giovedì 11 novembre 2021

Il mausoleo Schilizzi, una potenziale attrazione turistica

 

mausoleo Schilizzi a Posilipo-Napoli



Dopo anni di chiusura il 4 novembre, in occasione della celebrazione dei caduti in guerra, il nostro sindaco Manfredi ha potuto visitare per la prima volta il mausoleo Schilizzi, l’originale monumento funebre in stile egizio, con annesso parco, che, con piccoli lavori di manutenzione, potrebbe trasformarsi in una interessante attrazione turistica, oltre a costituire un corroborante polmone di verde per la popolazione alla disperata ricerca di giardini dove trascorrere ore liete.
Sul finir dell’Ottocento doveva essere la tomba di una ricca famiglia livornese, ansiosa di gareggiare con i più potenti faraoni, è divenuto poi da decenni un sacrario in memoria dei tanti giovani che hanno sacrificato la vita per la patria nel corso della 1° guerra mondiale. 
Il panorama è mozzafiato, con Capri in primo piano, gli alberi maestosi, i prati numerosi, senza considerare la calma serafica che emana da un luogo di memorie, che induce alla meditazione.
Cosa aspettano le istituzioni con una spesa modesta a restituirlo degnamente alla fruizione di indigeni e forestieri?
La monumentale tomba inserita in uno splendido parco, dotata di una maestosa scalinata e di uno scorcio di panorama indimenticabile, fu costruita alla fine dell’Ottocento per volere di Matteo Schilizzi, un banchiere livornese attivo in città quando Napoli era una capitale europea del commercio, il quale voleva una sontuosa sepoltura per il fratello Marco, scomparso prematuramente e per i suoi discendenti. Incaricò dell’opera l’ingegnere Alfonso Guerra, che si adoperò alacremente per circa 10 anni, ma dovette poi sospendere i lavori per il sopravvenuto disinteresse del committente.
In seguito, grazie all’interessamento della contessa Martinelli, sarà il figlio dell’ingegnere Guerra, Camillo, a completare l’edificio, che verrà destinato a partire dal 1929 ad ara votiva per i caduti della Patria. Dopo quelli della Grande guerra, trasferiti da Poggioreale, arriveranno quelli della 2° guerra mondiale e delle Quattro giornate di Napoli. A lungo e si vede ancora la nicchia, ma è vuota, ha riposato in eterno Salvo D’Acquisto, prima che i suoi resti mortali fossero trasferiti nella chiesa di S. Chiara.
A sentire gli abitanti del luogo, ogni tanto al tramonto, sembra che il mausoleo si animi, si odono passi ed altri rumori non identificati, molti credono che sia il fantasma di Matteo Schilizzi che vaga inquieto nel parco alla disperata ricerca di una degna sepoltura. Più probabile che sia la voce della città, che richiama al dovere i suoi amministratori, impegnati unicamente a spartirsi fondi e ad accaparrarsi biglietti omaggio per le partite del Napoli.


Achille della Ragione
 

 

mausoleo Schilizzi

 

Il Mattino - pag. 46 - 14 novembre 2021


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