5/6/2008
Facendo ordine nella mia fototeca ho scovato alcuni scatoloni con circa 1000 foto, da me scattate nel mio studio in trenta anni di attività professionale o reperite da libri e riviste riguardanti la patologia del seno. Dovevano illustrare un atlante di semeiotica mammaria il cui progetto non vide più luce per dissapori con l’editore.
Sfogliandole ne ho scelte alcune, che possono documentare alcune bizzarrie della natura come le mammelle soprannumerarie o ectopiche, cioè collocate in sedi insolite e nonostante l’anomalia perfettamente funzionanti, come nel caso della madre di due gemelli (fig. 6) che allattava entrambi simultaneamente, uno al seno e l’altro alla coscia…
Nei mammiferi è normale avere più coppie di mammelle, perché i parti sono multipli e bisogna venire incontro alle esigenze nutritive di numerosi cuccioli, nella donna, viceversa vi è una sola coppia di mammelle, anche se lungo la linea del latte (fig. 1), si presentano a volte delle eccezioni. Infatti si possono osservare più mammelle, di cui alcune rudimentali o anche accenni di capezzoli (fig. 2 – 3).
Altre volte l’abbozzo va a collocarsi in posti originali, in vicinanza dei genitali (fig. 4) o sul bordo delle cosce (fig. 6).
Le coppie di mammelle raramente sono di sovrapposte e di volume notevole (fig. 5) e rammentano le austere figure matronali delle Mater matute, antiche divinità della fertilità in mostra al museo campano di Capua.
Un’altra patologia abbastanza frequente è il gigantismo mammario, esasperato dallo stato puerperale, come nella giovane mamma (fig. 7) che provvedeva ad allattare tutti i neonati della sua tribù.
La mammella maschile è rudimentale, ma vi sono patologie primarie e secondarie come la ginecomastia (fig. 8), che ne aumentano il volume, senza dimenticare che un cancro mammario su cento colpisce l’uomo con una prognosi spesso infausta, perché mancando un tessuto intermedio metastatizza precocemente.
Concludiamo con alcune foto illustranti patologie molto comuni come la ptosi (discesa) mammaria unilaterale (fig. 9), l’ematoma post traumatico (fig.10) e l’asimmetria (fig. 11), a dimostrazione che il seno perfetto, oltre ad essere il sogno di tutte le donne è più un’astrazione che una realtà.
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