3/8/2009
La paura di un mondo senza futuro
La civiltà occidentale soffre di un tasso di infertilità ogni anno più alto, mentre sono sempre di più coloro che decidono di non avere figli per sfiducia nel futuro, per difficoltà economiche, ma principalmente per egoismo. Una visione del mondo basata sull’individualismo, che non tiene conto di un progetto insito nel nostro Dna, quello di moltiplicarci e di vivere in funzione della nostra discendenza, un amore sviscerato verso i nostri cromosomi, nei riguardi di individui lontani nel tempo e nello spazio, che non conosceremo personalmente e che danno un significato alla nostra esistenza.
Le persone che non percepiscono in pieno il senso di questa missione tendono a vivere alla giornata, sfruttando al massimo ogni risorsa attuale, senza fare progetti per un futuro che travalichi la loro aspettativa di vita.
Da questa sempre più diffusa condotta deriva la crisi spirituale, che attanaglia le grandi religioni, infatti sia l’ebraismo che il cristianesimo sono basati sulla promessa di redenzione, su un percorso comune, il quale dalla Genesi ci conduce verso un culmine glorioso.
Anche il mondo dei laici si basa sull’impegno di intere generazioni che si sono sacrificate per assicurare un futuro migliore ai propri discendenti, tanti personaggi straordinari hanno affrontato sfide titaniche perché pensavano ai loro eredi. Tutti i leader, i grandi scrittori, gli artisti più ambiziosi hanno inseguito la fama, il desiderio irrefrenabile che il loro nome e le loro imprese fossero ricordati nel tempo.
Senza l’amore verso i posteri non vi sono né progetti esaltanti, né vertiginose ambizioni. Tutto, dalla politica alla stessa giustizia, scade a livello effimero, alla caducità di un presente senza futuro.
Non si costruirebbero più edifici destinati a durare nel tempo, non si penserebbe a nuove attività imprenditoriali, non si avrebbe nessun ritegno a sfruttare avidamente ogni risorsa ambientale. Tutti i rapporti sociali basati sull’osservanza di regole durevoli e da tutti riconosciute si sgretolerebbero e nel giro di poco tempo la nostra civiltà entrerebbe in coma irreversibile. Una società che non vuole avere figli non ha più uno scopo e non vi è alcun motivo che continui ad esistere.
Avremo ancora un motivo per sopravvivere fino a quando l’ombra di questi miliardi di esseri umani destinati a vivere nei prossimi secoli agirà come una forza invisibile quanto irresistibile su di noi, dando un senso alla nostra esistenza ed alla nostra laboriosità.
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