sabato 9 novembre 2013

L’EREDE DEL COMANDANTE

Gialugi Aponte

Gialugi Aponte, nato a Sant’Agnello nel 1940 è uno dei più grandi armatori del mondo, fondatore e proprietario della  Mediterranean Shipping Company S.A. (MSC). Fondò la sua compagnia nel 1969 con il nome di «Aponte Shipping Company» quando comprò la sua prima nave. L’armatore sorrentino iniziò così a commerciare con l’Africa diversi tipi di merci. Oggi la MSC possiede oltre 400 portacontainer ed è la seconda compagnia merci più grande del mondo dopo la danese Maersk-SeaLand. Nel 1987 a seguito dell’acquisizione della società croceristica Starlauro, viene creata una linea di crociere sussidiaria la MSC Crociere. Nel 1995 l’imprenditore acquisisce anche la compagnia marittima Snav, società costituita da aliscafi e traghetti impegnata nei collegamenti con le principali isole italiane. Nel 2008 Forbes gli ha attribuito un patrimonio di 2,8 miliardi di dollari rendendolo il 412esimo uomo più ricco del mondo. Nel 2009 diventa uno degli azionisti della CAI-Compagnia Aerea Italiana in seguito alla privatizzazione voluta dal Governo italiano. Nell’ottobre 2010 acquisisce il 50% delle azioni della compagnia navale Grandi Navi Veloci alla quale conferisce 3 navi e la linea Napoli Palermo già di SNAV,compagnia del gruppo MSC. Nel novembre 2011 acquista il 51% di Bluvacanze e Cisalpina Tour.
Nel 2009 riceve al teatro San Carlo, insieme a Fabio Cannavaro, ed altri “napoletani eccellenti nel mondo” il relativo premio dell’Unione industriali di Napoli.
Nel 2013 è stato nominato Cavaliere del Lavoro. Un decreto «atteso» dal patron del colosso dei trasporti marittimi Msc nativo di Sant’Agnello che ha conquistato il riconoscimento assieme ad altre 24 personalità dell’industria italiana fra cui Pietro Salini, ad dell’omonimo gruppo di costruzioni italiane, Aldo Bonomi, presidente delle Rubinetterie Bresciane e vice presidente di Confindustria e Gaetano Micciché, direttore generale di Intesa Sanpaolo.
Gianluigi Aponte, armatore sorrentino patron del gruppo ginevrino Msc, balza in testa nella classifica mondiale degli ordinativi di mega-navi portacontainer, superando la danese Maersk Line. Nelle ultime settimane il numero due globale nel trasporto marittimo di contenitori ha infatti superato il leader nord-europeo, dando una scossa all’orderbook.
Il comandante invisibile è chiamato il vanto della Costiera sorrentina per la per la sorprendente strategia che lo ha portato a costruire, da Ginevra, la seconda flotta al mondo nel settore dei containers e a dare una strepitosa scalata nel campo crocieristico.
La prima nave, “Patricia”, nel 1970 dette inizio al successo della Mediterranean Shipping Company. La flotta da crociera con nove unità moderne alle quali se ne aggiungeranno altre tre fra le navi più grandi mai realizzate per un armatore europeo.
Sofia Loren madrina della “MSC Orchestra” varata a Napoli nel 2007. Ai vertici mondiali nell'industria dello shipping, c’è un armatore sorrentino trapiantato a Ginevra.
È molto legato alla terra natale e le sue navi, quando solcano le acque della Costiera, salutano con lunghi fischi di sirena. La sua flotta è la MSC, Mediterranean Shipping Company, ha la sede principale in Svizzera, ma tutti sono bene informati sulle origini dell’armatore: Gianluigi Aponte è nato nel 1940 a Sant’Agnello, oggi comune autonomo, ma all’epoca una delle quattro cittadine costiere (con Meta, Piano e Sorrento) riunite dal regime fascista in una sola municipalità, la «Grande Sorrento». Terra delle Sirene è uno degli appellativi della Costiera per le sue bellezze e per le sue fortune turistiche. Ma la storia della popolazione locale testimonia che questa è, prima di tutto, una terra di uomini di mare, di naviganti e di armatori. Aponte ha coltivato sin dalla gioventù un sogno legato a questa tradizione: seguire le orme dei suoi antenati, naviganti e piccoli armatori, ed emulare il mitico Comandante Achille Lauro, l’armatore di Piano di Sorrento, scomparso nel 1982.
Aponte ha fatto di più. È andato oltre il sogno della giovinezza perché, oggi, il colosso MSC è secondo al mondo nel settore container con 357 navi e dal 1990 ha realizzato l’ascesa ai massimi livelli anche nel comparto delle crociere sulla scia della Flotta Lauro.
Self made man, detto senza enfasi. La storia di Aponte presenta i classici tratti del romanzo di un uomo di mare che, in maniera avventurosa, raggiunge il grande successo seguendo la sua vocazione. Il padre, Aniello, subito dopo la colonizzazione della Somalia, raggiunse gli zii che già si erano trasferiti per floridi traffici commerciali e la gestione di strutture alberghiere. La guerra lo bloccò in Somalia e, colpito da malaria, morì nel 1945. La perdita del padre, a cinque anni, segnò la vita di Gianluigi Aponte. Dovette imparare presto a contare soltanto su se stesso. Gli rimase la madre, piemontese, ma il suo grande punto di riferimento fu lo zio Giovanni, che gli trasferì la passione infinita per il mare.
Conseguito il diploma di capitano di lungo corso al Nautico Bixio di Piano, ad appena 18 anni, già socio della Navigazione Libera del Golfo, Gianluigi Aponte iniziò la carriera di ufficiale sulla linea Napoli-Capri. Il suo destino di uomo di mare, tuttavia, registrò una brusca virata quando in uno dei suoi viaggi s’innamorò di Raffaella, una ragazza svizzera. Un amore intenso al punto da sposarla, lasciare la Costiera e la carriera del navigante, accettando di trasferirsi a Ginevra, dove il suocero, banchiere, lo fece assumere come impiegato in banca. Raffaella resta tuttora la donna della sua vita.
Ancora oggi molti si chiedono come mai Gianluigi Aponte, nato e cresciuto a Piano di Sorrento (NA), fondatore e proprietario della MSC – Mediterranean Shipping Company S.A., abbia acquisito la cittadinanza svizzera ed incentrato la sua vita e quella dei suoi cari oltre le Alpi, anteponendo al fascino del mare di Napoli e al calore della terra partenopea il freddo e glaciale spettacolo del lago Lemano.
Un motivo c’è. “E’ stato Achille Lauro il mio mito di gioventù, la sua flotta poteva salvarsi…”. Così l’armatore sorrentino spiega il suo allontanamento da Napoli, una città che, secondo lui, inghiottisce i suoi stessi figli, ritenendo invece Ginevra una città cosmopolita ma che al tempo stesso riesce a garantire la privacy degli abitanti, permettendo di vivere nell’agiatezza e nella serenità. 
Classe 1940, Gianluigi Aponte è un uomo taciturno, cortese nei modi,  non ama il gossip, nonostante il suo ruolo lo spingesse a vivere momenti di celebrità come quando, nel giugno 2006, a fianco di Sofia Loren, presenta MSC Musica, uscita dai Chantiers de l’Atlantique di Saint Nazaire in Francia: un vero gioiello di nave lungo circa trecento metri.
Sono però sprazzi di vita che rimangono custoditi negli annali, perché poi la sua vita ed il suo lavoro procedono nella massima riservatezza.
Basti pensare che la sede delle MSC è situata in un elegante palazzetto posto in una strategica sinuosità del Rodano, circondato dalla fitta natura, dove offre lavoro a più di 350 dipendenti, molti dei quali (più di un terzo) provengono dalla penisola sorrentina: Piano, Sant’Agnello, Meta, Sorrento.
Anche oltre le Alpi Svizzere, quindi, la MSC conserva, attraverso il suo fondatore ed i suoi dipendenti, il calore della terra madre, Napoli.
Tutto ha inizio nel lontano 1969 quando Gianluigi Aponte compra la sua prima nave e fonda la società di trasporto marittimo “Aponte Shipping Company”, cominciando a commercializzare con la Somalia. 
Da quel momento il suo iter imprenditoriale è un crescendo continuum: nel 1987 acquista la napoletana Starlauro invadendo così il neo settore crocieristico oltre quello portacontainer; ancora, acquista navi da altre compagnie, ne commissiona di nuove creando “gioielli galleggianti in perfetto italian style”, coniando lo slogan “Siamo una vera azienda italiana, con un vero stile italiano”.
Oggi le navi di Aponte trasportano più di tre milioni di container raggiungendo 215 porti di tutti i continenti: “Le terre emerse coprono  un terzo del pianeta, noi copriamo il resto”. Questo il messaggio pubblicitario che rappresenta la MSC in 350 punti del globo.
In poco più di trent’anni il capitano sorrentino è diventato uno degli armatori più importanti del pianeta dopo l’olandese Maersk SeaLand, quest’ultima con una storia di ben 150 anni.
Il suo obiettivo? Diventare il primo. La sua bussola per ora segna Maersk SeaLand.
Per capire la personalità di Aponte, uomo riservato e di poche parole, va evidenziato il suo sdegno verso gli strumenti finanziari di ultima generazione. Come i private equity, sempre più attratti dal mondo dello shipping. Aponte è un imprenditore controcorrente, deciso nel rigettare le maxicontrattazioni, oggi di moda nelle alte sfere amatoriali. No alle fusioni. Parole dello stesso Aponte: «MSC continuerà a correre da sola. Noi siamo fieri di essere diversi dagli altri». La sua compagnia, oggi, vanta nel segmento cruise nove navi moderne:
“MSC Musica”, “MSC Sinfonia”, “MSC Opera”, “MSC Armonia”, “MSC Lirica”, “MSC Melody”, “MSC Rhapsody”, “MSC Orchestra”, “MSC Poesia”. La “MSC Orchestra” varata il 14 maggio 2007 a Napoli, madrina Sophia Loren: La famosa attrice fu scelta per esaltare le origini sorrentine e napoletane di Aponte. Gli itinerari proposti sono in Mediterraneo, Nord Europa, Oceano Atlantico, Caraibi, Sud America, Oceano Indiano e Sud Africa.
Così come intenso è rimasto il legame dell’armatore con la terra natale, anche se rare sono le visite in Costiera. Negli ultimi tre anni è stato lo sponsor principale del Sorrento Calcio. È pure presidente della Fondazione Sorrento, ente con capitale pubblico e privato fondato per gestire grandi eventi ospitati dalla città. Le sue navi per passeggeri, quando partono da Napoli e sfiorano la penisola sorrentina, salutano con fischi di sirena la sua terra d’origine rammentando il ricordo del loro armatore e suscitando sentimenti d’orgoglio. Aponte tiene fede all’appellativo “The stealth fighter”, il comandante invisibile, anche in questo modo. Vive a Ginevra, ma fa sentire sua presenza sulla Costiera sorrentina.
Quei fischi di sirena, insieme con gli uffici locali della MSC collocati in eleganti palazzi d’epoca, ristrutturati con gusto, rinnovano ogni giorno il legame infinito dell’armatore trapiantato a Ginevra con la Costiera. Si può dire che, attraverso il consolidato successo di Aponte e della MSC, continua la storia secolare di questa terra di uomini di mare, di naviganti e di armatori.
Un incontro indiretto col personaggio lo ebbi quando venni avvicinato da un capitano in pensione di Sorrento, il quale mi propose di cambiare l’impostazione di un capitolo del mio libro Achille Lauro Superstar, quando racconto la fine ingloriosa dell’ammiraglia della flotta, in cambio 5000 copie in inglese da distribuire tra i passeggeri naturalmente rifiutai, come avevo rifiutato alla richiesta della Mondadori di variare la prefazione, per cui il libro fu pubblicato da Guida Editore.


MSC Daniela



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