venerdì 13 dicembre 2013

L’immortalità dell’amore



“Nulla si crea e nulla si distrugge” è uno dei paradigmi della scienza e anche il nostro corpo dopo la morte, disintegrandosi, ritorna alla terra e restituisce le sostanze della sua materialità. Ma le nostre passioni, la felicità, gli smarrimenti, i desideri, gli affetti, non vogliamo dire la nostra anima, dove finiscono? Se nulla si distrugge se la nostra misera carcassa continua ad esistere trasformandosi, perché ciò che a noi continua a sembrare immateriale dovrebbe scomparire?
Sono pensieri che ci danno l’idea della nostra miseria e della nostra nobiltà: sperduti nell’infinita immensità degli spazi, destinati a vivere un lampo nei confronti dell’eternità, non riusciamo a credere che la nostra coscienza si sia accesa per caso, a contemplare un universo ostile o quanto meno indifferente al nostro destino.
L’amore è una forma di energia che si può misurare? Ha un suo DNA immateriale che viaggia nel tempo e nello spazio, rimanendo nel cosmo anche dopo che i corpi che hanno vissuto la passione si sono disintegrati, come permane perenne la luce di stelle ormai estinte da milioni di anni luce e che noi continuiamo a vedere?
Vi é un posto dove vivono in eterno Paolo e Francesca o Giulietta e Romeo, che non siano le pagine di Dante o di Shakespeare e dove vi potrebbe essere spazio anche per il nostro piccolo, Grande Amore? 
L’amore é bello e buono, ma le altre passioni come l’odio, che ci avvelena l’esistenza diventerebbero anche loro spazzatura celeste ed in futuro ci si troverà davanti ad un altro mare di rifiuti tossici da smaltire, come oggi sul nostro disastrato pianeta?
Tutti noi abbiamo cognizione di cosa sia il bene e di cosa rappresenti il male nella vita di ogni giorno; pochi si pongono il problema se il male si annidi nell’universo dal momento della creazione e sia in eterna lotta col principio contrario.
Mentre un intelligente architetto, che tutte le religioni indicano come Dio, creava le rose, un suo avversario gli poneva accanto le spine; mentre nel cielo svolazzavano nugoli di variopinte farfalle, nello stesso tempo nascevano virus e batteri. A mio parere bene e male sono collegati all’ordine ed al disordine che regnano nell’universo.
Basta lo spostamento di un solo aminoacido, tra le centinaia che compongono una proteina, come la mioglobina, presente in numerose specie animali, per creare una grave malattia, come pure il tanto decantato libero arbitrio, è influenzato da una tale quantità di fattori, dall’equilibrio ormonale e psichico alla casualità degli avvenimenti, da costituire una pura chimera.
Il bene ed il male si fronteggiano ad armi pari e non esistono solo come categorie del pensiero umano, destinate a destreggiarsi tra il caso e la necessità.
Noi viviamo nel mistero: non sappiamo da dove veniamo e dove andiamo, il perché della nostra esistenza; ma la scintilla che si è accesa nel nostro cervello ci permette di confrontarci con l’universo e nessuno può toglierci l’illusione che il grande amore che abbiamo provato possa vivere in eterno, sarà un sogno malizioso, ma nessuno potrà impedire di crederci o quanto meno di sperarci.

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