15/11/2007
I più belli e preziosi gioielli della Terra
Finalmente la Deputazione del Tesoro di San Gennaro ha capito che l’immenso patrimonio costituito dai gioielli che in sette secoli sono stati donati al Santo dai potenti della Terra: regine, papi, conquistatori non può rimanere nei caveau del Banco di Napoli e deve girare per il mondo a portare alto il nome della città. Un tesoro al cospetto del quale i gioielli della regina di Inghilterra rabbrividiscono deve essere conosciuto ed apprezzato in tutti i continenti.
Dopo la mostra di Napoli, che durerà fino alla fine di gennaio, i pezzi più pregiati partiranno per l’America e per l’Australia, per ammirarli vi è perciò di tempo solo due mesi, ma vale la pena di affrontare un viaggio perchè la Collana di San Gennaro, la Mitra d’Argento, il Manto del santo e le spalliere di argento dorato con rubini, smeraldi, brillanti, pietre preziose e smalti ed altri capolavori dell’arte orafa napoletana, sono uno spettacolo indimenticabile. La mostra, che sarà tutelata con un imponente impianto di sicurezza, ha attraversato intatto senza mai un furto guerre e rivoluzioni ed anche grandi ladri come Napoleone lo hanno incrementato senza osare di asportarlo.
L’inaugurazione avvenuta oggi si è svolta come da copione. In testa le autorità con Bassolino al braccio della sorridente Iervolino, a seguire un corteo di nobili più o meno decaduti, signore d’annata e per la gioia degli occhi anche qualche fanciulla avvenente e profumata. A fare gli onori di casa lungo la scalinata, in mancanza di corazzieri, sono stati adoperati i pochi vigili urbani alti più di un metro e ottanta, bardati per l’occasione in grande uniforme.
Giunti faticosamente al secondo piano lo spettacolo è straordinario con i pezzi, nel buio più assoluto, che troneggiano in vetrine con cristalli superblindati.
La palma viene divisa equamente tra la collana di San Gennaro, costituita da una tempesta di oro, argento e pietre preziose, un prodigioso collage di doni nel corso dei secoli, da Carlo di Borbone a Maria Carolina d’Austria, da Giuseppe Bonaparte a Maria Cristina di Savoia e la luccicante mitra alta mezzo metro e costellata di innumerevoli rubini, smeraldi e brillanti dal valore inestimabile e dalla luce abbagliante, che non permette di ammirarla senza desiderarla.
Non mancano calici ed ostensori come quello donato nel 1761 da Ferdinando di Borbone, un pezzo unico non solo per la caratura dell’oro e per la profusione di pietre colorate, ma anche per l’eleganza della forma e per la perfezione esecutiva.
Le signore escono estasiate dalla mostra e non solo loro, col proposito di ritornarvi e di spandere la buona novella tra amici e conoscenti.
Un grazie dunque alla Deputazione, unica proprietaria del tesoro, di aver deciso per questa mostra itinerante, un atto di rispetto per il Santo e di amore per la nostra città, che merita di essere conosciuta nel mondo come antica e gloriosa capitale di fede e di arte
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