La Repubblica Napoli pag.15 - 21 agosto 2020 |
Anche quest’anno, anche se in maniera ridotta, a ferragosto si è ripetuto il mesto rito del pellegrinaggio dei parlamentari ai penitenziari per rendersi conto delle miserevoli condizioni di vita dei carcerati. I parlamentari si sono recati non solo nelle grandi galere: Poggioreale, Regina Coeli, Ucciardone, ma hanno ispezionato anche piccole strutture, scoprendo, ad esempio, che la ricettività più assurda, meno dello spazio in una cuccia di un cane, la si trova a Lucca, dove per ogni recluso in cella è disponibile meno di due metri quadrati.
E poi un interminabile elenco di carenze, tutte già ben note ed alcune che gridano vendetta e meriterebbero di essere portate davanti alle corti di giustizia europee: sovraffollamento record, condizioni igieniche disastrose, suicidi a catena per disperazione, personale di custodia insufficiente, mentre non si applicano pene alternative, mancano progetti per ammettere a un utile lavoro esterno e la giustizia, sempre più lenta, tollera che la metà dei reclusi sia in attesa di giudizio e di conseguenza innocente, se la Costituzione non è carta straccia. Bisogna urgentemente passare dalla teoria alla pratica. Alla ripresa dei lavori parlamentari vengano presentate serie proposte bipartisan per la depenalizzazione di molti reati, riservare la custodia cautelare ai casi più gravi, incrementando l'istituto degli arresti domiciliari sotto la tutela del braccialetto elettronico, fornire incentivi economici e fiscali alle imprese che assumano detenuti in semilibertà o che hanno da poco scontato la pena, potenziare il personale di custodia, senza dimenticare psicologi ed educatori. Ma soprattutto fate presto per evitare che il problema si risolvi da solo attraverso un'allucinante catena di suicidi: dall'inizio dell'anno ve ne sono stati infiniti.
E poi un interminabile elenco di carenze, tutte già ben note ed alcune che gridano vendetta e meriterebbero di essere portate davanti alle corti di giustizia europee: sovraffollamento record, condizioni igieniche disastrose, suicidi a catena per disperazione, personale di custodia insufficiente, mentre non si applicano pene alternative, mancano progetti per ammettere a un utile lavoro esterno e la giustizia, sempre più lenta, tollera che la metà dei reclusi sia in attesa di giudizio e di conseguenza innocente, se la Costituzione non è carta straccia. Bisogna urgentemente passare dalla teoria alla pratica. Alla ripresa dei lavori parlamentari vengano presentate serie proposte bipartisan per la depenalizzazione di molti reati, riservare la custodia cautelare ai casi più gravi, incrementando l'istituto degli arresti domiciliari sotto la tutela del braccialetto elettronico, fornire incentivi economici e fiscali alle imprese che assumano detenuti in semilibertà o che hanno da poco scontato la pena, potenziare il personale di custodia, senza dimenticare psicologi ed educatori. Ma soprattutto fate presto per evitare che il problema si risolvi da solo attraverso un'allucinante catena di suicidi: dall'inizio dell'anno ve ne sono stati infiniti.
Nessun commento:
Posta un commento