avere la massima probabilità di evitare una gravidanza, può essere indicato il ricorso alla pillola del giorno dopo un rapporto non protetto avvenuto in qualsiasi momento. 
Non vi sono controindicazioni all’uso del farmaco, purché si ricorra ad esso occasionalmente. Non può essere assolutamente considerato un mezzo contraccettivo. 
I farmaci attualmente utilizzati, eccezionalmente possono comportare effetti collaterali quali nausea, vomito, cefalea, tensione mammaria, perdite ematiche.
La mestruazione successiva può comparire con leggero ritardo ed a volte è leggermente più copiosa. Se comunque si verifica un ritardo significativo (5-7 giorni), tenuto conto della efficacia non assoluta, è consigliabile fare un test di gravidanza.  
Qualora si volesse utilizzare in futuro la pillola contraccettiva, l'uso di questa può essere iniziato con a partire dal primo giorno della mestruazione successiva.  
A nostro parere la migliore condotta per una donna che si trova davanti ad un rapporto imprevisto è quello di decidere di farsi applicare, entro un massimo di 5 giorni dall’episodio, un dispositivo uterino medicato(spirale), il quale oltre a dare una sicurezza contraccettiva quasi totale, superiore in ogni caso al 99%, ha il vantaggio di risolvere drasticamente il problema contraccettivo per un lungo periodo, vincendo la pigrizia della donna, che spesso non consulta il ginecologo per mancanza di tempo o di volontà e che invece, sotto la spinta di una paura più o meno giustificata, provvede in maniera adeguata alla soluzione del problema contraccettivo.
Basta che non esistano controindicazioni, quali possono essere stati infiammatori acuti o mestruazioni molto dolorose.
La spirale inibisce l’annidamento di un ovulo eventualmente fecondato nell’utero anche dopo una settimana dal rapporto pericoloso, perché l’impianto avviene vari giorni dopo la fecondazione.
Per la maggiore efficacia contraccettiva, per il più ampio tempo a disposizione dopo il rapporto e, soprattutto, perché si risolve per alcuni anni il problema contraccettivo, l’introduzione di una spirale rappresenta senza dubbio la decisione più saggia ed opportuna.
Anche se la spirale non sarà ben tollerata dalla donna, evenienza rara, il dispositivo sarà rimosso dopo la mestruazione e si provvederà in quell’occasione a prescrivere un contraccettivo più adatto.


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