mercoledì 8 novembre 2017

La dolce vita caprese del “pelide” Achille

001 -  Via Krupp

Correva l’anno 1962 ed il nostro eroe, quindicenne, cominciò a frequentare Capri, alloggiando in via Krupp (fig.1), dove sistemava la sua tenda, una canadese a due posti, su un terreno pubblico limitrofo alla celebre strada.    Intorno alle 20.00, dismessi costumi e zoccoli, indossavo smoking e cravattino e mi recavo lento pede verso il centro di Capri, dove mi introducevo in taverne e locali da ballo, naturalmente senza pagare alcun biglietto e senza consumare alcuna bibita. Ballando elegantemente sui tavolini tanghi e sambe, cercavo un'anima gemella, anzi un corpo, con cui trascorrere il resto della serata. Le prede più ambite erano costituite da bionde vichinghe dalle forme aggraziate e quasi ogni sera mi capitava, senza inneggiare a Bacco, di celebrare degnamente Venere con l'aiuto di Priapo. Una volta conquistata la donzella la invitavo presso il mio alloggio e c'incamminavamo verso il basso. Superato Il Gatto Bianco, superata La Palma, superato Il Quisisana, la fanciulla cominciava a chiedersi dove la stessi conducendo e grande era la sua meraviglia quando scopriva la mia modesta quanto confortevole tenda da campeggio; dove superata la meraviglia iniziale, trascorrevamo ore liete e produttive, attenti però a non riprodurci.
Passano gli anni e il destino vuole che sul mio cammino si presenti una dea dalla bellezza sfolgorante, dagli occhi penetranti, dal sorriso sfavillante e dalle labbra carnose ed irresistibili. Questa divinità nell'assumere forme umane scelse il nome di Elvira ed a sua volta scelse Achille come il suo cavaliere servente. Furono anni memorabili immortalati da numerose foto (fig. da 2 a 8).

002 Fidanzati
003 - Innamorati
004 - In calzoncini
005 - A cena
006 - Dopo cena
007 - In piazzetta
008 - Elegantissimi

L'alloggio non era più una tenda spartana bensì la suite imperiale dell'hotel Quisisana.
A dimostrazione che l'aria di Capri, respirata a pieni polmoni, può indurre anche i maschi più focosi e impenitenti ad essere attirati dal proprio sesso, come acclarato dalle due foto (fig.9-10) che mostriamo all'esterrefatto lettore. Ma trattasi per fortuna di un falso allarme, il nostro eroe rimaneva attirato dalle donne che abbracciava a grappoli voglioso e impenitente (fig.11-12).
Il tempo passa e i due colombi convolano a nozze e si riproducono. In questa foto (fig.13) li possiamo contemplare in piazzetta con nonno Vito e nonna Donatina ed in compagnia di una coppia di amici: la nobildonna Gabriella Marino, proprietaria di mezza Puglia col marito Rino Letticino, all'epoca re dei lucchetti.

009 - Con Angelo Russo
0010 - Con Tonino Cicalese
0011 - Beato tra le donne
0012 - Che bonazze
0013 - Con nonni ed amici

Ma passiamo a foto più interessanti, nelle quali (fig.14) possiamo ammirare i discendenti di un amore così struggente: Tiziana, Gian Filippo e Marina a cena da Gemma con i genitori, poscia in via Camerelle con le guardie del corpo egiziane (fig.15) ed infine alla Canzone del mare (fig.16) pronti a tuffarsi. Li possiamo poi osservare separatamente: Tiziana (fig.17) la più giudiziosa, Gian Filippo (fig.18) il più fotogenico, Marina (fig.19) la più tenera.
Ma il tempo trascorre inesorabile: siamo alla nuova generazione, Elvira ed Achille da amanti instancabili quanto indefessi, si sono trasformati in due nonni premurosi e conducono con affetto (fig.20) la nipotina Elettra, futura principessa, a confrontarsi con la mondanità.

0014 - A cena da Gemma
0015 - Con le guardie del corpo egiziane
0016 - Alla Canzone del mare
0017 - Tiziana, la più giudiziosa
0018 - Gian Filippo, il più fotogenico
0019 - Marina,  la più tenera
0020 - Con la nipotina Elettra

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