26/12/2006
Sabato scorso ho partecipato in un grande albergo cittadino, alla cerimonia di commiato del console svizzero, che mi onorava della sua amicizia.
Autorità in pompa magna, dai generali delle varie armi agli alti gradi della magistratura, il corpo consolare al completo, signore d’annata ingioiellate e signori elegantemente vestiti. Tutta la Napoli che conta, o almeno che crede di contare.
Un bel discorso ai presenti e quando tutti attendevano la presentazione del nuovo console la doccia fredda, inaspettata. Dopo duecento anni di presenza, la Svizzera, tenuto conto dei rapporti commerciale ridotti a zero tra la nostra città e la confederazione, ritiene opportuno chiudere definitivamente la sede diplomatica. Ed ancora più grave e preoccupante la notizia, circolata tra i presenti, che anche altre importanti nazioni si apprestano ad abbandonare Napoli al suo triste destino di degrado e decadenza.
Sembra poco cosa, viceversa è il segno ineludibile di un declino della nostra amata città, un giorno gloriosa capitale, oggi unicamente indiscussa capitale della spazzatura.
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