martedì 31 marzo 2020

Un bozzetto per un famoso quadro di Luca Giordano

fig.1 - Luca Giordano - bozzetto-  66 x73
Torre Canavese Galleria Datrino

Il dipinto di cui parleremo, di proprietà della celebre Galleria Datrino di Torre Canavese, costituisce il bozzetto (fig.1) per la parte centrale di uno dei più famosi quadri di Luca Giordano: Il buon Samaritano (fig.2), conservato in Francia nel museo di Rouen.
L'opera è stata acquistata in un'asta svoltasi in Francia, dove, a dimostrazione della diffusa ignoranza dei periti era attribuita genericamente ad ignoto pittore seicenteco di scuola veneta.
Sottoposto ad un accurato restauro è stato restituito allo splendore del cromatismo originario e grazie a Brejon de Lavergnèe abbiamo saputo che nel 1969 si trovava a Parigi nella collezione del marchese B. Chenois.
L'iconografia del Buon Samaritano si collega al passo del vangelo di Luca (X,30-37) relativo alla parabola del Samaritano: un viandante che viaggiava da Gerusalemme a Gerico, che venne aggredito dai ladri che dopo averlo derubato lo abbandonarono sulla strada gravemente ferito. nessuno lo soccorse finché un samaritano, mosso a pietà, lo curò e poi lo condusse in una locanda dove lo ricoverò a sue spese. si tratta quindi di una parabola relativa alla pietà, tesa a predicare la misericordia, la tolleranza e l'amore verso il prossimo, ancora più significativa dal momento che l'atto di carità è espresso da un samaritano, tradizionalmente nemico degli ebrei.
Sotto il profilo dell'autografia dobbiamo sottolineare che l'opera è stata a lungo attribuita al Ribera, prima dal Mayer nel 1908 e poi dall'Ortolani, che in occasione della grande mostra tenutasi a Napoli nel 1938 tornò a fare il nome del maestro spagnolo, inserendo l'opera nel momento di maggiore apertura pittoricistica del Ribera e ne individuò i caratteri di "macchia bruciata e già deformativa, potente esempio a Delacroix, a Daumier".
Saranno in seguito nel 1958, contemporaneamente Ferdinando Bologna e Michel Laclotte a spostare correttamente l'asse dell'indagine sulla produzione giovanile di Giordano, rilevandone le forti connotazioni riberesche e l'altissimo livello qualitativo. Il primo studioso datò l'opera agli inizi degli anni Cinquanta, sottolineando le similitudini con "las pinturas negras" del Goya, mentre il secondo apprezzava nella composizione il tono lirico, precursore di un daumier o di Gustave Dorè.
In seguito Ferrari e Scavizzi nella loro monumentale biografia sull'artista accolsero pienamente l'attribuzione, spostando unicamente, tra l'edizione del 1966 e quella del 1992 la datazione del dipinto ai primi anni Sessanta , in un momento in cui Luca opera un recupero della produzione riberiana degli anni Trenta, dedicando attenzione al paesaggio, con la ricerca di accordi cromatici raffinati ed il trattamento più morbido delle carni, che mitigano la vigorosa ed insistita resa epidermica di particolari anatomici o l'espressione corrusca del soccorritore.
Prima di concludere vorremmo presentare ai lettori un'altra redazione del Buon Samaritano (fig.3) conservata nel museo di Prato ed a lungo attribuita al Giordano, fino a quando, durante un restauro è comparsa la firma del vero autore Nicola Malinconico.
Ed infine un altro splendido quadro del Giordano (fig.4), sempre dell'antiquario Datrino, che anni fa ebbe l'onore di comparire in copertina del mio volume Scritti di pittura del Seicento e Settecento napoletano III tomo, che consiglio a tutti di consultare in rete digitandone il titolo, perché potrete leggere un corposo saggio su oltre 20 dipinti della Galleria Datrino e sarà una gioia per gli occhi ed un arricchimento per la vostra cultura.

Achille della Ragione

fig. 2 - Luca Giordano - Il buon samaritano -  136 x177
Rouen museo

fig. 3 -  Nicola-Malinconico- Il buon Samaritano -1703x1706
Prato Palazzo-Pretorio

fig. 4 -Luca Giordano - Diogene - 164 x110
Torre   Canavese, antiquario Marco Datrino



3 commenti:

  1. Sì, peccato solo che questo dell'antiquario Datrino non è di Luca Giordano, ma di Nicola Malinconico. Questo succede quando c'inventiamo un 'mestiere' che non è il nostro...
    Nicola Spinosa

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  2. Sono stato a visitare la mostra di Giordano al petit palais a Parigi e personalmente ho visto il quadro originale .E poiché sono 60 anni che tratto dipinti,anche non ho né lauree né mi permettero' mai di confrontarmi con esperti ma gli occhi sono ancora buoni,posso dire che non solo affermo la paternità dell'autore ma consiglio al professore di non essere cosi' categorico e almeno vedere il dipinto e così potrei anche far vedere una radiografia della tela dove sotto ce' un altra figura.Poi visto che si tratta di un bozzetto perché non potrebbe essere di chi ha fatto il quadro?
    Marco Datrino

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  3. Bellissimo articolo, segno di una preparazione straordinaria, che metti gratuitamente a disposizione di tutti.
    Grazie a nome della cultura
    Ciro Mauro

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