11/9/2006
Ischia durante l’estate raggiunge i 500.000 abitanti e lungo le sue coste si muovono migliaia di natanti, dal gozzo dell’impiegato o del piccolo commerciante alle lussuose imbarcazioni da nababbo, lunghe decine di metri e cariche di donne tenebrose ed affascinanti. E, nonostante la grande confusione e l’inevitabile aumento dell’inquinamento, ci sarebbe da rallegrarsi, segno che l’economia, principalmente quella sommersa, non va così male come vogliono convincerci i nostri amati governanti ideatori della prossima severa finanziaria.
I guai cominciano quando questi mezzi, che bruciano fiumi di carburante, devono fare il pieno. Infatti in tutta l’isola, dotata, tra i vari comuni, di quasi dieci porti, alcuni in grado di ospitare 7- 800 barche, esiste una sola pompa marina per il rifornimento. Una situazione paradossale alla quale porre al più presto rimedio. Una stazione di servizio a Lacco Ameno si era a tal uopo trasferita dalla piazza principale, dove intralciava la circolazione, sul bordo del mare, per servire automobilisti ed imbarcazioni, ma, inspiegabilmente non ha ottenuto l’autorizzazione a servire i natanti.
Una follia che puzza, più che di inefficienza, di camorra.
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