6/6/2006
Nella Sala Dorica del Palazzo Reale di Napoli, fino al 30 giugno, è possibile visitare una interessante mostra virtuale su Raffaello, il sommo pittore del Cinquecento, le cui opere molto difficilmente lasciano i musei che gelosamente le custodiscono. Si rende necessario di conseguenza l’aiuto delle moderne tecniche di digitalizzazione dell’immagine, le quali sono in grado di creare delle riproduzioni di qualità così alta da non far rimpiangere l’originale.
Questo genere di rassegna fu inaugurato alcuni anni fa da una esaustiva quanto discussa mostra sulle opere del Caravaggio, che si tenne a Napoli a Castel Sant’Elmo. Molti critici arricciarono il naso, ma la funzione didattica di queste esposizione è fuori discussione e serve ad avvicinare all’Arte, anche se riprodotta, un pubblico di giovani che non è abituato a frequentare i musei. Le luci sono soffuse è grande è l’emozione di potersi confrontare con 35 opere del grande maestro. Sostare a pochi centimetri dalla Trasfigurazione o dalla Velata, operare confronti tra quadri di vari periodi è un raro privilegio e bisogna approfittarne, anche perchè la mostra rimarrà aperta soltanto un mese.
Il dipinto che maggiormente attira l’attenzione dei visitatori è la Fornarina un’opera tra le più famose di tutti i tempi.
Nel 1520, il principe dei pittori, il divino Raffaello, sentendo avvicinarsi la morte, che lo ghermì a soli 37 anni, decide di trasferire il seno della sua musa amante dalla caducità della giovinezza all’immortalità della tela, così che noi, miracolo dell’Arte e dell’Amore, a distanza di secoli possiamo ancora ammirarlo, anche ora che è divenuto polvere e potranno goderne per sempre altri occhi ed altre menti, fino a quando tra gli uomini sarà vivo il gusto del bello.
Non resta che visitare la mostra e, particolare che non guasta, l’ingresso è gratuito.
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