martedì 22 novembre 2011

MONNEZZA

correva l’anno 2006 quando decisi di raccogliere in un volume: Viaggio nella spazzatura campana le mie riflessioni sul tema dei rifiuti, che avevano già trovato eco in un capitolo di Gomorra dedicato all’argomento. Il libro da tempo esaurito (ma consultabile sul web) ebbe un discreto successo e tradotto in inglese suscitò l’interesse di alcune importanti aziende del settore, che avevano messo a punto un sistema al plasma sperimentato attraverso le ricerche spaziali della NASA. Esse mi contattarono perché volevano offrire le loro scoperte agli amministratori regionali ed una di esse era disposta ad investire 200 milioni di dollari in cambio dello sfruttamento della spazzatura napoletana per alcuni anni.

Mi attivai tramite le mie conoscenze politiche per far pervenire l’offerta nelle sedi competenti e volete sapere come andò a finire? Bene, lo vorrei sapere anche io, visto che non ricevetti mai risposta, perché la parola gratuitamente spaventò coloro che sono abituati a lucrare tangenti su ogni appalto. Sono passati cinque anni e nulla è cambiato se non in peggio: i sacchetti rimangono in strada e chi protesta per il diritto alla salute propria e dei propri familiari è ancora una volta un “brigante” da manganellare.

La gente è stanca di essere  privata di tutto anche dell’aria che respira. Non vuole essere sommersa da cumuli di spazzatura ed ammalarsi di cancro. Eppure a ragioni legittime si risponde con i reparti della polizia in stato di assedio e i diritti più elementari come la dignità umana sono ridotti a un cumulo di monnezza da buttare nelle discariche. Ma dove si trovano queste discariche? Vicino a centri abitati e quando non c’è più spazio, qualcuno pensa di utilizzare il parco naturale del Vesuvio, un’oasi di straordinaria bellezza, come  un immondezzaio a cielo aperto. Le discariche per la gente del sud sono diventate delle camere a gas. Le stesse che i tedeschi usavano per mandare a morire milioni d’ebrei. Eppure la UE aveva già ammonito l’Italia per questo problema dilagante e ora giustamente nega i finanziamenti già stanziati, se il governo non risolverà la questione, anzi minaccia gravi sanzioni Siamo diventati i Pulcinella del mondo grazie a come siamo stati e siamo governati. La nostra nazione si sta sbriciolando:erosione delle coste, inquinamento ambientale, abusivismo edilizio e invece di correre ai ripari ascoltando le proteste legittime della gente, si pensa di risolvere le questioni a colpi di manganello.

http://www.guidecampania.com/dellaragione/articolo23/articolo.htm

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