sabato 17 giugno 2023

STORIA DELLA CAMORRA

In copertina - Raffaele Cutolo
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PREFAZIONE

Vivere a Napoli significa necessariamente confrontarsi con la camorra, la quale, come una  piovra, avvolge con i suoi tentacoli tutta la città ed il suo tessuto produttivo.
Se si abita nei quartieri degradati si sogna di poterne far parte, se si è un commerciante bisogna subirne il pizzo, se si fa parte della sempre più stretta cerchia degli intellettuali vi è l’obbligo morale di analizzarne il fenomeno e proporre rimedi per estirparlo.
La camorra ha origini remote. Importata nel Seicento dagli Spagnoli, durante gli anni del viceregno, per secoli ha avuto un ferreo codice d’onore, durato fino all’epoca in cui regnava incontrastato Raffaele Cutolo, il folle ordinatore che vietava il commercio della droga. Caduto lui, la polvere bianca è dilagata, distruggendo i corpi ed inquinando le coscienze, dando luogo, con i giganteschi proventi del suo commercio, ad una sorta di antistato, ormai più potente delle stesse istituzioni, che hanno preferito allearsi con la criminalità organizzata invece di tentare di combatterla.
Non dimentichiamo che, grazie alla camorra, vivono centinaia di migliaia di Napoletani, che Scampia è la più grande piazza di spaccio d’Europa e che da tempo è in voga un turismo, sempre più diffuso, che consiste nel trascorrere il week-end all’ombra del Vesuvio per procacciarsi la dose, a prezzi di favore, per alcune settimane.
Fino a quando mancherà il lavoro ed i giovani migliori saranno costretti ad emigrare, non vi è alcuna speranza di contrastare  la camorra.
Se lo Stato volesse realmente abbozzare un tentativo, se non di debellarla, almeno di mitigarne la nefasta influenza, dovrebbe farsi fautore di una sorta di piano Marshall, coinvolgendo, con cospicui incentivi economici, i funzionari più validi, i poliziotti ed i carabinieri più motivati, oltre, naturalmente, i questori, i prefetti ed  i magistrati, disposti ad impegnarsi in una sfida entusiasmante, che i Napoletani da soli non sono in grado di vincere.
A fronte di tante carenze, Napoli possiede una  misconosciuta ricchezza: la più alta concentrazione di giovani del  mondo occidentale, uno straordinario propellente che, se correttamente utilizzato, può indurre un radicale mutamento di rotta ed i tanti ragazzi che oggi subiscono il perverso fascino del boss, dell’auto di lusso, della motocicletta da  corsa, del videotelefonino  alla moda, capirebbero che esiste la realtà di un lavoro onesto e la possibilità di un futuro diverso.
E siamo certi che lo stesso Cosimo Di Lauro, la cui foto imperversa sui telefonini dei giovani di ambo i sessi, si cercherebbe un lavoro ne “La  Squadra” o in qualche altro serial  televisivo e le sue imprese sarebbero  finalmente solo virtuali, figlie della fantasia e non  della triste realtà di Secondigliano.
Proponiamo ora ai nostri lettori una serie di articoli sull'argomento che nel corso degli anni ho  pubblicato  su riviste cartacee e telematiche, partendo dal boss più famoso: Raffaele Cutolo, a cui, nel 1994, dedicai un articolo: "Un folle ordinatore", che fu pubblicato dal mensile Den e dal periodico Scena Illustrata, il quale fu letto dal suo avvocato che glielo portò in carcere e lui leggendolo si commosse e mi scrisse una lettera che conservo gelosamente, nella quale mi ringraziava affermando: finalmente una persona che ha capito il mio comportamento verso i Napoletani.
Passiamo poi a Pupetta Maresca, che intervistai quando, divenuta anziana, si era ritirata nel suo negozio. Mi ringraziò per il mio scritto su di lei: "Una tragedia sofoclea" e mi segnalò che il film di cui parlo alla fine dell'articolo, dopo anni di attesa aveva visto la luce grazie a Mediaset ed a Manuela Arcuri che interpretava il suo ruolo.
Passiamo poi a Silvana Fucito, un personaggio minore, che grazie al suo comportamento, ha avuto un grande onore: in  copertina sul Times. 

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in 4^ di copertina
Pupetta Maresca sposa Pascalone e Nola



INDICE   

 

Napoli 1^ edizione giugno 2023 

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in 3^ di copertina - Lucky Luciano


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Storia Della Camorra by kurosp on Scribd


7 commenti:


  1. È diventato un incubo, non so quante volte me lo hai inviato per email, nonché su Facebook.
    Savino De Rose

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  2. N-NA - ACQUISIZIONI
    Si ringrazia per la pubblicazione donata.
    La pubblicazione in oggetto è entrata a far parte del patrimonio della Biblioteca Nazionale di Napoli con il numero d'inventario ed è disponibile alla nostra utenza:
    Un cordiale saluto,
    Claudia Grieco

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  3. Caro Achille,
    ho ricevuto il plico con il tuo pregevolissimo
    lavoro "Storia della Camorra".
    Lo accolgo come prezioso omaggio, insieme
    ai tuoi inarrestabili riconoscimenti, per tutto
    quanto di buono e di bello potrai ancora offrire
    alla società e alla tua cerchia dei tuoi cari amici.
    Un affettuoso saluto, unito ai miei ringraziamenti.
    Salvatore Costanzo

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  4. Grazie amico mio del tuo bellissimo libro sulla camorra che mi è arrivato da un pò di giorni e che ho letto con attenzione. Un viaggio sociologico accurato e esaustivo. Grazie mille Achille. Buone ferie
    Antonio Giordano

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  5. Gent.mo,
    volevo confermarLe che è pervenuto in biblioteca Antoniana il suo libro "Storia della Camorra".
    Sarà tempestivamente catalogato e collocato.
    Con cordialità.

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  6. Salve dott. e signora
    Ho letto il suo nuovo best seller dedicato a Raffaele Cutolo che trova spunto nei suoi pregressi scritti sull'argomento .
    Penso di aver compreso il fine del suo scritto aprire un dibattito sullo stato in essere della criminalità minorile in Campania e il tema della liberalizzazione della droga. Dibattito al quale mi pare l’ospite sia mancato.
    Sin dal tempo delle sue interviste ho notato che ha riportato un errore riguardo alla biografia di Raffaele Cutolo:il mese di nascita. Purtroppo lei lo ha confuso col figlio del fratello che porta il suo nome Raffaele Cutolo,zio e protagonista del suo libro che è nato a novembre mentre il nipote a ottobre.

    Altra cosa che mi ha suggerito la lettura dei testi è proprio la conversazione che il boss tenne in carcere con i nipoti come da lei riportato. Ovvero il silenziato riferimento all'hotel La Sonrisa al quale nella sua antologia presenta un articolo.
    Mi fa pensare visto che non sono riportate fonti bibliografiche per quell'intercettazione, che non potrebbe essere sua e che il boss dicesse la verità e confidasse alla nipote una usurpazione e forse un suggerimento a riconsiderare.
    Nella storia come si legge l'hotel di S.Antonio Abate lo fa risalire come proprietà della Famiglia Lancellotti gli stessi nobili proprietari del Castello mediceo di Ottaviano riscattato da Cutolo quindi una storia personale di rivalsa verso i nobili serviti dai suoi genitori dalle umili origini di coloni.
    Chissà tanti misteri questi personaggi li portano con loro.
    Proprio per la passione che coltiva per la storia dell'arte mi sarei aspettata di più anche la storia dello stesso castello mediceo o degli immobili confiscati a Pupetta Maresca o un riferimento al carcere di Avellino.
    Sitografia riferimento per La Sonrisa
    Fonte https://www.casamagazine.it/castello-delle-cerimonie-storia/
    "L’edificio, circondato da un grande e curatissimo parco, è sorto ristrutturando, in completo stile barocco e veneziano, una vecchia villa del settecento."

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