martedì 19 novembre 2013

Pino canta Napoli

Pino Daniele


Pino Daniele nasce a Napoli nel 1955 e dopo il diploma di ragioniere esordisce nel gruppo "Batracomiomachia" nel 1975, mentre nel 1976 entra come bassista nella band “Napoli Centrale”, dove conosce James Senese.
Terra mia, l'album d'esordio del 1977 dove vengono tra l'altro recuperati i brani del precedente singolo, denota il profondo legame del cantautore con la tradizione partenopea e mediterranea sia per le musiche che per i testi, i quali ricordano, talvolta, canti e usanze popolari tipicamente napoletane. Tra i brani dell'album di maggiore successo sono sicuramente Terra mia, ma soprattutto 'Na tazzulella 'e cafè, molto gettonata da Renzo Arbore nel suo programma Alto gradimento e Napule è che nel tempo sarà un vero manifesto per l'autore (che l'aveva scritta a soli 18 anni) e per l'intera città.
James Senese contribuirà in modo rilevante alla realizzazione dei successivi tre album: Pino Daniele (1979), Nero a metà (1980), Vai mò (1981). Fu influenzato dalla musica rock, dal jazz di Louis Armstrong, da George Benson e soprattutto dal blues, realizzando una sintesi fra elementi musicali e linguistici diversissimi, con vena personale e sempre controllata sul piano compositivo.
Nel 1981 l'artista tiene un grande concerto in Piazza del Plebiscito a Napoli, radunando duecentomila persone, accompagnato da una formazione tutta partenopea, tra collaboratori vecchi e nuovi (Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito, James Senese), che lo stesso anno partecipa all'album Vai mò (altra pietra miliare della carriera di Daniele). In questo contesto si va definendo il cosiddetto "Neapolitan Power" (letteralmente: energia napoletana), all'insegna dell'innovazione artistica in seno alla tradizione campana, con richiami preponderanti a rock, blues, funky e jazz.
La sua passione per i più svariati generi musicali (si passa da Elvis Presley a Roberto Murolo) gli dà l'opportunità di far nascere un nuovo stile musicale da lui stesso denominato "tarumbo`", a indicare la mescolanza di tarantella e blues, assunti come emblema delle rispettive culture di appartenenza.
Nel 1982 cominciano le prime grandi collaborazioni con musicisti di fama internazionale. L'album di quell'anno, Bella 'mbriana, è forte dei contributi di Alphonso Johnson al basso e soprattutto Wayne Shorter al sax soprano (entrambi provengono dallo storico gruppo Weather Report).
Il 1987 è l'anno di Bonne soirée, un album di rottura apprezzato da musicisti e addetti ai lavori per le sue sonorità dal respiro internazionale. Pino Daniele ancora una volta si avvale di musicisti di altissima levatura: Pino Palladino al basso, Bruno Illiano alle tastiere (l'unico musicista italiano dell'album, con cui registrerà rigorosamente dal vivo senza l'ausilio dell'elaboratore), Jerry Marotta alla batteria (allora musicista di Peter Gabriel), Mel Collins al sax e Mino Cinelu (Weather Report) alle percussioni.
Nel 1989 gira l'Europa con i concerti di "Night of the guitar" (Notte della chitarra), insieme a Randy California, Pete Haycock, Steve Hunter, Robby Krieger, Andy Powell, Ted Turner, Leslie West, Phil Manzanera, Jan Akkerman.
Brani caratterizzati da un forte impegno sociale e politico che dal 1995 abbracciano anche un pubblico più vasto (album Non calpestare i fiori nel deserto, oltre 1.200.000 copie vendute) grazie alla sua continua ricerca artistica che per istinto naturale si affaccia anche a un mercato più commerciale, attraverso un percorso sempre legato alle sue radici ma riproponendo in ogni album un'evoluzione artistica continua e originale.
È uno dei musicisti italiani più conosciuti nel mondo; nel 1980 ha fatto da apri pista al concerto milanese di Bob Marley, ha suonato a Cuba e all'Olympia di Parigi, con artisti dal calibro di Ralph Towner, Yellow Jackets, Mike Mainieri, Danilo Rea, Mel Collins. Nel 1995 ha suonato, durante il tour estivo, con Pat Metheny, nonché con gli Almamegretta, Jovanotti, Eros Ramazzotti e Chick Corea, mentre nel 1990 era stato ospite di Claudio Baglioni nell'album Oltre.
Dal 1990 al 1993, per ragioni di salute, riduce sensibilmente il numero dei suoi concerti, ma dal 1994 ritornerà a esibirsi regolarmente dal vivo.
Nell'ottobre 2005 si ripresenta con il singolo It's now or never (celebre cover inglese di 'O sole mio, a suo tempo lanciata da Elvis Presley), a introdurre l'album Iguana cafè che lo stesso autore aveva annunciato diversi mesi prima come secondo capitolo del progetto del 2004. Al disco partecipano due percussionisti non nuovi a collaborazioni con Daniele, Naná Vasconcelos (già presente sull'album Musicante) e Karl Potter. Il 14 maggio, in occasione della data napoletana dell'Iguana Cafè Tour, dopo 25 anni si ritrovano sullo stesso palco per la prima volta Pino Daniele, James Senese e Tony Esposito.
In tutti i concerti a seguire, la formazione sarà Pino Daniele - Alfredo Paixão - Mariano Barba - Gianluca Podio - Tony Esposito, la stessa con cui verrà realizzato il successivo lavoro, Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui assieme al Lounge Art Ensemble, Giorgia e Fabio Massimo Colasanti. Il 26 gennaio 2007, il singolo Back Home segna il ritorno di Pino Daniele a un suono più duro come a un tono più "aggressivo", unitamente alla continua ricerca in bilico tra melodia, suoni cubani e caraibici ed elementi di blues e di jazz.
Il 9 gennaio 2008 si riunisce ai vecchi amici De Piscopo, Senese, Esposito, Amoruso e Zurzolo, in nome di una sorta di rifondazione, a distanza di anni, del "Neapolitan Power". Con tale formazione realizza un triplo CD con quarantacinque brani, tra vecchi successi riarrangiati, versioni originali e alcuni inediti. Il lavoro si intitolerà, simbolicamente, Ricomincio da 30, a significare trent'anni ininterrotti di carriera musicale, ma anche un omaggio all'amico Massimo Troisi (che nel 1981 aveva debuttato come cineasta con il film Ricomincio da tre, per cui Daniele aveva composto le musiche). Con i musicisti citati si ricompone perciò la formazione che aveva suonato ventisette anni prima nell'album Vai mò, e all'insegna delle giuste celebrazioni il gruppo parte per una nuova fortunata tournée. L'8 luglio 2008 Daniele torna ad esibirsi nella "sua" Piazza del Plebiscito per un trionfale concerto, cui partecipano numerosi ospiti (tra gli altri Giorgia, Chiara Civello, Irene Grandi, Avion Travel, Nino D'Angelo, Gigi D'Alessio). L'evento è trasmesso in diretta televisiva, e verrà pubblicato su DVD il 22 Gennaio 2013.
Partecipa a un duetto con Gigi D'Alessio, in una canzone intitolata Addò sò nat'ajere, incisa in Questo sono io, album dello stesso D'Alessio. Quando questi è chiamato a salire sul palco, nella serata in piazza dell'8 luglio, viene sonoramente fischiato dal pubblico, evidentemente deluso dalla sua presenza, vista anche la rivalità che da tempo correva tra lui e Pino Daniele.
Il 24 giugno 2011 si è esibito in concerto con Eric Clapton nello stadio di Cava de' Tirreni davanti a una platea di 16.000 spettatori. Durante il concerto, Pino Daniele ha cantato in italiano una strofa di Wonderful Tonight di Clapton.
Tre giorni di concerto a Napoli il 28, 29, e 30 dicembre per “Napul'è - Tutta n’ata storia” con il meglio della musica partenopea dagli anni 70 ad oggi. 
«A quei tempi si poteva vivere senza Sanremo. Oggi tutto è cambiato, e il messaggio sociale è scomparso. È stato Carosone, che ho conosciuto cominciare e sono sicuro che se fosse vivo sarebbe qui con noi. Vent’anni di Berlusconi ci hanno spinto verso una vita che non è reale, ma un palinsesto continuo. Collaboro molto con altri artisti italiani. Ma non è sempre facile: troppa competizione, troppo provinciali».
In una intervista Daniele ha spiegato la sua grande idea: «Tutti sul palco con me a difendere la musica napoletana dagli anni Settanta ad oggi». Da Lino Vairetti (Osanna) a Lina Sastri, da Eugenio Bennato a Jenny Sorrenti, da Rino Zurzolo, alla Nuova Compagnia di Canto Popolare, da Joe Amoruso, A Tullio De Piscopo e Teresa De Sio.
 L’idea è perfetta: mettere insieme, in tre serate dal vivo, la storia della musica napoletana moderna, quella che dall'alba degli anni Settanta in poi è stata uno degli assi portanti della musica italiana; rock, pop, folk e canzone. Solo un musicista poteva immaginare una simile operazione e solo un musicista era davvero in grado di portarla a termine: Pino Daniele. E così il 28,29 e 30 dicembre, Pino dedicherà tre serate, intitolate Napul'è- Tutta n 'ata storia, a quella che lui stesso definisce la scena "progressive" napoletana. Accanto a lui ci sarà la sua band storica, composta da James Senese, Rino Zurzolo, Joe Amoruso, Tony Esposito e Tullio De Piscopo. Ma, e questo crea la straordinarietà dell'evento, ci saranno anche Enzo Granianiello, Eugenio Bennato, Alan Sorrenti, Teresa De Sio, gli Osanna, l Napoli Centrale e la Nuova Compagnia di Canto Popolare. E per far sì che questo ponte ideale con il passato possa arrivare fino al presente, ci saranno anche gli Almamegretta e Clementino. 
Daniele, un progetto ambizioso e importante ...«L'idea era proporre una sorta di cronistoria della musica napoletana degli anni Settanta, dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare al lavoro solista di Tony Esposito, dalla musica dei San Just con Jenny Sorrenti a quella di Teresa De Sio e Eugenio Bennato ... ». 
«Ho esteso l'invito ad altri protagonisti di quel movimento musicale, culturale politico, partito da Napoli negli anni Settanta. I giornali lo chiamarono neapolitan power, e la definizione funzionò, ma scimmiottare il black power non ci permise di avere davvero potere, siamo rimasti sempre alla periferia dell'impero, nonostante la creatività, gli exploit, il successo. lo ruberei una definizione cara alla scena inglese, quella l progressive, di musica. che sa unire tradizioni e modernità, suoni colti e popolari, rock e folk, canzoni di ieri e canzone del futuro.
Primo incontro per Pino Daniele con la Nuova Compagnia di Canto Popolare, gruppo nato nel 1967 e portato al successo dalla collaborazione con Roberto De Simone, culminata nel 1976 con l'allestimento de”La gatta cenerentola”. 
Nel 1983 Pino Daniele scrisse , «Assaje», che Lina Sastri incise per l’allora etichetta del Nero a metà, la Bagaria, per la colonna sonora del film “Mi mancia Picone” di Nanni Loy. Sul retro del 45 giri che conteneva il pezzo, pubblicato nell'84, lo strumentale “Sonata d'amore”.
Teresa De Sio, ultima new entry del concertone di Pino Daniele, è stata con Eugenio Ben nato in Musica nova e negli anni Ottanta ha conquistato la hit parade, prima Cantautrice italiana da classifica.
Cosa rendeva Napoli così musicalmente ricca in quel momento? 
«Molte altre città erano musicalmente ricche in quel momento, pensate a quello che accadeva a Milano con gli Area e la Pfm, a Roma con il Banco o il Canzoniere del Lazio, ma anche a Bologna, Torino, Genova. C'era una disco grafia che sosteneva questo movimento, c'erano talent scout, la radio dava spazio a cose nuove e diverse, c'erano Arboree Renato Marengo. E non c'erano solo quelli che suonavano ma tanti ragazzi che diventavano operatori culturali. Si poteva vivere senza Sanremo e fare cose belle e interessanti. Oggi tutto è cambiato, dalla fine degli anni Ottanta soprattutto, e il messaggio sociale che quella musica portava con sé è scomparso». 
Questi concerti sono un modo, dunque, per tenere . o un patrimonio musicale ancora attuale? 
«Quello della canzone e della musica napoletana dal dopoguerra è ancora un patrimonio enorme, È stato Carosone a iniziare e sono sicuro che se fosse vivo, dato che l'ho conosciuto e so che credeva in questo, sarebbe stato con noi. Come ci sarebbe stato Murolo. E gli artisti che saranno sul palco sono quelli che hanno creduto nel passaggio di testimone dalla generazione precedente. Quello che vorrei creare è proprio questo: un passaggio di testimone a una generazione nuova, spiegando che la memoria è importante, la tradizione può essere anche moderna, e non riproporla, dimenticarla, sarebbe davvero sbagliato». 
Noi italiani dimentichiamo con facilità .. 
«Dimentichiamo, è vero, ma  non vorrei fare il classico italiano che parla male del proprio paese. È vero comunque che non c'è educazione per le cose importanti. È vero che vent'anni di Ber- Berlusconi ci hanno spinto verso una vita che non è reale, ma è un palinsesto continuo. Se è vero che un popolo senza cultura e  senza musica non conoscerà mai la serenità e la pace, è anche vero che il nostro paese ha una cultura straordinaria che può essere sviluppata. Anche con iniziative come questa. Mi piacerebbe che accadesse anche in altre città, con altri musicisti. lo, intanto, ho messo insieme i napoletani». 
A lei piacciono le collaborazioni, le ha sempre coltivate ... 
«Credo di essere quello che ha collaborato di più con altri artisti italiani. Ma non è sempre facile: c'è troppa competizione, siamo sempre troppo provinciali». 
…E le Piace tornare al suo repertorio…
«Sì, mi sono accorto di aver scritto belle canzoni. Scherzi a parte mi piace suonare dal vivo, è la cosa più bella del mio mestiere. E mi piace anche fare contento un pubblico che ama ascoltare queste canzoni: lo sono sempre stato un' artista libero, ho sempre fatto quello che mi sembrava giusto, senza badare ai discografie o ai desideri del pubblico, andavo dove mi portava la musica, prendendomi rischi e pagandone le conseguenze. Adesso mi sembra giusto sviluppare un patrimonio, mio e altrui, facendo cose che fanno bene a me e agli altri. Ho tanta musica, suono in tanti festival, giro l'Europa con un budget minimo, anche in circuiti dove i musicisti Italiani vanno di rado. Per amore della musica». 
Appuntamento a Napoli, dunque. 
«Credo che saranno serate davvero magiche, con musiche che molti ragazzi hanno ascoltato solo sui dischi, non hanno mai avuto la possibilità di sentirle dal vivo. Sarà un' occasione straordinaria per divertirei, divertire, e fare cultura».
Il 12 luglio il concerto a Piazza Plebiscito è stato cancellato
«Non ho voglia di polemiche, non so perché il soprintendente ha deciso di negare il salotto della città, che per me significa davvero tanto, alla musica. Ma ho capito che non volevo trovarmi in mezzo alla discussione, che io, anche se ci ho già suonato a pagamento, in quella piazza ci torno solo se lo show è gratuito. Altrimenti mi arrangio, come siamo abituati a fare in una città senza spazi per la musica. E trovo la maniera di divertirmi e di sentirmi a casa lo stesso: il 28 e 29 dicembre tornerò al Pala partenope con "Tutta n'ata storia", il mio gruppo, la mia band storica, gli amici di sempre, qualcuno nuovo, un repertorio e una costruzione diversa dai sei tutto esaurito della prima edizione. Facciamo musica, non saponette, scegIiamo canzoni, parole e note,non motivetti. Vorrei invitare anche Teresa De Sio, Edoardo Bennato, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, ricordare quanta creatività è nata nella Napoli degli anni '60 e '70». 

Il super gruppo Pino Daniele Rino Zurzolo Joe Amoruso Tony Esposito e James Senese


Nessun commento:

Posta un commento