venerdì 1 settembre 2023

La vita in carcere un inferno ignorato

 

Venerdì di Repubblica - pag.11 -
1 settembre 2023


Anche quest'anno a Ferragosto si è ripetuto il mesto rito del pellegrinaggio dei parlamentari per rendersi conto delle miserevoli condizioni di vita dei carcerati. All'iniziativa dei radicali, passata sotto silenzio dalla stampa, questa volta hanno aderito in duecento, un numero considerevole, sia del governo che dell'opposizione.
I parlamentari si sono recati non solo nelle grandi galere: Poggioreale, Regina Coeli, Ucciardone, ma hanno ispezionato anche piccole strutture, scoprendo ad esempio che la ricettività più assurda, meno dello spazio di una cuccia per cane, la si trova a Lucca, dove per ogni recluso è disponibile meno di due metri quadrati. E poi un interminabile elenco di carenze, tutte già ben note, con alcune che gridano vendetta e meriterebbero di essere portate davanti alle corti di giustizia europee. Sovraffollamento record, condizioni igieniche disastrose, suicidi a catena per disperazione, personale di custodia insufficiente, mentre non si applicano pene alternative, mancano progetti per ammettere a un utile lavoro esterno e la giustizia sempre più lenta tollera che la metà dei reclusi sia in attesa di giudizio e di conseguenza, se la Costituzione non è carta straccia, innocente. Bisogna passare urgentemente dalla teoria alla pratica. Alla ripresa dei lavori parlamentari vengano presentate serie proposte bipartisan per la depenalizzazione di molti reati, riservare la custodia cautelare ai reati più gravi, incrementando l'istituto degli arresti domiciliari sotto la tutela del braccialetto elettronico, fornire incentivi economici e fiscali alle imprese che assumono detenuti in semilibertà o che hanno da poco scontato la pena, potenziare il personale di custodia senza dimenticare psicologi ed educatori. Ma soprattutto fate presto per evitare che il problema si risolva da solo, attraverso una allucinante catena di suicidi, dall'inizio dell' anno sono quasi cinquanta.

Achille della Ragione 



Questa è una lettera inviata da Achille della Ragione che è stato in carcere: il suo drammatico e breve soggiorno nelle nostre patrie galere ha fatto in modo che lui potesse, da professionista, vivere da vicino la crudeltà di queste istituzioni che non sono tanto diverse da quelle ottocentesche. Chi entra in carcere, oggi, può essere un grande nobiluomo o uno spacciatore, e ci entra venendo da un mondo civile, che di colpo viene cancellato per trovarsi in una specie di Inferno. Non per niente due donne e un uomo in carcere si sono appena uccisi: li vivere non si può più, e l'inferno non è previsto dalle leggi. Proprio per evitare questa vergogna, il signor Della Ragione ci dice che quest'anno si sono già suicidate almeno una cinquantina di persone chiuse in carcere. Ha seguito la visita ferragostana dei parlamentari, che quest'anno era attorno alle duecento persone, che entrando nei luoghi più abbandonati e medioevali, hanno trovato spazi invivibili, che anziché portare al recupero delle persone le spinge a darsi la morte. Con tutti i gravissimi problemi che questo nuovo governo deve affrontare e nella confusione incapace in cui si trova, non vedo proprio come possa davvero pensare a migliorare le carceri. Ci sono qui delle soluzioni ovvie, compreso il braccialetto elettronico e la custodia cautelare per i reati più gravi. Auguro che qualcuno l'ascolti, ma temo che i suicidi continueranno.

Natalia Aspesi



3 commenti:



  1. Ok, complimenti
    Piero Antonio Toma
    3483338008

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  2. Basterebbe ridurre il numero dei carcerati concedento la reclusione ai soli delinquenti per reati minori.
    Gli altri,assassini,stupratori,pedofili ecc.
    eliminarli subito mediante fucilazione sulla pubblica piazza.
    Leonardo Cerini

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  3. BASTEREBBE RINVIARE ALLE LORO SEDI QUELLI CHE VENGONO DEFINITI "MIGRANTI" E SONO INVECE "INVASORI INCONSAPEVOLI " INVIATI IN ITALIA IN BASE AL PIANO (((KALERGI))) DEGLI ANNI '20 DEL SECOLO SCORSO.
    Stelvio il lanzichenecco

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