venerdì 16 marzo 2012

Telefonomania

15/6/2006


Oramai è divenuta un’ossessione, ogni giorno a tutte le ore, con preferenza ai pasti o durante il riposo, favorita dai contratti a forfait, implacabile, arriva la telefonata con proposta di vendita: dall’abbonamento ad un nuovo gestore telefonico, che pratica prezzi imbattibili, alla vendita di biglietti per la recita di beneficenza, dalle multiproprietà al mare ed in montagna, all’olio d’oliva extravergine, garantito sulla verginità, una qualità oramai presente solo nella culinaria. Non mancano naturalmente catene di Sant’Antonio o ceramiche di Vietri, vini di marche e libri di vario genere, impianti di riscaldamento nei mesi estivi e vacanze al Polo per le feste di Natale. 
Migliaia di giovani senza lavoro e senza futuro sono catapultati in questi call center, dove il capitalismo è portato all’esasperazione e dove è facile, maledicendo la civiltà dei consumi, divenire marxisti della prima ora, di quelli per intenderci che non esistono più, nemmeno a Cuba o nella Corea del Nord. 
Sei carico di pacchi della spesa ed al suono del telefono ti precipiti, travolgendo il cane che dorme o il nonno che riposa, oppure attendi con ansia la telefonata del giovanotto al quale hai fatto gli occhi dolci ed all’altro lato della cornetta vi è una signorina dall’accento dialettale, che cerca di venderti un dizionario della lingua italiana in 30 volumi e 300 comode rate mensili. Chi può salvarci da questo incessante martellamento? Chi può cacciare i mercanti dal tempio? Persa ogni speranza nel garante della privacy, non resta che agire personalmente. Un consiglio per una strategia comune. Dopo un breve allenamento possiamo affrontare con notevoli risultati tutti gli interlocutori di sesso maschile con un pernacchio all’Eduardo della durata non inferiore ai 15 secondi, eventualmente ripetuto se necessario. Per le voci femminili, con rara galanteria, cerchiamo di spiazzarle raccontando i nostri guai, cercando una parola di conforto, importante è parlare incessantemente senza sosta, fino a quando sara lei, disperata, a poggiare il telefono e desistere. 
Tartassati di tutta Italia uniamoci e speriamo che il telefono ritorni ad essere strumento di lavoro e di amicizia, per soddisfare i nostri bisogni di svago e di piacevole conversazione, sussurrando frasi di amore ed anche imprecazioni, ma riservate soltanto ai nostri conoscenti.

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