lunedì 19 marzo 2012

Bentornata Piedigrotta

4/9/2007



Finalmente, dopo decenni di oblio, torna la Piedigrotta e soprattutto tornano i carri, resi mitici dalle feste organizzate durante il regno di Achille Lauro dal mitico assessore Limoncelli, che seppe far ritornare all'antico splendore la celebre ricorrenza, organizzando memorabili manifestazioni che duravano fino a quindici giorni.
Durante il passaggio dei mastodontici carri allegorici era permesso un po' di tutto: urlare, sbracciarsi, calare coppoloni in testa a tipi soggetti, esercitare vigorosamente la mano morta su sederi di tutte le età, pur senza trascurare eventuali seni generosamente esposti, dimenticando così le angustie quotidiane. L'antico spirito greco della manifestazione, nata tra venerazioni priapiche e sfrenate danze liberatorie, sembrava rivivere nel popolo festoso, esaltando lo spirito trasgressivo e godereccio dei napoletani.
Sembrano tempi distanti anni luce, invece è cronaca degli anni Cinquanta, i giovani non conoscono la Piedigrotta, ma il suo spirito è immortale e può divampare di nuovo per la gioia dei napoletani e per il nostro boccheggiante turismo. Ai tempi del vituperato Comandante il calendario delle manifestazioni, ad uso dei forestieri, ma progettato per i gusti degli indigeni, andava da aprile ad ottobre, costringendo pure i rinomati miracoli di San Gennaro a rientrare nei festeggiamenti e riesumando inoltre antiche tradizioni da quella del Monacone a quella della Madonna del Carmine.

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