In Palazzo Odescalchi, illustre esempio di dimora nobiliare romana e prestigioso scrigno di tesori artistici sito in Piazza Santi Apostoli 80, ed accolta nelle sale della Casa d’Aste Minerva Auctions, si è da poco conclusa la mostra di Anna Di Fusco.
Si tratta della prima personale di quest’artista, che pratica un’astrazione di matrice lirica che fa trasparire evidenti e accreditate radici pittoriche storiche che nel suo caso si palesano sulle tele con vitale freschezza…
La mostra può intendersi come una campionatura della più recente produzione di Anna Di Fusco che da una partenza da autodidatta si è formata attraverso i tantissimi viaggi che le hanno consentito una educazione sentimentale tramite i quadri dei grandi maestri. Da qui è partito il suo viaggio in una pittura che basta a se stessa e trae forza dal suo creare prodotti e contenuti autonomi.
La ricerca di qualità cromatiche, equilibri spaziali, sapienza materica, si coniugano a un’attenzione che la Di Fusco ha per la luce che imprigiona nei suoi lavori con i piccoli vetri incastonati, che trattiene e rilancia nei perlage degli ori e degli argenti, che, infine, fa vibrare attraverso tante stratificazioni del colore. È proprio il colore, nelle sue gamme più inconsuete il grande protagonista delle sue campiture.
La Di Fusco sembra afferrare e piegare a sé il cromatismo facendo sue, nel campo pittorico, le affermazioni che il grande maestro russo Vasilij Vasil’evic Kandinskij espresse ne Lo spirituale nell’arte, 1910: “Il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull’anima. Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima è il pianoforte dalle molte corde”.
È nella vibrazione quasi sonora della materia, nella stratificazione del colore, nella luce come insieme di bagliore e ombra il mondo creativo di Anna Di Fusco (Sesto Campano; vive a Roma). Che si rivela attraverso le opere di questa personale accolta in una sede d’eccezione. Frutto di una ricerca da autodidatta, intessuta di frequentazioni (artisti, critici, collezionisti), approcci sul campo e innumerevoli viaggi, a “conferma di come all’arte si possa arrivare da strade trasversali, oblique”, scrive nel testo critico Barbara Martusciello. E continua: è un “cammino di erudizione artistica… di educazione per così dire, sentimentale, attraverso le opere dei maestri del passato”.
Ecco allora, una ventina di quadri – di grande e piccolo formato – della produzione più recente dell’artista. Acrilici su tela o su tavola, spesso monocromi, dove il colore, ora steso in larghe, meditate campiture, ora spatolato in impeti di tensione emotiva, o potenziato da micro tumulti segnico-luminosi (a contraddirne la compatta uniformità), sembrano alludere a una pittura oltre il confine dello sguardo. A uno spazio astratto, ulteriore, rivelato da una soglia d’accesso (cratere, graffio) che si spalanca sull’invisibile. In alcuni lavori come Armonia ricomposta, lo steineriano colore immagine è intersecato da un colore splendore. In altri, La Scia o La via lattea, l’inserimento di frammenti vetrosi contro la densità della superficie sussulta d’energia. Scrive Bianca Attolico nel testo in catalogo: “I rossi, i gialli, gli azzurri, i neri di Anna sono voli nel cielo perché i riflessi e la forza che hanno diventano guizzi”.
Anna Di Fusco - istantanee dalla mostra presso Minerva Auctions, Roma 2014 |
Anna Di Fusco - Opere della mostra presso Minerva Auctions, Roma 2014 |
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