venerdì 7 marzo 2014

Una dinastia di produttori cinematografici

Goffredo Lombardo

Goffredo Lombardo, nato a Napoli nel 1920 e deceduto a Roma nel 2005 è stato uno dei più grandi produttori cinematografici italiani, figlio di Gustavo Lombardo, fondatore della Titanus e dell’attrice Leda Gys.
Per inquadrare la sua figura è opportuno consultare il capitolo “La nascita del cinema e della televisione” contenuto nel II tomo del mio “Napoletanità: arte, riti e miti a Napoli”.
Socialista, di famiglia borghese, Gustavo Lombardo iniziò la sua attività vendendo «lanterne magiche» alle parrocchie napoletane. Ventenne, impiantò il suo ufficio per commerciare e vendere film. Nel 1906 fondò la rivista «Lux» e nel 1909 aprì la sala Roma, creando la società Sigla per gestire il noleggio dei film nell’Italia centrale e meridionale. Ebbe una straordinaria capacità d’intuizione ed inserì nel corpo della pur immatura attività elementi straordinariamente avanzati, come l’esclusiva della distribuzione del film o la preventiva indagine di mercato per intercettare i gusti del pubblico. Nel 1911 lanciò il primo lungometraggio del cinema italiano, Inferno, tratto dalla Divina Commedia, eccezionale successo nazionale e internazionale. Nel 1914 si assicurò la distribuzione del kolossal Cabiria, sceneggiato da Gabriele D’Annunzio. Il grande salto avvenne nel 1917 con la Lombardo Film, che allestì i suoi studi negli ex locali della Polifilm al Vomero. Nel 1915 creò il Monopolio Grandi Films e nel 1919 debuttò nelle produzioni. Quindi rilevò la distribuzione della Film Italia di Torino, aprì agenzie a Malta e in Turchia, sopravvisse alla bufera del 1925 quando l’avvento del sonoro spazzò via molte presenze napoletane. Si trasferì infine a Roma e nel 1928 fece nascere la sigla Titanus, che sarebbe diventata la seconda casa di produzione cinematografica al mondo dopo l’hollywoodiana Metro Goldwyn Mayer.
Tra i suoi meriti Gustavo Lombardo ebbe quello di far esordire al cinema Totò nel 1937, in Fermo con le mani, sancendo l’intesa con la firma su un tovagliolo al ristorante. L’attrice di punta della società, assolutamente importante nella sua affermazione, fu la bellissima Leda Gys, anagramma esotico del suo vero nome Giselda, cognome Lombardi, diva del muto e interprete assai versatile, rivale di Lyda Bonelli e di Francesca Bertini. Lombardo visse con lei un legame more uxorio scandaloso per quei tempi, nel 1920 dall’unione nacque Goffredo e solo nel 1932 la sposò.
Goffredo si laureò in Giurisprudenza a diciotto anni, il più giovane in Italia, discutendo una tesi su Il diritto d’autore nell’opera cinematografica. E decise presto che i film sarebbero stati anche la sua vita. Dovette però combattere l’ostracismo del padre. «Non mi voleva, io lo ammiravo ed ero orgoglioso di essere suo figlio, lui ci ha messo anni per accettarmi», avrebbe ricordato. Pur di rimanere nell’ambiente accettò di fare l’imbianchino, il falegname e l’operaio. Fino al giorno in cui Gustavo ammise, confessandolo con malcelata soddisfazione a un amico, che «’o guaglione nun è fesso».
Nel 1951, morto il padre, Goffredo Lombardo prese nelle sue mani le redini della Titanus. Fu lui a convincere nel 1953 l’esuberante e statuaria Sofia Scicolone a cambiare il nome d’arte che si era scelto da Sofia Lazzaro in Sophia Loren. Nel 1960 l’attrice vinse l’Oscar con La ciociara, diretto da Vittorio De Sica, sceneggiato da Cesare Zavattini e tratto dal romanzo di Alberto Moravia. Con lui lavorarono registi come Michelangelo Antonioni, Luigi Comencini, Federico Fellini, Giuseppe De Santis e tantissimi altri. Era un produttore vecchia maniera, di quelli capaci di riscrivere i dialoghi di un film in fase di montaggio. Pignolo e perfezionista, ma non quanto Luchino Visconti che con lui fu impegnato nel 1963 nella mastodontica e irripetibile avventura del Gattopardo. Goffredo pianificò nei dettagli l’operazione, sostenendo l’affermazione del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa negli USA e pagando un’organizzazione perché ne acquistasse copie su tutto il territorio americano. Allestì un cast d’eccezione (Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Alain Delon) e investì tre miliardi di lire. Non tenne però in conto i geniali capricci di Visconti («Lombardo, io questo film lo posso fare solo così. Se vuole, mi sostituisca». E Goffredo: «Ma che sostituzione, qui c’è solo da sperare in Dio!») che lo portarono nella leggenda del cinema e sull’orlo del disastro economico. Per salvarsi e risanare gli enormi debiti fu costretto a vendere tutto quello che possedeva, tranne i gioielli della madre: 12 miliardi e 750 milioni, si disse pagati in contanti. Si riprese e con il figlio Guido poté splendidamente tagliare il traguardo dei cent’anni dell’impresa di famiglia, con oltre 1200 film prodotti e distribuiti. Nel giugno del 2004, ottantaquattrenne, ha ricevuto il David di Donatello alla carriera ed è stato insignito dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi all’onorificenza di Cavaliere. Ripeteva spesso: «Il cinema è la storia di un mondo fatto di sogni, di emozioni, di entusiasmi, ma anche di scelte impegnative, di coraggio e di sacrificio». E’ morto il 2 febbraio del 2005.
Tra i riconoscimenti ricordiamo:
David di Donatello
1956: miglior produttore (Pane, amore e …)
1958: Targa d’oro
1961: miglior produttore (Rocco e i suoi fratelli)
1974: David speciale
2004: David speciale
Tra i film ricordiamo:
Tormento (1950)
I figli di nessuno (1951)
Africa sotto i mari, regia di Giovanni Roccardi (1953)
La maja desnuda (1958)
La sposa bella (1960)
Rocco e i suoi fratelli (1960)
Cronaca familiare (1962)
Il giorno più corto (1962)
Le quattro giornate di Napoli (1962)
Sodoma e Gomorra (1962)
Il Gattopardo (1963)
Ti-Koyo e il suo pescecane (1964)
Nel 2004 la Titanus ha compiuto 100 anni. E vi sono state grosse celebrazioni.
Fu Gustavo Lombardo, insieme alla moglie Leda Gys, grande diva del muto, a porre le fondamenta, nel lontano 1904, di quello che sarebbe diventato nei decenni a seguire il fiore all’occhiello della produzione cinematografica italiana. Dai primi cortometraggi, accompagnati nella visione dalle note stridule di pianisti locali, ai film muti di grande rilevanza popolare - Inferno, Maciste, Assunta Spina, Profanazione per proseguire con Cabiria e Christus, dove il cinema introduceva nelle pellicole i primi esempi di effetti speciali – per proseguire nel tempo fino agli anni quaranta, quando le redini della Titanus passarono tra le abili mani del figlio di Gustavo, quel Goffredo Lombardo, napoletano verace, che contribuì non poco, con titoli di successo internazionale – Catene, Tormento, I figli di nessuno, Roma ore 11 – ad una svolta epocale del cinema italiano. Il trionfo fu tale che rese la Titanus ancora più forte. Il prestigio della casa e la garanzia del nome fecero si che lo sforzo produttivo arrivò a toccare i vertici del capolavoro assoluto come nel caso del Il gattopardo e Rocco e i suoi fratelli.
Oggi, e ormai dal 1989 con l’ultimo film Buon Natale, buon anno, la Titanus non produce più per il cinema. Il controllo è passato tra le mani di Guido, figlio di Goffredo, il quale pur proseguendo nel segno della tradizione familiare, ma per la crisi che attanaglia il cinema italiano, ha deciso di dedicare i propri sforzi alla televisione, in particolare alla fiction. I risultati anche in questo settore sono notevoli e Orgoglio ne è il classico esempio.
Nello studio di Via Sommacampagna a Roma si sono avvicendati i più famosi registi - Matarazzo, Rossellini, Visconti, Fellini, Tornatore tanto per citarne qualcuno - e i grandi artisti  italiani - Yvonne Sanson, Amedeo Nazzari, Anna Magnani, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale, Nino Manfredi, Vittorio Gassman e stranieri, come Alain Delon e Burt Lancaster -. Senza dimenticare le “scoperte” dell’oggi sempre arzillo 84enne Goffredo Lombardo, il quale individuò nell’allora sconosciuti Totò e Sofia Loren due attori di lustro e oggi colonne intramontabili del cinema italiano.
Le celebrazioni del centenario sono state aperte dal sindaco di Roma Walter Veltroni nella sala della Promomoteca e proseguiranno per tutto il 2004 con proiezioni a Roma e Milano. All’Auditorium di Roma sarà proiettato “Titanus: un secolo di cinema e televisione” lavoro di Enrico Lucherini e Goffredo Lombardo, che ripercorre la storia della Titanus attraverso i momenti più significativi dei film prodotti dai primi anni del secolo fino alle ultime produzioni di film per la televisione. Il documentario è attualmente in vendita in formato DVD. Da non perdere.
Take Five
Il cast di Take Five

Nessun commento:

Posta un commento