Biagio Izzo |
Biagio Izzo nato a Napoli nel 1962 è uno dei più affermati comici italiani. All'inizio della sua carriera formava un duo comico con un altro cabarettista, Ciro Maggio, la coppia si chiamava Bibì & Cocò. Il duo era famoso nell'ambiente partenopeo grazie alle comparsate sulle emittenti televisive locali, e per la produzione di musicassette con brani comico-demenziali. Questa popolarità li portava ad essere chiamati ad esibirsi molto spesso durante le cerimonie nuziali di molte coppie napoletane, spesso presenziando in più cerimonie durante la stessa giornata.
Biagio Izzo ha poi raggiunto il successo con Telegaribaldi, sull'emittente regionale campana Canale 9, e successivamente con Pirati e Pirati Show, su TeleNapoli34, ma si era già fatto conoscere a livello nazionale con il programma Macao, condotto da Alba Parietti. In quel periodo dopo l'esperienza di Telegaribaldi, aprì il "cabaret Portalba" (ex Teatro Bruttini) e grazie a questo locale nel quale Izzo faceva provini a giovani cabarettisti napoletani gli proposero di fare un provino per Gianni Boncompagni. Nei primi anni 2000 è stato anche presente nei film di Natale con Boldi e De Sica: Body Guards - Guardie del corpo (2000), Merry Christmas (2001), Natale sul Nilo (2002), Natale in India (2003). Ha partecipato a Buona Domenica.
Da lì in poi, l'ascesa nel mondo cinematografico nazionale di Izzo. Infatti, le sue presenze su grande schermo si sono intensificate sempre più. Nel 2004, ha partecipato al film In questo mondo di ladri, insieme a Carlo Buccirosso e Ricky Tognazzi, sotto la regia di Carlo Vanzina. Nel 2005 è comparso nel film Cose da Pazzi insieme a Vincenzo Salemme e Maurizio Casagrande, sotto la regia dello stesso Salemme. Nel 2007 ha ottenuto la sua prima conduzione a livello nazionale, essendo al comando del programma Stasera mi butto, insieme a Caterina Balivo (con cui ha condotto l'anno successivo Miss Italia nel Mondo).
Nel 2008 ha fatto parte del cast del programma Volami nel cuore, ed è tornato a lavorare con Boldi nei film Matrimonio alle Bahamas (2007) e La fidanzata di papà (2008). Ha iniziato anche una carriera teatrale, sempre di carattere comico, in cui lo si vede sotto la regia di Claudio Insegno e Pino Insegno in "Tutto per Eva, solo per Eva", "C'è un uomo nudo in casa", "Due Comici in Paradiso", "Il re di New York", "Una pillola per piacere", "Un Tè per tre" "Guardami guardami";"Tutti con me"; tutte opere scritte da Bruno Tabacchini e Biagio Izzo.
Nel 2010 è nel cast fisso del programma di Rai 2 Il più grande italiano di tutti i tempi, condotto da Francesco Facchinetti. Nel 2012 affianca Paola Perego nel programma di Rai 1 Attenti a quei due - La sfida. Nel 2012 affianca Maurizio Casagrande e Pino Insegno nel film Una donna per la vita, ed inoltre affianca Massimo Boldi e Maurizio Mattioli nel film TV Natale a 4 zampe.
Tra i suoi spettacoli più recenti questa estate ad Ischia al Negombo, Izzo ha messo in scena una parata dei suoi personaggi celebri che ha creato nel corso della sua carriera con un finale rivelatore di cui l’attore va fiero.
La storia? «si trova a interagire con due giornaliste e un direttore responsabile di palcoscenico, entrambi calati dal nulla. In realtà si tratta di spietati killer con missione di uccidere Bibì, Assunta, Amedeo, Avana Nove, Valà, ovvero gli altri volti di Izzo. In realtà più che ucciderli si tratta di “cancellarli”, come se fossero dei file di internet.
Ma chi sono questi sinistri figuri e soprattutto perché tanta ostinazione nel portare a termina con incomprensibile accanimento questa missione? Questo lo si scoprirà solo nel finale».
Quindi ha inaugurato il cartellone dell’Augusteo, dove ritornerà in coppia con Beppe Barra in una commedia sul tema delle adozioni:”Come un cenerentolo” che ha punti di contatto con il genere favolistico.
La trama di “Esseoesse” è molto divertente. Un turista napoletano si ritrova solo nel bel mezzo del Sahara, dopo che l’aereo su cui viaggiava è stato costretto a un atterraggio di fortuna e i soccorritori berberi non si sono accorti di lui, rimasto semistordito nella toilette forse per aver battuto la testa. Ed ecco che, mentre sproloquia tra sé e sé, gli si presentano in rapida successione tutta una sene di miraggi e allucinazioni: per esempio, crede di vedere odalische sinuose e strambi personaggi (dal comandante dell'aereo a un vu cumprà) che hanno, immancabilmente, la faccia del suo amico Francesco.
Questo, in sintesi, il plot di «Esseoesse». lo spettacolo di Bruno Tabacchini e Biagio Izzo che ha aperto, per la regia di Claudio Insegno, la stagione dell'Augusteo. E si capisce, dunque, che siamo di fronte a uno schema che alterna, sistematicamente, i monologhi dello stesso Izzo alle scenette fra lui e Francesco Procopio e ai balletti: il tutto, beninteso, in chiave di cabaret e nel più inconfondibile stile televisivo mutuato, che so , da “Zelig” o “Made in Sud”. Volete sapere quali sono i risultati? Il discorso sulla proverbiale pigrizia dei napoletani si traduce nel seguente commento di Biaggio Izzo ai piedi della piramide: «E chillo pirciò ‘o faraone sta dint’’o museo. Quanno vedette chella scala, dicette: e i’ avess’a saglì fino a llà ‘ncoppa? A chi? Nun ce vengo manco muorto!»; e tanto per proporre solo un assaggio, c’è l’indiano, debitamente munito di penne e frecce, che avverte: «Mò m’aggio ‘a mettere ‘a crema… so’ pellerossa».
Ma ci sono pure una stoccata allo Stato che non procede alle indispensabili bonifiche nella Terra dei Fuochi e un appello contro lo sfruttamento degli extracomunitari. Il resto, ovviamente, è affidato al mestiere e alla simpatia dei due protagonisti, appunto Biaggio Izzo e la sua “spalla” Francesco Percopio. E non scarseggiano, di conseguenza, le risate e gli applausi a scena aperta. Così …«E’ l’intreccio terminato/Lieto fine ha il dramma mio/E contento qual son io/Anche il pubblico sarà» (Felice Romani “Il Turco in Italia”, scena ultima).
Parla degli Italiani o dei Napoletani che desiderano fuggire dal caos cittadino?
«Parto dalla mia città, ma non è un discorso che si sente fare dappertutto. In una battuta dico: “Questo Paese nuoce gravemente alla salute”. Come le sigarette, che riportano la scritta che avverte, ma vengono comunque vendute e noi le compriamo. Alla fine, comunque, il messaggio è positivo: il protagonista crede di essere morto e di aver trovato la pace, invece quando si accorge di essere ancora vivo, si rende conto che la morte è nella vita e nei veleni quotidiani. Nel testo cito anche la poesia di Eduardo, che ripete: “Vulesse truvà pace ma ‘na pace senza morte”. Questo è il discorso».
«Penso che per aiutare Napoli, bisogna credere in lei e impegnarsi a lavorare qui. Restare e non scappare
via, abbandonandola. Gli impegni teatrali mi hanno costretto a diradare il cinema, anche il film con Boldi è rimandato all'anno prossimo. Quanto alla televisione, mi piacerebbe puntare alle emittenti locali, magari con un programma di respiro nazionale ma, tornando al discorso del territorio, per fare qualcosa per Napoli anche in questo senso. Non mi sembra affatto limitativo».
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