Tra pochi giorni scadrà l'ultimatum entro cui l'Italia deve adeguare il sistema penitenziario alle direttive europee. Il mancato rispetto comporterà pesanti sanzioni pecuniarie ma soprattutto l'infamante marchio di Paese dedito alla tortura. Infatti obbligare i detenuti in pochi metri quadrati di spazio, meno di quello di cui hanno dritto gli animali di allevamento, viene giudicato senza eufemismi: tortura.
A nulla sono serviti i plateali digiuni di Pannella, gli accorati moniti del Presidente Giorgio Napolitano, i segnali di umana apertura di Papa Francesco.
I politici sono impegnati nella campagna elettorale, nessuno di loro ha mai letto un libro di Foucoault, tanto meno di Beccaria, per cui l'Italia, da Patria del Diritto, decade ufficialmente a Paese dedito alla tortura.
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