martedì 26 luglio 2022

Il martirio di San Gennaro nella pittura

fig.1 - Domenico Gargiulo -
Decapitazione di San Gennaro nella Solfatara
Napoli, collezione della Ragione

Quasi tutti i pittori del secolo d'oro della pittura napoletana si sono esibiti nel ritrarre la decapitazione di San Gennaro, avvenuta nel 305 d.C. nella Solfatara di Pozzuoli.
Cominciamo la nostra carrellata proponendo ai nostri lettori un vero capolavoro di Domenico Gargiulo, più noto come Micco Spadaro (fig.1) conservato nella celebre collezione del filosofo Achille della Ragione, che costituì la punta di diamante della memorabile mostra sul patrono di Napoli, che si tenne nel 1998 nella chiesa di Donnaregina Nuova, alla cui inaugurazione intervenne anche il Papa, che si complimentò col proprietario.
Proseguiamo con uno splendido Aniello Falcone (fig.2), di collezione privata, ricomparso dopo anni di oblio all'attenzione degli studiosi.
Passiamo poi ad un autografo di Carlo Coppola (fig.3), esposto al Pio Monte della Misericordia, che per anni è stato erroneamente attribuito a Niccolò De Simone e che finalmente dopo la pubblicazione del mio saggio: "Errori di attribuzioni nei musei e nelle chiese napoletane" (consultabile in rete digitandone il titolo), nell'ultimo catalogo uscito di recente è stato correttamente attribuito.
Di nuovo ci troviamo davanti ad un capolavoro, eseguito da Artemisia Gentileschi e conservato nella Cattedrale di Pozzuoli, che ritrae il santo nell'anfiteatro, mentre le belve che dovevano sbranarlo si prostrano ai suoi piedi (fig.4). 

 

fig. 2 - Aniello Falcone -
Martirio di San Gennaro nella Solfatara
Napoli, collezione privata

 

fig.3 -Carlo Coppola -
Decollazione di San Gennaro
Napoli, Pio Monte della Misericordia

fig.4 - Artemisia Gentileschi -
San Gennaro nell'anfiteatro di Pozzuoli
Pozzuoli, Cattedrale

 

fig.5 - Niccolò De Simone -
Martirio di San Gennaro nella Solfatara
Napoli, museo di San Martino


Un vero Niccolò De Simone (fig.5) lo possiamo ammirare nel museo di San Martino, mentre se vogliamo osservare il quadro (fig.6) di Domenico Antonio Vaccaro, conservato nella chiesa della Concezione a Montecalvario, dovremo attendere un tempo infinito, perché bisogna che finiscano dei lavori di ristrutturazione.
Ed eccoci di fronte al famoso dipinto di Ribera conservato nel Duomo, nella cappella dedicata al patrono, che ritrae il momento in cui San Gennaro esce illeso dalla fornace (fig.7), mentre le fiamme avvolgono i presenti, compreso un fanciullo che urla disperato, che costituì la copertina del catalogo della memorabile mostra sul Seicento napoletano.
Vi è poi un dipinto più modesto (fig.8) di Nicola Malinconico, l'allievo prediletto di Luca Giordano, transitato di recente sul mercato antiquariale.
Passiamo ora a Paolo Finoglio e per vedere il suo quadro (fig.9) dobbiamo recarci a Conversano nella chiesa dedicata ai SS. Cosma e Damiano, mentre per contemplare l'opera di Giacomo Del Po (fig.10), basta recarsi nel museo Duca di Martina. 

 

fig.6 - Domenico Antonio Vaccaro -
Martirio di San Gennaro
Napoli, chiesa della Concezione a Montecalvario

 

fig.7 - Jusepe de Ribera -
San Gennaro esce illeso dalla fornace
Napoli, Duomo, cappella del tesoro di  San Gennaro

 

fig. 8 - Nicola Malinconico -
Martirio di San Gennaro
Napoli, mercato antiquariale

 

fig.9 -  Paolo Finoglio -
Martirio di San Gennaro
Conversano, chiesa dei SS. Cosma e Damiano


fig.10 - Giacomo Del Po -
Decapitazione di San Gennaro
Napoli, museo duca di Martina


Continuiamo la nostra carrellata con di nuovo la scena di San Gennaro che esce illeso dalla fornace (fig.11), conservata nella Quadreria dei Gerolamini ed eseguita da  Onofrio De  Lione, fratello del più famoso Andrea, più noto come decoratore.
Poi è in azione un gigante un tal Domenichino, che ci lascia il suo capolavoro (fig.12) nella Cappella del tesoro di San Gennaro.
Più modesto il quadro (fig.13) di Scipione Compagno, conservato a Nantes al museè des Beaux arts.
L'opera eseguita da Mattia Preti (fig.14), pure per ammirarla bisogna recarsi all'estero a Madrid e lo stesso vale per lo sconosciuto quanto bravo Girolamo Pesce, il cui dipinto (fig.15) si trova in Ungheria.
Repetita iuvant, per cui vogliamo concludere con un nuovo dipinto (fig.16) di Carlo Coppola, transitato di recente ad un'asta, un autore a me caro, non solo perché gli ho dedicato una monografia, ma soprattutto perché ho identificato i caratteri patognomonici che permettono di identificarlo, correggendo gli errori dei grandi esperti di pittura napoletana.


Achille della Ragione 

 

fig.11 - Onofrio De Lione -
San Gennaro esce illeso dalla fornace
Napoli, Quadreria dei Gerolamini

 

fig.12 - Domenichino - Decapitazione di San Gennaro
- olio su rame - Napoli, Duomo, Cappella del tesoro

 

fig.13 - Scipione Compagno - martirio di San Gennaro -
Nantes,  museè des Beaux Arts

 

fig.14 - Mattia Preti - Decapitazione di San Gennaro -
Madrid, museo Tyssen- Bornemisza

 

fig.15 - Girolamo Pesce - Decapitazione di San Gennaro -
Ungheria, Libreria del vescovado di Vac


fig.16 - Carlo Coppola - Martirio di San Gennaro -
Italia, mercato antiquariale


2 commenti:



  1. Il sedere del cavallo del quadro di Coppola non è bianco!!?!? A me piace su tutti Domenico Spadaro, segue Malinconico che ha una bella tavolozza.
    Patrizia D'Amato

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  2. Grazie Achille... per questa bella carrellata... ogni tanto mi faccio vivo ed erompo dal silenzio...

    bellissimo ed insuperato lo Spagnoletto che come tu giustamente ricordavi è la copertina della memorabile mostra della "Civiltà del seicento a Napoli" organizzata tra gli altri dal mitico Raffaello Causa e di cui mi onoro di conservare i due corposi tomi del catalogo... vera miniera sulla pittura, la scultura l'architettura e sulel cosiddette arti minori del secolo d'oro napoletano; mi commuove molto il san Gennaro di Mattia Preti, per me un vero capolavoro...molto buoni i quadri del Coppola a cui però mi sembra che mancano il suo tratto distintivo, la coda vaporosa del sedere dei suoi cavalli...buono il quadro di Artemisia, ma non esaltante... alle ultime postazioni gli altri... anche il Domenichino per me è troppo lezioso e non mi esalta...

    ciao un abbraccio Achille e grazie perchè ci sproni alla conoscenza e come Diogene il cinico-il paragone, per te sedicente filosofo, spero non ti parrà sminuente- ci inviti a cercare l'uomo con la lanterna della conoscenza...
    ciao un abbraccio
    Antonio Giordano

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